tag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post5079203008917581712..comments2024-03-27T02:02:35.206-07:00Comments on Alla volta di Leucade: ADRIANA PEDICINI LEGGE "ODISSEO" DI UMBERTO CERIOnazariopardinihttp://www.blogger.com/profile/16507694449914844380noreply@blogger.comBlogger6125tag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-8627747337227721742017-09-15T04:59:48.611-07:002017-09-15T04:59:48.611-07:00Ringrazio anche con sincerità Maria Rizzi, per il ...Ringrazio anche con sincerità Maria Rizzi, per il suo lusinghiero giudizio, ampio e approfondito, che coglie il senso di "Odisseo"con le sue numerose intuizioni e con le sue valide esplicazioni.<br />Grazie di nuovo<br /><br />Umberto CerioAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-7417912417267740302017-09-15T04:54:22.179-07:002017-09-15T04:54:22.179-07:00Grazie anche a Franco Campegiani, profondo studios...Grazie anche a Franco Campegiani, profondo studioso anche del mito e innamorato cultore del pensiero e della cultura, <br />per il suo sapido commento.Non è la prima volta che Franco dimostra di aver compreso l'uso che il faccio del mito e della poesia.<br />Grazie ancora di cuore.<br /><br />Umberto CerioAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-82661803033302401912017-09-15T04:48:34.965-07:002017-09-15T04:48:34.965-07:00Di ritorno dalle vacanze (chiedo per questo scusa ...Di ritorno dalle vacanze (chiedo per questo scusa del ritardo) eccomi per un sincero ringraziamento a Adriana Pedicini per la sua ricca nota al mio "Odisseo". La sua analisi è precisa e accurata come la certezza di aver colto nel segno della seconda parte del canto. Era proprio quella la differenza che volevo cogliere tra le due vite: Quella "virtuale" ( che andava comunque "narrata") di Odisseo e il mio desiderio di esperienze che in ogni modo conducessero alla conoscenza e alla sapienza. Giustamente Adriana nota, tra molte altre considerazioni, la necessità <br />di "poter cantare l'Amore ed essere affascinato dalla conoscenza, dal mondo naturale...e infine essere ammaliato da una solitudine severa e consapevole". Infatti "Odisseo" è tratto dal volume "Solitudini" del 2013.<br />Grazie, Adriana, per il tuo ottimo commento.<br /><br />Umberto CerioAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-90163496841460686672017-08-14T08:42:09.188-07:002017-08-14T08:42:09.188-07:00Semplicemnete grazie al Sommo Franco Campegiani e ...Semplicemnete grazie al Sommo Franco Campegiani e alla eccezionale Amica di sempre e versatile espressione della Cultura Maria Rizzi per le belle parole spese per me. e ricordiamoci..il vero scopo di ogni viaggio non è nella meta ma nel viaggio stesso e avervi come "comites sodalesque" per me è un onore e un privilegio, nonostante la distanza e le scarse frequenze. Buon Ferragosto a voi, al caro Nazario e a Umberto Cerio.<br />Adriana PediciniAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-21947036504248345532017-08-12T03:13:49.421-07:002017-08-12T03:13:49.421-07:00Adriana, mia grande amica e donna di Cultura profo...Adriana, mia grande amica e donna di Cultura profonda, di conoscenze filosofiche acclarate e dimostrate in più occasioni, io mi limito a citare il testo "Il fiume di Eraclito", introduce magnificamente l'Opera senza tempo di Umberto Cerio, e dà il la a un uomo che della filosofia sta facendo il suo credo, che la sta interpretando in modo nuovo e convincente, dal 2000 a oggi, all'opera del marzo 2017, "ribaltamenti", vademecum del filosofo del nostro tempo. Due colossi, quindi, a esprimersi con toni veraci sul Poemetto Odisseo, di un terzo colosso letterario, che sa dare al mito, i giusti connotati, non quelli della 'favola', come asserisce da sempre Campegiani, ma quelli della verità. Cerio si identifica in questo personaggio nell'unico modo giusto e rivoluzionario, definendolo 'l'uomo d'ogni tempo'. E in versi di assoluta musicalità e di fattura sublime, ne narra le vicende, non per ricordarlo semplicemente, per invitarci a volgere lo sguardo al passato,ma per aiutare ognuno di noi a incontrare se stesso. L'ulissismo, infatti, non dovrebbe essere interpretato come fuga da Itaca, ma come ritorno alle origini, alla ricerca, alle verità dell'esistenza.<br />"Ed ancora, come Odisseo,<br />sognare tutti i sogni segreti<br />della conoscenza e delle memorie"<br />Basterebbero questi tre versi per evincere quanto l'Autore si rivolga a se stesso e all'uomo d'oggi, in generale. Attua la grande metafora del 'tornare alle radici', agli inizi, al mito per esprimere la sua 'sete di conoscenza' e il suo desiderio di riassaporare emozioni dimenticate. Umberto Cerio passa un ideale testimone a ognuno di noi e ci induce a fermarci. A navigare senza cercare disperatamente la meta, a riprovare a sognare, a essere protagonisti sereni dell'attimo terreno. <br />Ringrazio Nazario e i tre colossi che mi hanno preceduto e colgo l'occasione per augurare buon Ferragosto a tutti!<br /> Maria Rizzi Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-81601319729820863002017-08-11T21:00:50.389-07:002017-08-11T21:00:50.389-07:00Condivido ampiamente questo splendido commento al ...Condivido ampiamente questo splendido commento al canto sciamanico di Umberto Cerio dedicato a Odisseo: figura dove "ad un improbabile novello Laerziade si sostituisce l'uomo comune, l'uomo di oggi e di sempre... Un uomo alla perenne ricerca di risposte che la ragione non può dare". I riferimenti omerici, indubbiamente presenti e puntuali, passano in secondo piano nella forza evocativa del poeta molisano, da sempre attento ai richiami densi del mito. E' dell'"uomo d'oggi e di sempre", come sostiene la Pedicini, che in realtà Umberto Cerio ci vuole parlare, di quell'uomo che, come Odisseo, "allontana(va) il ritorno / ... / e sogna(va) infranta la soglia / delle lontane colonne d'Ercole"; di quell'uomo cui disse la maga "di scendere vivo nell'Ade / e parlare con le ombre dei morti / perché sorgessero altre albe felici" (e quant'è diversa questa discesa agli Inferi, da quella disperata e tragica di Orfeo!). L'"illo tempore" del mito non è un tempo storico, ma un attimo eterno, sempre vivo e presente, attuale. Sta qui la perenne contemporaneità del mito che Cerio intende, e superbamente riesce, a cantare.<br />Franco CampegianiAnonymousnoreply@blogger.com