tag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post4750591481678339516..comments2024-03-27T02:02:35.206-07:00Comments on Alla volta di Leucade: FRANCO CAMPEGIANI: "POESIA... IL MONDO POETICO"nazariopardinihttp://www.blogger.com/profile/16507694449914844380noreply@blogger.comBlogger18125tag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-49925491424894346252015-03-26T12:30:46.224-07:002015-03-26T12:30:46.224-07:00Il mito allo stato sorgivo ha caratteristiche assa...Il mito allo stato sorgivo ha caratteristiche assai diverse dal mito decaduto a "fabula" ripetitiva. C'è la differenza che corre tra simbolo e feticcio, ed oggi c'è un grande bisogno di riscoprire il valore della simbologia. Hai ragione, Claudio, a ricordare che con il Bandolo è esattamente questo che stiamo cercando di fare.<br />Franco Campegiani Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-13232948465196271792015-03-26T10:14:25.925-07:002015-03-26T10:14:25.925-07:00Il ruolo dell'artista, in questa fase di trans...Il ruolo dell'artista, in questa fase di transizione, è cruciale, perché dalla poesia nascono i miti. La sfida è molto dura, perché il vuoto lasciato dall'esaurimento della mitologia è stato occupato dalla fabbrica dei falsi miti che ha prodotto modelli di vita artificiali e che spinge l'umanità ad ispirarsi a quei modelli. L'arte è stata messa al margine dei circuiti di comunicazione ed è stata sostituita da pseudo-arte, rappresentata da veline o da cialtroni che si definiscono artisti. Basta giocare a pallone per scrivere un libro di barzellette, basta fare uno spettacolo in TV per improvvisarsi romanziere.... Questi modelli che ora occupano gli scaffali pretendono di sostituirsi al mito perché molti artisti, plagiati dal proprio narcisismo, si sono allontanati dalla ricerca dell'archetipo per soddisfare artigianalmente il pubblico, indebolendo così il ruolo dell'artista nella società, rinforzando così la dinamica di un mercato che ci trasforma in automi atti a consumare e basta. Ora più che mai occorre risvegliare la coscienza dell'artista, di tutti gli artisti, anche di quello che vive immerso nella sua convenienza, schiavo della cosorteria, anche lui, perché se solo un giorno ha iniziato a scrivere o a dipingere per vocazione, non può ora aver perso tutto, e la sua coscienza va risvegliata. Il manifesto culturale Il Bandolo ha tentato di dare qualche linea guida sul cammino che abbiamo davanti, sulle sfide che dobbiamo affrontare, andiamo avanti per questa strada. <br /><br />Grazie Franco per questo bellissimo intervento...<br />Claudio Fiorentini<br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-43039317042868053662015-03-13T05:52:51.579-07:002015-03-13T05:52:51.579-07:00Il mio "grazie" va a te, Giancarlo. La m...Il mio "grazie" va a te, Giancarlo. La mia ricerca filosofico-estetica va in una direzione analoga alle tue proverbiali indagini sulla simbologia rinascimentale (michelangiolesca "in primis", ma anche degli altri Maestri che in quel periodo hanno fatto grande l'arte italiana nel mondo). Il "leitmotiv" è lo studio dell'"universale che è in noi" (del divino che è in noi), costringendoci ad abbattere ogni presunzione razionalistica. La tua testimonianza ha per me un immenso valore.<br />Franco Campegiani Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-42950747261272353512015-03-13T01:29:36.943-07:002015-03-13T01:29:36.943-07:00Caro Franco,
condivido pienamente quanto hai scrit...Caro Franco,<br />condivido pienamente quanto hai scritto nella tua relazione e ti ringrazio.<br />Questa analisi espressa con molta sincerità ti ricongiunge con i grandi di sempre toccando pensieri capaci di generare, se compresi, una società più sana.<br />La tua relazione poggia su fondamenta solide generate dall’esperienza vissuta, sperimentata e comunicata a tutti noi con grande chiarezza.<br />Grazie di cuore <br />Giancarlo Litofino<br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-52364055734566092542015-03-09T22:25:14.476-07:002015-03-09T22:25:14.476-07:00Grazie a te Camilla. Ti confesso che sono un po...Grazie a te Camilla. Ti confesso che sono un po' imbarazzato, ma l'affinità elettiva evidentemente funziona a dispetto dell'enorme distanza generazionale che mi separa da te. E ciò è stupefacente. Mi interessa e mi stuzzica molto il tuo discorso: spogliarsi dei pregiudizi e restare senza corazza; fare il vuoto mentale per fare di nuovo il pieno e lasciarsi invadere dai venti dell'universalità. E' in tal modo che si diviene creativi, mettendo le mani in pasta nei processi creativi della creatività.<br />Franco CampegianiAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-65891533730150115962015-03-09T04:33:16.855-07:002015-03-09T04:33:16.855-07:00La cosa che più colpisce, ogni volta che leggo ciò...La cosa che più colpisce, ogni volta che leggo ciò che scrivi, Franco, è l'atmosfera che si crea intorno e dentro me. Si fa tutto morbido, caldo e ovattato, è come se mi ritrovassi in un abbraccio antico e materno, mentre qualcosa mi dice “Questa è casa”. E in effetti è proprio così che mi sono sentita, mentre mi lasciavo attraversare dalle tue parole: a casa. Ritmi, tempi, e semi del discorso erano familiari e sapevano già dove dirigersi, verso quali punti scoperti avviarsi per farsi riconoscere dai ritmi, tempi e semi che sono dentro me.<br />Scrivi lasciando leggera e quindi autentica ogni parola, non appesantendola da giudizio, presunzione, voglia di imporsi, di conquistare, di apparire … semplicemente ti fai strumento di ciò che è, aiutandola così ad 'arrivare' là dove sa di poter arrivare.<br />Credo che per fare davvero esperienza dell'universale ci si debba spogliare, di maschere, di preconcetti, di giudizi, di verità su se stessi e sugli altri, rimanere per il tempo necessario 'senza pelle' e non lasciarsi plasmare da niente. Sperimentare così l'universale, dell'opera, del dipinto, della musica … o di qualsiasi altra cosa o evento che in quel momento si è incontrato, fa in modo di renderlo, per chi davvero – da 'spoglio'- ne fa esperienza, individuale, e allora nasce qualcosa di nuovo, se pur proveniente dalla stessa matrice, di ciò di cui si è fatto esperienza. Qualcosa di unico e di autentico perché come le impronte digitali, appartiene al corpo, al sentire di un unico e irripetibile individuo, che a sua volta si sentirà talmente pieno e grato da creare lui stesso qualcosa da donare al mondo. Solo che per essere 'individuo', per come la vedo io, ci vuole coraggio, perdere la propria identità per farsi Vuoto fa paura e non sempre si è disposti a farsi davvero coinvolgere, ma è questo che adesso la terra ci sta chiedendo perché è di questi doni individuali nati dall'universale e che tornano ad essere universali, che ha bisogno. C'è ancora tanto da dire, da dare e da inventare e questo lo scrivo perché ultimamente mi capita spesso di sentire giovani e grandi dire “Ormai non c'è più niente di nuovo da scoprire perché tutto è già stato scoperto, e allora io non posso offrire niente di diverso”. Limitandosi in questo modo a servire le idee di qualcun altro, ed è così che piano piano si muore.<br />Letture come queste invece stimolano e caricano, di curiosità, di entusiasmo perché ribaltano con grazia e non con violenza, una vecchia e statica prospettiva, facendo emergere dal profondo spunti, idee, intuizioni, che poi spetta ad ognuno scegliere se, e come, seguire e nutrire.<br />Grazie perché quando ti leggo mi viene subito voglia di scrivere, di esprimermi a mia volta. <br />Camilla Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/04546511318803520490noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-60514661523818691612015-03-08T04:22:17.169-07:002015-03-08T04:22:17.169-07:00Un poeta e un umanista come Umberto Vicaretti non ...Un poeta e un umanista come Umberto Vicaretti non poteva non cogliere il nucleo centrale del pensiero da me espresso: l'esigenza ossia di un nuovo umanesimo che sappia contrastare gli eccessi e le involuzioni della robotizzazione in atto, facendo perno sullo sviluppo delle facoltà creative. Dove "creatività" significa capacità di cogliere l'"universale che è in noi". Un umanesimo pertanto "autocritico" ed "autocentrico", come io amo dire, che sappia contenere i pericoli di un "antropocentrismo" degenerato, inteso come dispotismo dell'uomo nei confronti del creato. Non posso che essere grato all'amico Umberto per avere messo a fuoco, con parole chiare e fluide, questo mio pensiero.<br />Franco CampegianiAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-29541901447532855052015-03-08T04:11:59.916-07:002015-03-08T04:11:59.916-07:00Molto bene, Franco, l'intesa è totale!
Aggiun...Molto bene, Franco, l'intesa è totale! <br />Aggiungo che, oltre a prendere a modello Galileo, mio mito, si possono trovare esempi validi anche tra gli uomini di scienza contemporanei, cito ad esempio il giovane scienziato Carlo Rovelli. Basta leggere i suoi mirati riferimenti ai versi dei poeti anche quando spiega questioni complesse come quelle inerenti alla Quantististica Gravitazionale. Credo che Rovelli sia in linea con il suo pensiero: nel Mito in nuce c'è tutto! Ieri ricordavo Leonardo Sinisgalli, (amato anche dal nostro Nazario Pardini) che Enrico Fermi avrebbe tanto voluto tra i suoi ragazzi di via Panisperna. <br />Ubaldo de RobertisAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-57970627220327485982015-03-08T01:04:27.671-08:002015-03-08T01:04:27.671-08:00Ma proseguire nell’excursus di Franco Campegiani c...Ma proseguire nell’excursus di Franco Campegiani ci porterebbe lontano, dal momento che gli spunti e le implicazioni di carattere filosofico-storico (ma anche estetico, artistico, linguistico…) sarebbero millanta (le Muse, Platone e la sua Repubblica, ’doxa’ ed ‘epistème’, ‘mythos’ e mitopoiesi; e ancora spontaneismo e innatismo, individualismo e universalità, l’ego e il sé, gli Archetipi, le monadi…). Mi limito qui a sottolineare come egli abbia soprattutto voluto, con il suo intervento, metterci in guardia dal rischio di una possibile, per così dire, deriva tecnocentrica della società attuale, deriva che certo risulterebbe del tutto aberrante e disumanizzante. E che abbia voluto responsabilizzare tutti, in particolare i poeti e gli artisti in genere, sollecitandoli ad arginare quel pericolo e fare ritorno a quell’ “universale che è dentro di noi”, così dando il decisivo contributo alla rinascita di una società genuinamente antropocentrica, aperta alle più nobili relazioni interindividuali: “Noi artisti dobbiamo tornare a farci ispirare dalle Muse, ovvero dagli Archetipi, aprendo nuovi cicli di passioni e stagioni culturali”.<br />Si tratta di parole, proposte, scenari di grande impatto ideale. Prezioso canovaccio per il manifesto di un nuovo umanesimo.<br /><br />Umberto Vicaretti<br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-22361190213652642992015-03-08T01:02:57.434-08:002015-03-08T01:02:57.434-08:00Davvero magnifica questa relazione di Franco Campe...Davvero magnifica questa relazione di Franco Campegiani (qui in veste soprattutto, ma non solo, di filosofo e saggista), che mette a fuoco una serie di aspetti e problemi tra i più interessanti dell’attuale passaggio di civiltà. Un’analisi ad ampio raggio, che affronta diverse tematiche ed emergenze, tutte ricomprese in quella dimensione che fa, dell’uomo, non solo il riconoscibile “faber fortunae suae”, ma lo innalza, in armonica concorrenza con la natura, a (cor)responsabile artefice della civiltà intera in cui egli interagisce. E’ questo il quadro in cui storicamente si colloca l’agire umano, da sempre intento a trasformare, modellare, modificare il mondo. Ma, nota Campegiani, “lo sviluppo abnorme delle tecniche che abbiamo creato sta oggi rendendo irriconoscibile il mondo […]. Sta qui l’origine di tutti i nostri mali. In pratica stiamo diventando delle macchine”. Se questo è l’assunto, e se riferiamo la sua valenza all’ambito estetico ed artistico, l’involuzione qui denunciata rappresenta, per Campegiani, una tacita abdicazione che l’uomo compie rispetto alla sua capacità creativa, alla sua sensibilità, quindi alla sua umanità. Perché fare della “macchina” e della “Techné” non il mezzo, ma il fine della conoscenza e della ricerca, tutto ciò rappresenta una resa, l’abbandono, la sconfitta. Proprio in quanto tale, infatti, la macchina non sa “leggere” in profondità la realtà, non è in grado di attingerne l’essenza, di penetrare dentro la verità, di individuare la radice stessa delle cose e degli eventi, ma si limita a fermarsi in superficie, a copiare, replicare la realtà, senza però trasformarla, plasmarla, elaborarla, farne cioè materia viva, lievito per ulteriori e feconde rivelazioni. Gli spunti per approfondire tematiche e problemi sarebbero molteplici, ma l’esigenza della sintesi ci induce a limitare l’indagine all’arte e alla poesia, intese queste come fonti primigenie di creatività e di invenzione. A tale riguardo è chiara la condanna di Campegiani per lo strapotere delegato alla tecnologia, con il conseguente progressivo stravolgimento del significato di ’”homo technologicus”, un tempo perfettamente sovrapponibile all’ “homo faber”, ma oggi sempre più cyber-dipendente e robotico, sempre meno immaginifico e inventivo. E a suo parere è da contestare radicalmente il significato attribuito oggi all’espressione “produrre arte”, o poesia, che secondo l’opinione corrente starebbe a significare, sì, “inventare”, non però nell’accezione di produzione creativa e ri-generatrice, ma “dando a questo termine il significato improprio di una finzione, di una costruzione arbitraria e artificiale della fantasia”. Niente di più fuorviante, sottolinea Campegiani, “perché ‘inventare’ deriva da ‘invenire’, e invenire significa ‘scoprire’, ‘rinvenire’, ‘trovare’ cose che esistono […] e non sono frutto dell’immaginazione”. <br />Umberto Vicaretti (Continua)<br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-10665915633679604442015-03-07T21:10:34.839-08:002015-03-07T21:10:34.839-08:00Carissimo Vito, se il frutto non cade, il seme non...Carissimo Vito, se il frutto non cade, il seme non ha possibilità di radicarsi nel suolo per dare nuove gemme e frutti nuovi. Il destino dei padri (io sono nonno addirittura!) è di morire, perché solo morendo hanno la possibilità di rivivere nelle future generazioni. Non parlo di memoria storica (tanto, checché se ne dica, la storia non è maestra di vita), ma parlo di quell'humanitas, di quell'essenza, di quel mito che segretamente e senza clamori muore e rivive da sempre nel cuore degli umani. Grazie per il tuo illuminante contributo.<br />Franco Campegiani Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-77848464516891020182015-03-07T20:36:15.180-08:002015-03-07T20:36:15.180-08:00Il tuo applauso mi è giunto ugualmente, caro Sandr...Il tuo applauso mi è giunto ugualmente, caro Sandro. E posso dirti che sovrastava gli altri, tanto era caloroso. Grazie per la tua vicinanza davvero speciale. E grazie per aver ribadito, nel tuo breve ma luminoso commento, l'equivalenza dell'individuale con l'universale. <br />Franco CampegianiAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-22989334203620445942015-03-07T20:16:24.534-08:002015-03-07T20:16:24.534-08:00Ringrazio vivamente Ubaldo De Robertis per il pens...Ringrazio vivamente Ubaldo De Robertis per il pensiero che esprime. Sostenendo la superiorità del Mito sulla Ragione, non intendo offendere la Ragione, ma la Ragione chiusa in se stessa, incapace di farsi illuminare dal genio trascendente, dall'essere alare, dal daimon, o anche dalla musa che le vive dentro. Un esempio confortante: le pagine scientifiche di Galilei, al tempo stesso opere di alta poesia. Intendo dire che nel Mito, in nuce, c'è tutto: Poesia, Religione, Arte, Scienza, Filosofia, e quant'altro, armonicamente fuse tra di loro in funzione dell'uomo. I guai iniziano quando si scatena la lotta per l'egemonia, capovolgendo il sano rapporto tra i mezzi e i fini. A quel punto ogni branca dello scibile tenta di prendere il sopravvento sull'altra ai danni dell'uomo e della sua armonia. Ringrazio davvero Ubaldo per la possibilità che mi offre di chiarire questo aspetto non dichiarato del mio pensiero.<br />Franco Campegiani Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-70627949290855191702015-03-07T19:48:49.544-08:002015-03-07T19:48:49.544-08:00Sono grato a Pasquale Balestriere per l'incora...Sono grato a Pasquale Balestriere per l'incoraggiamento. L'apprezzamento di persone del suo rango culturale e creativo è a dir poco esaltante. Fa bene sentirsele accanto.<br />Franco CampegianiAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-82008158431828963112015-03-07T14:03:35.874-08:002015-03-07T14:03:35.874-08:00Ma sì, Franco caro, lasciamo che i morti seppellis...Ma sì, Franco caro, lasciamo che i morti seppelliscano i loro morti. Non c'è alternativa, tutti i percorsi, quali che siano, devono compiersi. Questo è un nuovo tempo dell'Arca e cerchiamo di cogliere in questa parola il richiamo dell'Archè (non i pezzi di un barcone sui ghiacciai dell'Ararat...) che suggerisce a chi ha orecchie da intendere l'importanza di salvare il salvabile. La Poesia è la prova sperimentale dell'esistenza dell'Uomo: qualsiasi confusione possa essere sovrapposta alla sua Luce, essa è destinata alla dissoluzione, senza traccia alcuna, non appena un raggio di Poesia erompe dall'oscuro. Come è sempre stato e sempre sarà.<br />Vito LolliAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-36865965545050474932015-03-07T11:44:53.354-08:002015-03-07T11:44:53.354-08:00Non c'è una virgola che non approvi in questo ...Non c'è una virgola che non approvi in questo discorso di Franco. L'amico lo sa, lo sa bene per esserci tante volte confrontati.<br />Qui, però, mi urge dire una cosa, esternargli un'ammirazione della quale voglio fare partecipi anche voi, lettori e collaboratori del blog di Nazario:<br />"sei stato coraggioso, hai detto ciò che pensi e ciò che senti senza mezzi termini, con una chiarezza cristallina. In ambienti - bene o male - elitari, hai portato l'umiltà, quella con la "u" maiuscola e non la falsa modestia; l'umiltà che rivaluta davvero l'individuo, che si apre - come dici - "ai venti dell'universalità" (basta sentirli: soffiano costantemente dentro di noi)".<br />Ho un solo rammarico: quello di non aver potuto essere presente: ti avrei fatto un applauso da spellarmi le mani. Con affetto, grazie; da poeta ma, più ancora, a nome della Poesia,<br /><br />Sandro Angelucci Sandro Angeluccihttps://www.blogger.com/profile/06030426829729538242noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-18005730177176517112015-03-07T08:14:36.579-08:002015-03-07T08:14:36.579-08:00I concetti espressi nella Relazione sono da me tut...I concetti espressi nella Relazione sono da me tutti pienamente condivisi. Interessante la distinzione tra spontaneismo e innatismo, fruttuoso quest'ultimo per riuscire a scovare in noi i valori innati. Riguardo alla Ragione Umana, che Franco Campegiani definisce “per sua natura settaria, particolaristica”, mi sento di considerare che la ragione, pur essendo oggi in crisi, è l'unico strumento che abbiamo per continuare ad addentrarci sul cammino della Scienza. In questo senso condivido la distinzione: “un conto è la tecnica, un altro è la degenerazione della tecnica.” <br />Qui a Pisa il compianto Aldo Gargani, richiamandosi a Cora Diamond a proposito di certi valori: bene, male, virtù, saggezza ecc. diceva che non devono essere considerati “come etichette ma come promotori di un discorso che coinvolge, in un unico contesto discorsivo, processi cognitivi, atteggiamenti valoriali, emozioni, sentimenti, immaginazione, linguaggio e memoria. L’etica ha un carattere complessivo e la filosofia dell’etica consiste nel restituire agli uomini i concetti che essi hanno perduto, di cui risultano mutilati. Occorre ritornare ad essere umani.” <br />Ecco perché la Diamond fa uso dell'immaginazione letteraria, dialoga con i grandi scrittori e con i poeti. E questa è la strada indicata dall'ottimo Franco Campegiani.<br />Ubaldo de RobertisAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-92056164450393122632015-03-06T13:06:21.193-08:002015-03-06T13:06:21.193-08:00Trovo meditato e sapiente quest'intervento di ...Trovo meditato e sapiente quest'intervento di Franco Campegiani, solidamente strutturato sotto il profilo logico, ricco di spunti condivisibili, ma soprattutto fecondi.<br />Bravo Franco, complimenti!<br />Pasquale BalestriereAnonymousnoreply@blogger.com