tag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post403573584376998212..comments2024-03-27T02:02:35.206-07:00Comments on Alla volta di Leucade: P. BALESTRIERE E N. PARDINI SU "IO, ORFEO..." DI U. CERIOnazariopardinihttp://www.blogger.com/profile/16507694449914844380noreply@blogger.comBlogger7125tag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-84662331690863657452018-01-01T02:18:08.939-08:002018-01-01T02:18:08.939-08:00Quello che ci ha affascinato non è stato tanto la ...Quello che ci ha affascinato non è stato tanto la storia conosciutissima di Orfeo ed Euridice quanto la delicatezza e le sofferte ferite disegnate magistralmente dai versi dell'autore; sempre lucido, mai fuori dagli schemi, Umberto Cerio continua, con pazienza e capacità, a cercare una via, un cammino meno tortuoso, con una determinazione tipica dei personaggi che molto hanno nell'anima e che desiderano trasmettere le proprie sensazioni a un pubblico preparato, attento e non distratto. E' comunque sempre il mito che primeggia nelle sue interessanti e particolari pubblicazioni. Molto si potrebbe scrivere sull'autore. Molto ci sarebbe da meditare sui suoi versi. In questo breve vol d'oiseau vorremmo far presente a Umberto Cerio di non abbandonare la sua emozionante ricerca ma di continuare in questo meraviglioso iter che, forse un giorno non lontano, lo porterà finalmente alla luce “Pietra dopo pietra e ombra dopo / ombra cerco la luce”. Quale luce? La luce che è nel suo cuore. <br />Giannicola CeccarossiAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-145442108062693422017-10-24T00:39:54.400-07:002017-10-24T00:39:54.400-07:00Grazie all'autore e ai nostri meravigliosi cri...Grazie all'autore e ai nostri meravigliosi critici: Pasquale e Nazario. Il mito di Orfeo e Euridice assolve alla sua funzione rivelatrice. In fondo, è sempre rimasta una domanda: Perché mai Orfeo si voltò perdendo per sempre la sua Euridice? La vita, la consapevolezza della stessa, la forza dell'amore hanno portato il nostro autore alla ri-conoscenza. Bellissimo testo. Patrizia Stefanellihttps://www.blogger.com/profile/06705934521779076532noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-73479129187924514452017-10-20T11:31:55.942-07:002017-10-20T11:31:55.942-07:00Complimenti a U.Cerio...per questa rivisitazione d...Complimenti a U.Cerio...per questa rivisitazione del topos della catabasi, un viaggio per riscoprire il buio di un'assenza, la luce di un ritorno! A volte si deve perdere, o rischiare di perdere qualcosa, per riscoprirne il valore. Emanuele Aloisi.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-51757038720294781762017-10-19T22:09:17.374-07:002017-10-19T22:09:17.374-07:00Mi ha fatto molto riflettere questa fascinosa e po...Mi ha fatto molto riflettere questa fascinosa e poetica rivisitazione del mito di Orfeo, svolta sotto lo stimolo di una dolorosissima vicenda personale. Noto una differenza fondamentale: Orfeo perde Euridice, tornando alla luce dagli inferi, mentre il Nostro, al contrario, la ritrova. Orfeo torna sconfitto e disperato dall'Ade, sapendo di avere lasciato la sua vera vita là; il Nostro invece, nel tornare dalle tenebre, trova Euridice ad attenderlo, con tutto ciò che metaforicamente può comportare. Non credo sia una differenza di poco conto. Il canto di Umberto Cerio è catartico, quello di Orfeo non lo è. Dove il mitico cantore non riesce a guarire dalle malattie del cuore, il Nostro invece, liberato da quelle trappole mortali, restituisce al cuore la rigenerazione di battiti incorruttibili e la bellezza di emozioni purificate. Ringrazio Umberto per avermi (averci) dato la gioia di questa rinascita.<br />Franco Campegiani Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-54270677762478804712017-10-19T07:12:59.355-07:002017-10-19T07:12:59.355-07:00Un grazie a U.Cerio che regalandoci questo straord...Un grazie a U.Cerio che regalandoci questo straordinario poemetto ci ha fatto partecipi di una sua personale storia oscura, buia, incerta e infida come quella del dolore e della malattia, e grazie soprattutto per essere riuscito a insegnarci che la poesia è un’immensa riparatrice di lutti, di sofferenze, di dubbi, di angosce. La fabula chiarisce la storia di un viaggio di discesa agli Inferi, e Orfeo è l’adiuvante, che può anche dubitare: “Il mio canto più non ha senso,/ più non commuove le fiere selvagge,/ non fa più tremare le rocce/ e gli alberi delle foreste…”<br />L’esperienza drammatica ci coinvolge emotivamente, senza enfasi e senza lamenti. Per lui gli antagonisti diventano Ade, Caronte,le ombre tutte … e il paesaggio si deforma emotivamente: “Non c’era più la luna/ e il manto delle stelle/ e i noti sentieri/né il sole i fiumi e le montagne/ né la cetra del canto mio di luce…”<br />Ma è pur una esperienza di conoscenza, nella perdita di ogni certezza nella caduta nel vuoto, sbattendo su dure rocce: “Conobbi altre certezze/ -atroce cateratta di straniero/ fiume turbinoso in piena-/ senza speranza di catarsi,/ormai smarrito nel labirinto…”.<br />Rimane ferma,certa,Euridice, “Il canto mi renderà Euridice/ e ci riporterà al Sole…” e d’improvviso dal buio della notte fu il giorno.<br />O potenza del mito, sempre vivo e vitale!<br />Maria Grazia Ferrarishttps://www.blogger.com/profile/17803499441626376026noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-62736298514019873982017-10-19T07:03:01.319-07:002017-10-19T07:03:01.319-07:00Ti sono veramente gtato per la tua nota, che, anch...Ti sono veramente gtato per la tua nota, che, anche se breve, è densa e esaustiva. Grazie<br />Umberto CerioAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-57007541464160051962017-10-18T03:23:07.752-07:002017-10-18T03:23:07.752-07:00Una lectio magistralis di tre grandi di questa mer...Una lectio magistralis di tre grandi di questa meravigliosa isola: poesia, critica letteraria, racconto, storia, humanitas, omnia sunt ibi. Un vero capolavoro di arte poetica e di vena interpretativa.<br />Mariagrazia Anonymousnoreply@blogger.com