sabato 2 maggio 2015

SANDRO ANGELUCCI: "DUE POESIE"


Sandro Angelucci collaboratore di Lèucade


Primavera  (Inedito)


Che cosa si nasconde
cosa si manifesta
nella complessità,
nella semplicità del tuo risveglio?

Rinasci adesso.
Ma dimmi:
quando sei morta,  Eterna?

Compagna del dolore,
sempre di noi
dei nostri pianti
sorriso di sorella.




Selenica  (da Controluce)


Selene, questa luce
riflessa sul selciato,
indefinibile nel suo colore
come di neve, come di ghiacciai.
Questa luce, Selene,
ha echi siderali
ed ha silenzi nuovi, da pensare.
È quello che è e quello che non è:
è Sole e non è giorno
è notte e non è ombra.
È questa, Selene, la scintilla,
è questo il gas
che diede l’alba al mondo
che poi bruciò
nella sua fiamma azzurra?




6 commenti:

  1. Ci troviamo alle scaturigini misteriose della Vita, tra epifanie e nascondimenti, nascite e morti, complessità e semplicità, dolori e sorrisi. Davvero si ha l'impressione di assistere al primo fiorire del Mondo. Le albe e i crepuscoli, i giorni e le notti, le luci e le ombre si raccolgono e si stampano, direi in modi numinosi, sul selciato, all'apparire di Selene. Un indefinibile colore siderale, nato dalla frizione dell'Essere e del Non-essere, fusi in un solo eterno respiro.
    Franco Campegiani

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    1. Grazie, Franco,
      non chiedo altro alla poesia se è riuscita a farti assistere alla nascita del primo fiore del Mondo ed alla fusione dell'Essere con il Non-Essere.

      Sandro

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  2. Un dettato poetico di grande intensità che si incarna nell'incessante trascorrere del tempo, fonde l'istante e l'eterno, prossimità e distanza, rivelazione e segreto. Versi che approdano al cuore del lettore e lo rendono partecipe del mistero, coinvolgono e interrogano l'essere, quasi a sollevare un velo nella molteplicità delle forme che abita il mondo.
    Complimenti, Sandro
    Anna Santarelli

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    1. Grazie anche a te, Anna,
      che, come Franco, sei stata colpita dal mistero di quel velo che, forse, copre la vera essenza della vita.

      Sandro

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  3. In questa pagina tutto è pregnante, dalle poesie ai commenti con i quali mi sento in piena consonanza per via di un'atmosfera che slarga i confini della vita ben oltre l'umano e dirige il pensiero su territori primevi che sottendono qualche riflesso metafisico. L'elemento che, in particolare, si propone alla mia attenzione in questi versi è la sobrietà, anzi l'essenzialità del dettato poetico, in cui ogni elemento comunicativo (parola, stilema, ecc.), unico ed irripetibile per forma e formulazione, è al suo posto preciso, a rendere testimonianza di ciò che doveva essere detto, del pensiero che, nella sua purezza e nudità, aveva urgenza di venire alla luce. Sandro Angelucci ha fatto questo: ha dato alla sostanza poetica le parole necessarie. Non una impropria, non una in più. E questo, a mio parere, è gran titolo di merito.
    Pasquale Balestriere

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    1. Per ultimo, ma non ultimo, grazie a te Pasquale per un commento che mette in luce l'essenzialità della mia poesia. Nota - consentimelo - che rivela le tue spiccate doti esegetiche.

      Sandro

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