tag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post6430283160601070933..comments2024-03-27T02:02:35.206-07:00Comments on Alla volta di Leucade: A. BOSCO E C.FIORENTINI SU "A FURIA DI SFOGLIARE", DI R. DE LUCAnazariopardinihttp://www.blogger.com/profile/16507694449914844380noreply@blogger.comBlogger1125tag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-28427459661045141402014-07-31T14:04:44.913-07:002014-07-31T14:04:44.913-07:00E' pura gioia trovare sul prestigioso blog del...E' pura gioia trovare sul prestigioso blog del Professor Nazario la recensione della carissima Angiolina Bosco, seguita dall'illuminante commento di Claudio sulla raccolta di racconti del prezioso amico Roberto De Luca "A furia di sfogliare".<br />Si tratta di un testo di grande spessore artistico, nel quale l'Autore attinge dal laboratorio neo - realista e ci sorprende poi, in vari momenti, con voli pindarici, che oserei definire di pirandelliana memoria! <br />Ho avuto la fortuna e l'onore di presentare il testo di Roberto, al quale auguro per il futuro il successo che merita! <br />Posto la mia umile recensione per onorare l'amico e l'Autore. <br />Roberto De Luca ci traghetta nelle sue novelle dai connotati intriganti tramite una frase<br />di Bukowski, uno dei suoi Scrittori prediletti, che lascia intendere un viaggio attraverso zone oscure dell’esistenza. E fa supporre, al tempo stesso, una sorta di ‘fuga’ del nostro Autore, nella quale intende coinvolgere i lettori.<br />Seguo Roberto dai suoi esordi e con il verbo ‘seguire’ intendo, ovviamente, che sono stata una delle prime persone che ha avuto accesso al suo segreto rapporto con la letteratura. Rapporto nascosto, seppur coltivato da moltissimi anni, che tale sarebbe forse rimasto, per due motivi: in primis perché il nostro Autore rappresenta l’esempio dell’Artista puro, che scrive per se stesso; in secondo luogo per una chiusura caratteriale, che ho scoperto nel tempo che non s’identificava con la timidezza o con la mancanza di autostima, ma con una sorta di gelosia del proprio mondo interiore, forse anche di pudore…<br />Roberto, infatti, nei racconti – ed è riduttivo definirli così, in quanto ognuna di essi contiene in sé il seme, la potenza espressiva e l’estensione del componimento di ampio respiro -, si è sempre svuotato, rivelando l’altro se stesso, complesso, come raramente gli uomini sanno essere, anticonformista, teso alla trasgressione, intesa nell’accezione latina, trans – oltre e gradi – camminare, quindi ‘camminare oltre’, andare oltre i limiti. <br />Le sue Opere rappresentano luoghi nei quali si respira un senso di intimo, di ancestrale, di sanguigno. Il termine ‘intimo’ non sta a negare l’universalità degli scritti del nostro Autore. Egli si racconta o narra di altri individui, che portano in sé i suoi aspetti, come avviene spesso in letteratura, ma arriva a ogni lettore con forza, spesso addirittura con imperiosità. <br /><br /> Maria Rizzi <br />Anonymousnoreply@blogger.com