tag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post7833306547291652857..comments2024-03-27T02:02:35.206-07:00Comments on Alla volta di Leucade: UBALDO DE ROBERTIS "LEI", RACCONTOnazariopardinihttp://www.blogger.com/profile/16507694449914844380noreply@blogger.comBlogger5125tag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-47875973967074130872015-02-20T01:37:30.645-08:002015-02-20T01:37:30.645-08:00Ho cercato di trovare una sola appropriata parola ...Ho cercato di trovare una sola appropriata parola per esprimere quanto ho sentito leggendo questa riflessione poetica. Non ho scovato quella parola, forse perché non esiste oppure si trova molto al di là della nostra galassia; in un mondo rispetto al quale ciascuno di noi è assai meno di quella infinitesima parte di materia formatasi in questo. Ma formatasi solo per caso, oppure per un disegno Superiore ? Chi siamo, cioè, ciascuno di noi ? Soltanto una briciola di atomo "a perdere"?<br />Secondo me,l' aforisma cartesiano del "cogito ergo sum" non basta; e bisognerebbe pensare invece di dover un giorno, sperabilmente lontano, anche noi"entrare nell'ignoto per incontrare il nuovo", come scrisse Baudelaire. Incontrare, cioè spero, la vera natura di noi stessi, ciascuno nell'essenza della propria LEI, senza la Quale non avremmo potuto diventare la briciola di atomo sopra detta.<br />E' questo che Lei mi ha fatto pensare. Quella parola allora che io non sono riuscito a trovare nel linguaggio comune si trova forse soltanto nella radice eterea della mia LEI, simile (se non identica) a quella che ciascuno di noi può sentire nella propria mente, senza saperla pronunciare.<br />Complimenti. Raffaele Cataldi.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-2512586148382055002015-02-20T01:36:44.979-08:002015-02-20T01:36:44.979-08:00Il racconto "Lei" è perfetto, sia dal pu...Il racconto "Lei" è perfetto, sia dal punto di vista letterario -grande equilibrio nell'architettura delle varie parti del narrato, stilisticamente elegante per la raffinatezza del lessico- sia dal punto di vista narrativo, perché riesce a tenere la tensione fino alla fine. E' davvero una pagina notevole! L'autore è riuscito a combinare abilmente le sue due anime: alla lucidità metafisica si sposa in modo meraviglioso la delicatezza poetica. Tuttavia, se non m'inganno, dietro tutto questo c'è il vero Ubaldo de Robertis. Così come in "Lei" si indovina una realtà (sognata!)<br />In fondo tutto il racconto mi richiama un senso di nostalgia, una nostalgia dell'amore. Quella figura , la "Lei", non è, secondo me la Natura, come vuol sembrare, ma l'immagine idealizzata della Donna. Complimenti.<br />Edda ConteAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-50813075193559081702015-02-17T02:02:11.296-08:002015-02-17T02:02:11.296-08:00Pasquale Balestriere ha colto “due momenti narrati...Pasquale Balestriere ha colto “due momenti narrativi/quello, euforico, dell’anestesia e l’altro, deluso, del risveglio.” Proprio questo era nel mio pensiero al momento di scrivere, così come è vero che sopra di me, oltre alla terribile lampada alogena della sala operatoria, aleggiava lo spirito di Leopardi e Lucrezio. Balestriere è un letterato a cui non sfugge l’esatto significato dei lemmi impiegati in un' opera e il suo commento è sempre un prezioso ausilio per qualsiasi scrittore. Grazie infinite. Ubaldo de RobertisAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-6439499213878118592015-02-16T14:18:45.567-08:002015-02-16T14:18:45.567-08:00In questo racconto balzano evidenti all’ occhio so...In questo racconto balzano evidenti all’ occhio soprattutto due momenti narrativi, che coprono l’arco temporale (e immediati dintorni) di un intervento chirurgico: quello, euforico, dell’anestesia e l’altro, deluso, del risveglio. Nel primo, l’anestetico fa il suo dovere, eliminando il dolore fisico, ma, per fortuna, lasciando liberi i processi mentali e creativi ( o forse condizionando anche quelli?): in ogni modo a questo punto erompe “Lei”, la protagonista del racconto, la Natura, antropomorfizzata e umanizzata, guida, maestra e presenza benigna e benefica. Almeno in questa parte del racconto, dove sembra quasi che lo spirito o l’intelletto (che osserva e ricerca) sia messo di fronte ad una realtà senza alcuna ombra, anzi incredibilmente chiara. Di solare evidenza, di esemplare bellezza, di completa armonia e, per di più, disposta in ordine perfetto. <br /><br />L’altro momento è quello del risveglio, del rientro in una condizione tutta umana e problematica, con il pesante carico del dubbio, dell’errore, della paura, della fragilità, della corporeità malata e sofferente. E quella “Lei”, come la “Natura” leopardiana (e lucreziana), si mostra, come di fatto è, matrigna, disinteressata alle vicende umane e lontana da esse.<br /><br />Mi pare notevole la parte giocata sul registro del sogno, ricca di situazioni naturali insolite, di rivelazioni, di stupori. Effimere, purtroppo. Proprio come i sogni.<br /><br />Complimenti all'autore!<br /><br />Pasquale BalestriereALDEBARANhttps://www.blogger.com/profile/06969500650951458820noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-89551891648463903752015-02-09T10:00:00.238-08:002015-02-09T10:00:00.238-08:00“Lei”
Primo Premio Prosa Concorso Nazionale Fazio...“Lei”<br /><br />Primo Premio Prosa Concorso Nazionale Fazio Degli Uberti, XII Edizione.<br /><br />Motivazione della Giuria<br /><br /><br />In “Lei” l'immaginario si fa schermo di una realtà insostituibile, eppure da cancellare per tutto quanto di doloroso, indifferente e precario sottopone l'uomo. I fantasmi del presente rendono più acuta e tormentata l'immagine evocativa del sogno. Per l'autore, evocare l'universo e la natura così potente, gareggiare col tempo e con la morte, è trasfigurare il rapporto fra l'essere e l'esistere: frantumare l'io.Anonymousnoreply@blogger.com