tag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post7313569181900592858..comments2024-03-27T02:02:35.206-07:00Comments on Alla volta di Leucade: P. BALESTRIERE SU "IL FIUME" DI N. PARDSINInazariopardinihttp://www.blogger.com/profile/16507694449914844380noreply@blogger.comBlogger5125tag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-80030535735385413422014-07-09T03:11:34.287-07:002014-07-09T03:11:34.287-07:00Siccome la poesia ha ricevuto diversi commenti, so...Siccome la poesia ha ricevuto diversi commenti, sono tenuto a puntualizzare, per onor di verità, che Pasquale Balestriere è stato il primo, col suo acume critico, a rilevare nello scorrere del fiume la metafora della vita: dalla sorgente, al suo fluire, al suo perdersi in un mare che può essere oggetto di plurime connotazioni ( Potrei anche sbagliare, ma a me pare che quella dell'acqua sia una metafora di una vita, anzi dell'esistenza umana in generale o, ancora più, della vita di tutte le cose che si trovano sulla terra. In ogni caso, dopo un ammicco che richiama all'esperienza soggettiva del poeta ("i miei canneti"), si stabilisce un processo di umanizzazione del liquido corrente -e complessivamente del fiume ( il Serchio, credo)- sostenuto da un "tu" dialogico che scandisce le varie fasi della corsa della vita, fino all'estremo approdo al mare, tutto o niente, immensità che accoglie o che disperde e annulla, a seconda dei punti di vista...). Questo afferma il critico. Una explication la sua di grande vis contenutistico-formale che dà efficaci chiarimenti, anche, sul rapporto fra sonetto e prosieguo del componimento (... Sembra quasi che un tale cambiamento alluda a una corsa finale dell’acqua (e della vita, val la pena di ricordarlo) senza più regole che non siano quelle delle sponde e degli argini; e metricamente dell’endecasillabo. Una poesia dall’intenso e filosofico sapore evocativo... [Pasquale Balestriere]).<br /> <br />Nazarionazariopardinihttps://www.blogger.com/profile/16507694449914844380noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-48014149798275950962014-07-03T03:12:52.146-07:002014-07-03T03:12:52.146-07:00Grazie Claudio: interpretazione che dà luogo a mol...Grazie Claudio: interpretazione che dà luogo a molte ulteriori e profonde riflessioni filosofico-esistenziali. C'è tanto del tuo pensiero che ho ri-trovato in altri tuoi intensi scritti.<br />Nazarionazariopardinihttps://www.blogger.com/profile/16507694449914844380noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-45849881077326401052014-07-03T03:03:37.741-07:002014-07-03T03:03:37.741-07:00Le nostre dita nel fiume sono bagnate da acqua sem...Le nostre dita nel fiume sono bagnate da acqua sempre nuova, e l'acqua <br />che passa e scorre non finisce né si ferma, ma si unisce ad altra acqua <br />in una grande pozza dove il sale la trasforma. Io non conosco l'acqua <br />che verrà e non inseguo l'acqua che passò, sfioro solo quella che passa <br />qui ed ora tra le mie dita, perché qualunque cosa io faccia per me sarà <br />sempre e solo un qui ed ora.<br />Grazie Nazario per questa fonte di dialogo interiore.<br /><br />Claudio Fiorentini<br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-34724398884048447342014-07-03T01:50:01.215-07:002014-07-03T01:50:01.215-07:00Commento che contraddistingue la sagacia interpret...Commento che contraddistingue la sagacia interpretativa del critico autentico che, oltre ad avvalersi di conoscenze tecniche di perspicua valenza prosodica, riesce a penetrare nei più reconditi azzardi allusivi. E non dico niente di nuovo: è sufficiente leggere il nome dell'esegeta, e tutto si chiarisce.<br />Grazie carissimo Pasquale<br />Nazarionazariopardinihttps://www.blogger.com/profile/16507694449914844380noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-91915213889771416582014-07-03T00:38:57.746-07:002014-07-03T00:38:57.746-07:00Potrei anche sbagliare, ma a me pare che quella d... Potrei anche sbagliare, ma a me pare che quella dell'acqua sia una metafora di una vita, anzi dell'esistenza umana in generale o, ancora più, della vita di tutte le cose che si trovano sulla terra. In ogni caso, dopo un ammicco che richiama all'esperienza soggettiva del poeta ("i miei canneti"), si stabilisce un processo di umanizzazione del liquido corrente -e complessivamente del fiume ( il Serchio, credo)- sostenuto da un "tu" dialogico che scandisce le varie fasi della corsa della vita, fino all'estremo approdo al mare, tutto o niente, immensità che accoglie o che disperde e annulla, a seconda dei punti di vista. Ed è anche curioso come la rima insista fino al v. 14 -il numero esatto dei versi di un sonetto- e come in un sonetto sia disposta (alternata nelle quartine, replicata nelle terzine); e ancora come essa ritorni poi sporadica, mentre il ruolo di richiamo fonico sia svolto da asso-consonanze, allitterazioni, paronomasie. Sembra quasi che un tale cambiamento alluda a una corsa finale dell’acqua (e della vita, val la pena di ricordarlo) senza più regole che non siano quelle delle sponde e degli argini; e metricamente dell’endecasillabo. Una poesia dall’intenso e filosofico sapore evocativo. Complimenti all’amico Nazario. <br />Pasquale Balestriere <br />ALDEBARANhttps://www.blogger.com/profile/06969500650951458820noreply@blogger.com