tag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post371341944383114516..comments2024-03-27T02:02:35.206-07:00Comments on Alla volta di Leucade: CLAUDIO FIORENTINI: "IL MERCATO DELL'EDITORIA"nazariopardinihttp://www.blogger.com/profile/16507694449914844380noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-79127898645900833292015-08-26T10:57:37.086-07:002015-08-26T10:57:37.086-07:00Una domanda sorge spontanea (così diceva Lubrano):...Una domanda sorge spontanea (così diceva Lubrano): chi controllerebbe in tal caso i controllori? Possiamo esser certi che una struttura siffatta sarebbe pulita, inattaccabile e soprattutto fuori da ogni compromesso? E quali sarebbero i criteri "oggettivi" - condivisi da tutti, ovviamente - con cui lavorare? Francamente, io non me la sento di dividere il mondo in buoni (noi) e cattivi (loro) e temo che un'operazione siffatta finisca per ingigantire, anziché dissolvere, la confusione. Ritengo molto utile, invece, e assolutamente condivisibile l'invito a "pubblicare meno e pubblicare meglio", utilizzando le strutture che abbiamo intorno (anche se bacate, ma non si può fare d'ogni erba un fascio), perché questo è un invito ad esercitare l'autocritica e l'autodisciplina. E non escludo neppure il ricorso alla "serrata", ovvero alla decisione di non più pubblicare, se proprio dovesse occorrere, in attesa di tempi migliori. Attesa non passiva, ovviamente, ma piena di iniziative tese a promuovere, per quel che si può, non istituzioni o strutture, bensì un miglioramento, alla radice, della coscienza e dell'animo umano.<br />Franco Campegiani<br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-7713233226341412562015-08-26T00:21:08.992-07:002015-08-26T00:21:08.992-07:00Vorrei concludere con una riflessione: da una part...Vorrei concludere con una riflessione: da una parte c'è sovra produzione da parte dei piccoli editori che pubblicano di tutto in barba alla qualità, poi il fenomeno dell'auto-pubblicazione è in crescita, da un'altra parte i grandi editori sono in crisi perché stentano ad adattarsi al mercato, le librerie chiudono, i distributori faticano a sostenere editori piccoli di qualità, le edicole sono diventate grandi empori dove si vendono più libri che in libreria anche a fronte di una scelta limitata, gli ebook non si sa come si svilupperanno, poi il book crossing, l'usato, le biblioteche di quartiere, le bancarelle dei rigattieri... infine è grasso che cola se un titolo valido vende cinquecento copie.... insomma, è un bel pastrocchio. In tutto questo ci siamo noi, scrittori, che non sappiamo più come muoverci, e i lettori che, come noi, sono stati traditi da un sistema logoro. Con queste premesse la cosa da fare sarebbe smettere di pubblicare. Ma chi tra di noi ci riuscirebbe? Oppure unirsi in un unico movimento che possa far da filtro, filtrandoci anche tra di noi, e tentare di promuovere noi stessi le opere di qualità. Ma da soli, non si può fare, no, perché da soli non si filtra se stessi. Uniti forse... e più voci siamo, più si rischia di far rumore.<br />Claudio FiorentiniAnonymousnoreply@blogger.com