tag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post5635189079134562487..comments2024-03-27T02:02:35.206-07:00Comments on Alla volta di Leucade: CLAUDIO FIORENTINI: "SCRITTORI, EDITORI E PREMI LETTERARI"nazariopardinihttp://www.blogger.com/profile/16507694449914844380noreply@blogger.comBlogger4125tag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-45485425910363040232015-04-17T15:03:15.661-07:002015-04-17T15:03:15.661-07:00Per quello che attiene alla mia esperienza persona...Per quello che attiene alla mia esperienza personale posso assicurare che anche leggendo le opere che ha in catalogo e frequentando circoli e salotti, parlando anche con addetti ai lavori e scambiando impressioni, talvolta non si conosce davvero l'editore, si riporta un'impressione errata e si prendono egualmente delle "belle fregature". Riporto le parole di Claudio: " Mai pubblicare con editori che ti danneggiano la reputazione". Per il resto, pienamente d'accordo con lui: ho sempre fatto leggere le mie opere inedite a più "addetti ai lavori" prima di pubblicarle e leggo più di 10 libri l'anno degli autori ignorati dalle grandi case editrici! Del resto, è mia ferma convinzione che "leggere è indispensabile per saper scrivere"! Grazie Claudio per questi interessantissimi spunti di conversazione e riflessione. Ester CecereAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-8973842808772305842015-04-16T14:02:18.954-07:002015-04-16T14:02:18.954-07:00C’è chi pubblica di tutto pur di far cassa, facend...C’è chi pubblica di tutto pur di far cassa, facendo dei danni enormi e chi pur di vedersi in un libro pagherebbe qualsiasi cifra. Occorre senz'altro equilibrio e uno dei compiti dell’editore, oggi più che mai, è riabituare il lettore alla buona e sana lettura. Quante sfumature ci vorranno al raggiungimento di questo obiettivo? Naturalmente, qui nessuno si mette in cattedra. Tutti hanno diritto, se vogliono a far sentire la propria voce ma la responsabilità è enorme. D'altronde i cambiamenti più importanti nella storia, sono arrivati sempre dalla parte che non ti aspetti. Il successo poi, dipende da molti fattori. Intanto occorre un buon lavoro, poi una buona promozione sia da parte dell’editore che da parte dell’autore. Presentazioni, reading o quant'altro, possono aiutare. I social network e i blog letterari seri, anche. E nondimeno i Circoli culturali e le associazioni.<br />Patrizia Stefanelli Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-9721588535047069752015-04-16T00:24:52.598-07:002015-04-16T00:24:52.598-07:00Osservazioni importanti, significative, condivisib...Osservazioni importanti, significative, condivisibili….i numeri degli aspiranti scrittori, premi letterari…sono implacabili…da far tremare i polsi.<br />La sintesi finale “fare un bagno di umiltà e prepararsi ad imparare… e poi, una volta fatta la scelta, mettersi in gioco e prepararsi anche ad accettare eventuali rifiuti, ricordando che è meglio non pubblicare niente che pubblicare male.” auspicabile, credo nella direzione del Bandolo… Con tante riflessioni da fare e argomenti da approfondire: i circoli letterari… le buone frequentazioni, l’editing,l’autocritica… <br />Certo, se si riuscisse a conoscere noi stessi, le motivazioni profonde che inducono a scrivere, il nostro autentico livello culturale, il nostro valore letterario.. molti non intaserebbero il mercato editoriale, pur non dimenticando quali sviste macroscopiche hanno avuto gli editor ( anche di per sé grandi)…e i meccanismi della pubblicazione e del successo.<br />Carmina non dant panem. Questione davvero senza tempo se possiamo citare un adagio latino!: i rapporti degli scrittori coi loro editori, col pubblico, con le varie edizioni, le preoccupazioni economiche, i calcoli editoriali…sembrano risalire alla preistoria.<br />Penso a PASOLINI che scriveva a G. Spagnoletti:<br />“ Magna sta minestra / o salta sta finestra, dice un proverbio veneto….Ma Guanda, nella mia estrema inopia, è l’unica fontanella, e io sono costretto ad accontentarmi di quelle poche migliaia di lire che ne scorrono, e anzi esserne felice e grato al Cielo…Adesso Guanda mi propone la “Poesia popolare”: forse non ha torto né dal punto di vista commerciale né da quello culturale, ma io non sono molto entusiasta…Avrei invece quasi pronta, e pateticamente desiderata, l’antologia del Pascoli….Il monopolio del Pascoli ce l’ha Mondadori, e Guanda non è naturalmente disposto a comprarne i diritti: lo farebbe solo se Mondadori proponesse un prezzo di favore..”<br />Il caso più incredibile sembra quello del famosissimo-oggi- Andrea Camilleri, il quale, alla metà degli anni Settanta, “esasperato da continui rifiuti- Garzanti, Mondadori, Bompiani, Feltrinelli e altri, chiama Antonio Lalli, Poggibonsi, noto editore di libri a pagamento.<br /> “Così Il corso delle cose di Camilleri uscì da Lalli nel 1978, nell’indifferenza più totale. Eppure Camilleri, ormai cinquantatreenne, era già docente al centro sperimentale di Cinematografia di Roma e all’ Accademia nazionale di Arte Drammatica e lavorava nei programmi culturali Rai . Oggi la prima edizione di Il corso delle cose è introvabile, e non esistono quotazioni…<br /> Del resto anche Alda Merini pubblicò a pagamento La presenza di Orfeo, la sua opera di esordio, da Schwarz e, nel 1980, uscita da poco dall’ospedale psichiatrico, sola e abbandonata, si rivolse a Lalli per far uscire Destinati a morire. Oggi il libro non è disponibile sul mercato….<br />M.Grazia FerrarisAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-24569117004023872452015-04-15T10:32:06.719-07:002015-04-15T10:32:06.719-07:00Mi pare che Claudio Fiorentini faccia un discorso ...Mi pare che Claudio Fiorentini faccia un discorso interessante, saggio e condivisibile, che offre il destro ad ampliamenti e approfondimenti. La mia sensazione, per stare al tema, è che oggi si scriva spesso prima ancora di pensare. Vi sono giovani che si buttano a comporre romanzi (non racconti!) con la sconsiderata audacia e la presunzione tipica della loro età, senza avere la più pallida idea di quale spessore culturale, creativo, linguistico occorra per un'impresa come questa. Ma anche i meno giovani a volte non usano la necessaria prudenza e cautela. Se poi ci si aggiungono editori incompetenti e, magari, votati al solo miserabile lucro, beh, allora diventa davvero difficile che qualche valido scrittore possa emergere nel mare magnum della mediocrità, se non addirittura dell'inconsistenza parolaia. <br />Pasquale BalestriereALDEBARANhttps://www.blogger.com/profile/06969500650951458820noreply@blogger.com