Cari
amici, avete mai notato come condividere un contrattempo o un piccolo disagio
riesce a far cadere quelle barriere che (scioccamente) mettiamo fra noi e le
altrui esistenze?
A volte basta niente: un autobus che non passa,
i terminali della posta che si bloccano, l'erogazione della corrente che si
interrompe... e si ritorna a parlare, ad accogliersi. Stamani, molto più
romanticamente, è stata la neve a "sciogliere" la nostra freddezza.
Dunque, per quanto può sembrare un pò strano, io auguro di cuore buon gelo a
tutti!
Ed allego un mio piccolo pensiero "a
tema"
Un caro saluto
Effetto
neve
Freddo
che graffia il volto stamattina,
solo
sguardi veloci per la strada.
Da
tanto non sentivo così forte
la
voglia di lanciarmi in un saluto:
"Buongiorno...
quanta neve! Tutto bene?"
"Benone,
grazie! Certo, fa freschetto..."
Un
attimo d'azzurro, nel grigiore.
Sorrisi
puri, caldi come il sole.
Furba
la mente!
Prova
a cancellare
i
cinque sottozero che hai nel cuore.
Paolo Buzzacconi
Caro
Paolo, è sempre un piacere leggerti ancor più per il tuo modo di essere e di
fare che non lascia nulla alla banalità, alla sufficienza, alla superficialità.
Risultato evidente sono i tuoi versi e il tuo pensiero che trova spunto in
quella che per tanti altri è stata solo una bella nevicata. Condivido il tuo
pensiero e il tuo stato d’animo consapevole, però, che a volte non è solo il
“gelo” a raffreddare i rapporti, bensì peculiarità e limiti personali.
Effetto
“tempo…rale”
In non conosco neve,
amico mio,
nella mia terra chi la
vince è il sole,
e pure nel più forte
turbinìo
c’è lo scirocco e
soffia dove vuole!
Però conosco il “gelo”
di cui dici,
che va al di là del
freddo e della neve,
il freddo che ci ha
reso, ormai, infelici
lasciandoci
all’indifferenza lieve
che tiene tutti nel
grigio infossato.
Le nostre vite, ignote,
equidistanti
sono slegate, pur se
lato a lato;
non c’è la voglia di
guardare avanti,
di dire bravo, a chi
più bravo è stato.
Proprio così:
alteri…”ed” ignoranti!
La neve, in ogni luogo
e tale e quale
è il cuore tuo…ch’è
unico e speciale!
Giuseppe
Vultaggio
Caro
Paolo ed amici, bella idea questa condivisione metereologica ! Io però, che
detesto il gelo e amo la neve solo per il suo manto immacolato, così mi difendo
a mio modo:
QUEST’ATTIMO RAPITO AL VENTO
Seduta a febbraio sulla
panchina
in un angolo di vegetale pace
lungo il gelsomino magro, il
nido muto
una mano di viole primine
difese accese dal sole
un sipario dietro di candido
elleboro
e di eriche rosa squillanti
e vedere il vento poco più in
là
agitare agitare gli arbusti
nell’azzurro quasi innocente
e non sentirlo il vento
dentro.
Quale gioia rara questo
momento !
Così è da vivere il gelo del
dopo
-già ossessiva-mente evocato –
da lontano senza lasciarsi
turbare
chè quest’attimo rapito al
vento
tra un bene e un male
rimane tutto nostro e della
viola
e dell’erica e della rosa di
Natale
e ci
può così consolare.
24 febbraio 2018 ore 14.45
Maria
Luisa Daniele Toffanin
Ciao, Paolo,
non posso non condividere il tuo
bel pensiero. Grazie della tua presenza sempre viva e calda in mezzo a noi. Mi
permetto di rispondere con il mio abituale modo, di cui tu sei maestro. Ecco,
quindi, pochi versi con i quali saluto te e tutti gli altri.
Siamo nel fresco, sì, siamo gelati,
ma il grande Buzzacconi ce lo dice:
noi siamo tutti figli e siamo
amati.
Chi scalda la parola fa felice.
Se il cuore è caldo e siamo nella
neve,
con il disagio o contrattempo pure,
anche la gran distanza si fa breve:
annulla la pigrizia e le paure.
Enisio Di Tullio