tag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post1091329658783087310..comments2024-03-27T02:02:35.206-07:00Comments on Alla volta di Leucade: SANDRO ANGELUCCI SU "IL FIUME" DI N. PARDINInazariopardinihttp://www.blogger.com/profile/16507694449914844380noreply@blogger.comBlogger3125tag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-50651896407871397442014-07-11T10:09:46.530-07:002014-07-11T10:09:46.530-07:00I primi tre versi di questa poesia sono di una bel...I primi tre versi di questa poesia sono di una bellezza, per così dire, "statica". L'acqua del fiume si sofferma piacevolmente tra "i miei canneti / con le quaglie sui cimoli, e le torri / di grigie chiese e i tremuli felceti / delle sponde". Non " i canneti", ma "i miei canneti", scrive Pardini, il che rivela la specularità dell'elemento naturale con l'animo umano, come giustamente rileva Angelucci. Questo primo momento "immobile" non deve sfuggire, come in realtà non sfugge al recensore, che in esso coglie l'evocazione della fanciullezza: una realtà incancellabile, essenziale ed immutabile a dispetto di ogni apparenza, senza la quale non avrebbe senso l'intera poesia. Il vorticare travolgente delle onde che fluiscono verso il mare ci dice che l'acqua, scorrendo, smarrisce il ricordo delle proprie origini, ma nulla dice sul reale dissolversi delle stesse origini. Il fatto è che, fin quando esiste la foce, la sorgente esiste. E viceversa, perché l'una non può fare a meno dell'altra. Il discorso è complesso e comprendo bene le ragioni di Angelucci nell'affermare che, a suo parere, "il turbamento è solo raziocinante... ben conoscendo le profondità dalle quali viene questo canto". Da un lato è vero che non si può scendere due volte nello stesso fiume, perché l'acqua non è mai la stessa, ma dall'altro è inconfutabile che il letto del fiume è sempre quello e non cambia... quindi? Non è giusto, a mio parere, dimenticare che Eraclito fu il filosofo dell'armonia dei contrari.<br />Franco Campegiani <br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-11446641411105400452014-07-11T09:20:32.186-07:002014-07-11T09:20:32.186-07:00Grazie,
carissima Ninnj. Sei troppo generosa, però...Grazie,<br />carissima Ninnj. Sei troppo generosa, però, devo confessare che ogni tuo commento mi inorgoglisce sempre più e mi emoziona all'inverosimile. Fammi aggiungere, anche, che non c'è da sorprenderci se una grande maestra quale sei abbia generato e continui a generare figli del suo nobile sangue.<br />Nazarionazariopardinihttps://www.blogger.com/profile/16507694449914844380noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-70692130851870508222014-07-11T08:54:13.930-07:002014-07-11T08:54:13.930-07:00Ninnj Di Stefano Busà
Questa poesia è un capolavo...Ninnj Di Stefano Busà<br /><br />Questa poesia è un capolavoro. Ho già avuto modo di esprimere il mio parere in proposito, ma più la leggo, più mi convinco della sua validità "assoluta" nei riguardi della metrica, dell'armonia interna al verso, della semantica descrittiva di un linguaggio proteiforme...Mi pare di udirla recitare in un'aula di giovani studenti, come materia di studio, alla stregua di quella di un Carducci, o di un Foscolo. Sono certa che passerà alla Storia della Letteratura come un testo dalla classicità ineludibile, che darà molto lustro e grandezza al poeta Pardini. Non è per piaggeria, ma ne sono convinta e lo dico apponendovi la faccia...bravo!Anonymousnoreply@blogger.com