tag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post6253204924546388215..comments2024-03-27T02:02:35.206-07:00Comments on Alla volta di Leucade: MAURIZIO SOLDINI: " C. BAGLIONI NEL NOVERO DEI POETI LAUREATI"nazariopardinihttp://www.blogger.com/profile/16507694449914844380noreply@blogger.comBlogger40125tag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-2486332310744485932022-01-07T13:09:22.714-08:002022-01-07T13:09:22.714-08:00Allora Ennio Morricone era stupido?Allora Ennio Morricone era stupido?Flaviohttps://www.blogger.com/profile/14880450453578723505noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-187403280721831402022-01-07T13:05:27.270-08:002022-01-07T13:05:27.270-08:00Perchè è veroPerchè è veroFlaviohttps://www.blogger.com/profile/14880450453578723505noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-78743188741956130292015-11-07T08:36:28.336-08:002015-11-07T08:36:28.336-08:00Prima pagina della Prefazione di Giuseppe Cesaro, ...Prima pagina della Prefazione di Giuseppe Cesaro, giornalista e editor della Bompiani, al libro di versi, perché si tratta di scrittura interamente in versi per quattrocento pagine, di Claudio Baglioni.<br />Il prefatore in questo caso scomoda Alberto Asor Rosa. E comunque parla di versi e bei versi...<br /><br />È vero che Baglioni in qualche modo ha ritrattato dicendo che quello che ha scritto non è poesia, ma visto anche il libro ora...<br /><br />https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1724951801059273&id=100006334092599<br /><br />Maurizio Soldini<br />Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/10151339861223669155noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-64563678167184065942015-11-05T14:37:43.465-08:002015-11-05T14:37:43.465-08:00riporto il mio commento alla dichiarazione di Clau...riporto il mio commento alla dichiarazione di Claudio Baglioni sul suo sito Doremifasol:<br /><br />Grazie, Claudio, per questa dichiarazione che sfata qualunque dubbio.<br />Ti chiedevo, qualche mese fa, di dire tu stesso, che quel che scrivevi, per quanto andassi a capo, non erano e non potevano essere poesie, perché la poesia è qualcosa di diverso.<br />Oggi lo hai detto. Hai affermato che quello che scrivi non fa parte della letteratura “e meno che mai (sono) poesie”.<br />Grazie per la tua onestà intellettuale!<br />In questi giorni, dopo che ho scritto quello che ho scritto, sollevando il problema della tua non-poesia, qualcuno mi ha detto, conoscendomi, sapendo quanto apprezzi la tua musica e le tue canzoni: “Ma adesso hai perduto un mito?!”. No, non l’ho mai perduto. E ogni giorno, nonostante fossi convinto di quello che andavo dicendo e scrivendo, ho continuato ad ascoltare i tuoi dischi e soprattutto “Oltre” che apprezzo non poco.<br />Grazie! E a presto,<br />Maurizio SoldiniAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-64738483757098177682015-11-05T14:34:41.561-08:002015-11-05T14:34:41.561-08:00A chiusura della polemica arriva la dichiarazione ...A chiusura della polemica arriva la dichiarazione di Claudio Baglioni: "Non sono un uomo di lettere". "E sono meno che mai poesie" le cose da lui scritte. Non si può che apprezzare la sua onestà intellettuale. <br /><br />http://www.doremifasol.org/news/2015/11/05/05112015-nota-di-claudio-baglioni/<br /><br />Maurizio SoldiniAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-4208433566204849092015-11-03T05:07:07.211-08:002015-11-03T05:07:07.211-08:00Baglioni ermetico su La Lettura Corriere della Ser...Baglioni ermetico su La Lettura Corriere della Sera del 1 novembre. L'autore dell'articolo, accademico linguista di Cassino, a piena pagina parla del nuovo libro di Baglioni, si trincera però, non parla di poesia in modo aperto, parla di contaminazioni, però dice dell'ermetismo del cantautore e scomoda nientemeno che Contini Mengaldo Fortini.<br /> Avevamo previsto tutto; cominciamo a vedere e ne vedremo ancora delle belle. Non c'è pudore...<br /> Maurizio Soldini<br /><br />Fonti<br />http://www.doremifasol.org/news/2015/11/02/su-facebook-lermetismo-di-baglioni/<br /><br />https://robertocorsi.wordpress.com/2015/11/01/baglioni-internos/<br /><br /><br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-47664694640657241942015-10-29T14:14:50.074-07:002015-10-29T14:14:50.074-07:00Pubblicato su Sette - 18/08/1994
"MA BAGLION...Pubblicato su Sette - 18/08/1994<br /><br />"MA BAGLIONI NON E' UN POETA"<br />Colloquio con Giovanni Giudici<br /><br />di Giovanna Zucconi<br /><br />"Baglioni? Un bravo musicista. Ma il valore di prodotti come i suoi è determinato dal mercato. Esiste una confezione, esiste un marketing: il giudizio deve tenerne conto". Giovanni Giudici, 70 anni, poeta (la sua opera completa è pubblicata da Garzanti), legge Claudio Baglioni, il poeta della canzone. "Operazione difficile. Qui giocano l'esecuzione, la voce, la figura fisica del cantante. Il testo come elemento come elemento staccato è flebile. Le canzoni di Leonard Cohen sono commoventi, le sue poesie fanno la figura dell'albatro di Baudelaire: maestoso in volo, schernito dai marinai quando cammina sul ponte della nave. Jacques Prevert, per contro, è poeta modesto ma ottimo paroliere, se c'è Yves Montand a cantare i suoi versi. Tempo fa Alberto Fortis mi ha sottoposto alcuni testi. Come versi sono assurdi, gli ho detto. E lui: non può dirlo, le regole sono completamente diverse. Ha ragione. Se io guadagnassi quanto un cantante, avrei vinto come minimo il premio Nobel. Ma la poesia non ha mercato, e questa è la sua salvezza". Leggiamo insieme l'attacco di una canzone, Ragazze dell'Est: "Nei mattini pallidi ancora imburrati di foschia / risatine come monete soffiate nei caffè / facce ingenue appena truccate di tenera euforia…". "Mah. Luoghi comuni, costruiti ad effetto su un'orgia di aggettivi, che sortiscono in chi ascolta un effetto di immedesimazione. E' come il karaoke. Ma la poesia è un prodotto più semplice…". Proviamo con I vecchi: "I vecchi sulle panchine dei giardini / succhiano fili d'aria a un vento di ricordi / i vecchi mezzi ciechi / i vecchi mezzi sordi….". "Qui non è male, ha trovato delle immagini carine, immediate. Metafore efficaci, non c'è dubbio: quelle vere, però, lasciamole ai poeti. Veri".<br /><br />************<br /><br />Ho trovato poco fa, del tutto casualmente, questo articoletto del 1994, che riporta l'opinione di Giovanni Giudici su Claudio Baglioni "poeta".<br />L'ho voluto trascrivere qui perchè penso che possa essere utile al dibattito in corso.<br />Maurizio SoldiniAnonymoushttps://www.blogger.com/profile/10151339861223669155noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-68023950066485192272015-10-25T16:05:41.489-07:002015-10-25T16:05:41.489-07:00Arrivo tardi - lo so - e spero non me ne voglia Na...Arrivo tardi - lo so - e spero non me ne voglia Nazario così come gli altri intervenuti.<br />Desidero, anzitutto, ringraziare Maurizio Soldini per averci informato (personalmente non ne ero a conoscenza) del debutto editoriale di Claudio Baglioni, della sua incoronazione a "poeta laureato".<br />Sintetizzerò la mia opinione in queste brevi riflessioni:<br />- la poesia non ha bisogno di lauree, tanto meno di chi è disposto a concederle - a buon prezzo - pur di portare acqua al proprio mulino;<br />- la poesia non ha bisogno di "status" pubblicati sui social networks, tanto meno di presunti "status poetici";<br />- la poesia non ha bisogno di divieti, "Magari non a tutte le ore.<br />Ma almeno all’alba e al tramonto." - come si legge negli pseudo-versi riportati in testa al post.<br />Alla Poesia basta la quinta elementare e, se non ci fosse necessità di scrivere, neppure di quella.<br />Alla Poesia gli "status" (virtuali e non) fanno ribrezzo, e persino 'paura', perché negli stessi percepisce il suo peggior nemico: l'omologazione e la conseguente perdita di ciò che le dà il respiro: la libertà.<br />Alla Poesia basta una piccola insenatura fra gli scogli, non sa che farsene<br />di enormi spiagge dove automi-uomini fanno ginnastica sulla battigia.<br />Ma si, che le grandi Case Editrici pubblichino pure chi vogliono e chi le fa arricchire (è storia vecchia, trita e ritrita, che riguarda - ovviamente in altra misura - anche realtà più piccole). Ai poeti - quelli autentici -cosa dovrebbe importare? Ciò che li "interessa" è soltanto una cosa, che prima, e meglio di me, ha saputo esprimere Pascoli ne "Il fanciullino": "riconfondersi con la natura, donde uscirono, lasciando in essa un accento, un raggio, un palpito nuovo, eterno, loro..."<br /><br />Sandro Angelucci <br /> Sandro Angeluccihttps://www.blogger.com/profile/06030426829729538242noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-36495263197041430352015-10-25T11:51:35.642-07:002015-10-25T11:51:35.642-07:00Grazie Sig. Donte, ma credo di non aver detto cose...Grazie Sig. Donte, ma credo di non aver detto cose trascendentali, sono realtà, per chi opera in ambito letterario, che si toccano con mano e che fanno ovviamente male a chi esercita con rispettosa umiltà, dedizione e impegno costante l'arte della poesia, quella con la P maiuscola. Auguri per la sua Poesia. P.Cinnirella.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-60552982122812431142015-10-24T05:11:54.480-07:002015-10-24T05:11:54.480-07:00Sante parole. Mi associo senza riserva alcuna a qu...Sante parole. Mi associo senza riserva alcuna a quanto detto dal sig. Balestriere e dal sig. Cinnirella. L'alluvione dei sedicenti poeti, complici gli EAP (editori a pagamento) che non fanno selezione, e, purtroppo la "complicità" di giurie e anche di certa critica, o presunta tale, hanno portato la poesia all'orlo della rovina. Non si può dire che tutto va bene, premiando testi che poesia non sono, a scapito di autori migliori. Se tutto è poesia, niente è poesia.maurizio dontehttps://www.blogger.com/profile/12509129134304824788noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-88741126174712922202015-10-23T14:50:30.924-07:002015-10-23T14:50:30.924-07:00Come sempre il poeta e caro amico Pasquale Balestr...Come sempre il poeta e caro amico Pasquale Balestrieri fa centro nei suoi interventi su Leucade. Anch'io ne ho letto di peggio di poesie simili e mi sono sempre negativamente meravigliato dicendo fra me: come è possibile che tali scritti possano definirsi Poesie ? E dire che la maggior parte degli autori di dette poesie erano o meglio sono ancora giovani con tanto di laurea. Ecco perchè sono stato spinto a scrivere quel mio pensiero pubblicato in questo blog a Gennaio del c,a, "Poesia o versi in prosa. Istintivamente avvertivo e avverto che la produzione poetica italiana di oggi ha preso una svolta da parabola discendente che mortifica pesantemente la gloriosa storia della nostra poesia, dove non è facile più distinguere dove si ferma la prosa e dove inizia la vera poesia. Se oggi siamo arrivati a tal punto non c'è da meravigliarsi più di tanto perchè è la risultante di un insieme di scelte (anche politiche ) fatte in passato col pretesto di andare avanti, di oggiornarci, di modernizzare anche il sentimento esternato tra i versi. Di contro, una fiumana di scrittori e poeti o pseudo tali sol perchè mettiamo delle frasi a mo di versi e siamo già poeti laureati, grandi artisti, grandi scrittori. Come in passato che per la Chiesa tutto era sacro e/o tutto peccato così oggi, tutto è arte e tutto capolavori di arte nelle sue mille espressività. Per non parlare poi delle case editrici (vere arpie nei confronti degli autori in erba ) e degli organizzatori di premi letterari i quali, buona parte di questi, hanno finalità esclusivamente di cassa; un modo ineccepibile di reperire fondi, spesso in barba alla validità dei testi presentati. Pasqualino Cinnirella Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-20477241408266451952015-10-23T12:32:38.068-07:002015-10-23T12:32:38.068-07:00Carissimi amici, non posso che condividere il pens...Carissimi amici, non posso che condividere il pensiero espresso da chi mi ha preceduto e che crede, fortemente, nella difesa della Poesia. Ringrazio Maurizio Soldini per aver permesso un dialogo che vede, tutti noi, così appassionati nel difendere l’alta parola poetica, che alimenta il nostro vivere.<br />La poesia è l’espressione del nostro sentire più profondo, è qualcosa che vuole disperatamente essere. E’ “un fare”, come la chiamavano i Greci, ma non per questo chiunque può definirsi poeta. Anzi, e rafforzo il concetto, nessuno può definirsi un poeta, la “qualifica di poeta”, come diceva Edoardo Sanguinetti, viene dal pubblico e mai dal soggetto. Quindi Claudio Baglioni, bravo cantante nel suo genere, può dire quello che vuole, ma non può farlo un lettore attento, non può farlo chi è tenuto, come può essere un Editore, a divulgare cultura. Questo è il mio rammarico e la mia pena: chi offre un libro (e un libro è sacro) non può cadere in simili errori che creano danni irreparabili, solo per cavalcare i sistemi economici attuali. Dannosissimi. Un saluto a tutti.<br />Sonia Giovannettisonia giovannettihttps://www.blogger.com/profile/13909294507403279985noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-25618282595654260082015-10-23T07:57:59.539-07:002015-10-23T07:57:59.539-07:00ho letto l'articolo di Soldini che condivido e...ho letto l'articolo di Soldini che condivido e, scegliendo di non tentare di spiegare cosa sia poesia o non poesia oggi, magari ripetendo concetti espressi nei commenti precedenti, mi è venuto da pensare alla figura del Poeta di una volta, quale è delineato nella Epistola ai Pisoni meglio conosciuta come Ars poetica di Orazio, una lunga epistola di quattrocentosettantasei esametri<br />Il trattatello enuncia i principi che erano alla base della letteratura latina di età augustea, molti dei quali venivano ripresi, in realtà, dai canoni poetici alessandrini.<br /><br />1 Il poeta non deve rappresentare cose fantastiche o irrazionali, ma seguire sempre il criterio della verosimiglianza (proxima<br />veris), evitando ogni esagerazione (versi 1-13 e v. 338); <br />2)norma basilare deve essere per il poeta ildecōrum, cioè armonia e coerenza dell’opera (v. 23); <br />3)l’autore deve affrontare argomenti pari alle sue forze (materiam aequam viribus vv. 38-40);<br />4) la coerenza dell’opera deve essere nei contenuti, nel linguaggio e nello stile; e quindi metro (vv. 73-85) e stile (vv. 86-124) devono essere diversi in base ai diversi generi letterari (Descriptas servare vices operumque colores, v. 86); <br />5) i grandi modelli greci devono essere letti e riletti – è il canone dell’imitazione (vv. 268-269); l’imitazione nei migliori autori latini si è configurata sempre come emulazione, ossia come <br />tentativo di creare qualcosa di pari o superiore al<br /> modello greco. I romani hanno avuto anche il merito di allontanarsi dalle orme dei greci, ad es.con le preteste e le togate (vv. 285-288); avere dei modelli non significa non poter creare “in modo personale”; basta non porsi nei confronti del repertorio comune (communia, publica materies) come un fedele traduttore o un banale imitatore (vv. 128-135); <br />6) è fondamentale un lungo e attento labor limae, che consenta l’affinamento e la rifinitura dell’opera (vv. 289-294); <br />7) i greci possiedono in modo quasi innato il dono della parola, mentre i giovani romani vengono istruiti in discipline rozze e inutili, e non sull’<br />importanza della letteratura; essi primeggiano nelle armi, ma sono inferiori ai greci nella poesia (vv. 289-291 e 323-332); <br />8) scopo ideale dell’arte è il miscēre utile dulci, ossia il dilettare (delectare) e al tempo stesso il dare insegnamenti al lettore (prodesse, giovare) (vv. 333-334 e 343-344); <br />9) conseguenza dell’inesauribile labor limae è il consiglio di non pubblicare subito l’opera appena composta, perché dopo essa non può più essere modificata (vv. 388-390); <br />10) per scrivere la vera poesia ingenium (talento innato) e ars (tecnica artistica) sono ugualmente indispensabili (vv. 408-411). <br />In conclusione, l’arte che voglia aspirare alla perfezione deve avere caratteristiche come la misura, la chiarezza formale, la razionalità, la dimensione etica (essendo imbevuta di sapientia filosofica, vv. 309-311); lo scrittore dovrà recte sapere e la sua opera dovrà nascere dall'animo e riflettere il suo equilibrio interiore, contro ogni forma di invasamento e furor<br /> “poetico” (vv. 453-476).<br />Si può anche discutere su qualcuno di tali principi, ma quanta scrittura di oggi, non oso chiamarla poesia, che imperversa sui social,è lontana anni luce da tali requisiti? <br />Lo sanno gli editori, sempre alla spasmodica ricerca del nome illustre che magari presta solo il nome ai ghost writers? Lo sanno i cantanti, i calciatori, i comici che farebbero bene a continuare a fare bene la propria attività? Lo sanno i lettori sempre meno autonomi nella scelta dei libri da leggere? La poesia è un atto sacro, sia per chi scrive che per chi legge. Non profaniamolo! Adriana PediciniAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-4713911919632553292015-10-23T06:30:32.866-07:002015-10-23T06:30:32.866-07:00FORMA E CONTENUTO IN POESIA: QUESITO
L’evolversi d...FORMA E CONTENUTO IN POESIA: QUESITO<br />L’evolversi della poesia contemporanea italiana che tende o è già proiettata verso una forma, diciamo così, più parlata che poetica, ovvero lirica ( per non usare i termini: poesia-prosa o prosa in versi- )che hanno suscitato un po' di dissenso ad alcuni intenditori e autori di poesia in un mio precedente scritto: Poesia o versi in prosa- Gennaio 2015, mi suscita un interrogativo che credo fondamentale per l’arte poetica nel suo momento compositivo: in un testo di poesia ha valore prioritario il contenuto, il messaggio che l’autore vuole trasmettere o la forma, ovvero il modo poetico nei suoi mille e più forme espressive con il quale i rispettivi autori, tramite il proprio stile, vogliono trasmettere tale messaggio? A dire il vero è un quesito che mi sono sempre posto e mi pongo senza venirne definitivamente a capo pur avendo letto diversi pensieri in merito poiché, spesso, quegli indirizzi, quei consigli, concetti si rivelano in contrasto tra loro se non addirittura in contraddizione tra i vari autori visitati, scaturite forse dalla diversa concezione individuale della poesia o dalla propria scuola di provenienza. Quando E. Montale ( rispondendo in un’intervista ) dice: che la poesia è o deve avere quell “eros verbale “ e G. Ungaretti era alla ricerca del “ canto italiano “ non si riferivano certo al contenuto della poesia ma, appunto, alla forma poetica. Ma, sappiamo pure che in poesia la sola forma poetica, priva di un minimo di contenuto fa si che il testo, metaforicamente parlando, diviene (o non diviene affatto ) un bellissimo fiore ma senza profumo e perciò insignificante e certo inutile. Ho sempre ritenuto che l’arte della scrittura sia essa prosa o poesia deve comunque dare un suo messaggio etico-morale o di qualsivoglia altra natura, seppure in modo velato o celato ché palese, per assolvere, implicitamente, al compito pedagogico per una sempre più crescita sociale e interiore dell’uomo; senza con ciò ergersi (gli autori) a paladini o a tenutari della verità, ma con serena umiltà; quella umiltà che contraddistingue, e deve contraddistinguere, chi esercita l’arte in genere e in special modo quella della scrittura. Ma, tornando al quesito e riferendoci ai lettori e/o ascoltatori per i quali quasi esclusivamente si pone in essere uno scritto (si scrive per gli altri) possiamo ancora chiederci: chi sarà dei due (forma o contenuto), a suscitare, prevalentemente, l’interesse, l’attenzione di questi ?. In molti, di chi mi legge, potranno dire e/o pensare, giustamente, che la poesia per essere tale non può fare a meno sia della forma che del contenuto e pertanto, il quesito posto, è speculativo poiché nessuno dei due prevale o deve prevalere sull’altro. Diversamente da tale pensiero e lungi da ogni presunzione, il sottoscritto ritiene che, almeno per la sola arte poetica, la priorità tra i due fattori in argomento spetti alla forma in quanto è la forma che fa la poesia, perché è la forma che suscita, al primo impatto, l’interesse del lettore/ascoltatore, perché è la forma che veicola il contenuto, che trasmette l’afflato poetico e di conseguenza conduce il lettore al trasporto psicologico tramite la musicalità verbale. Pertanto, la forma, ha comunque e sempre un quid in più rispetto al contenuto senza che questa prevarichi sull‘altro, ammesso che possa farlo. In conclusione, credo, che almeno nella sola arte poetica, il contenuto faccia da immancabile supporto, da base, da spinta iniziale alla forma; che l’apparire quindi, in poesia ,abbia la prevalenza sull’essere. Chiedo, ai lettori e ai collaboratori di Leucade, il loro pensiero in merito e quindi la possibile soluzione del quesito posto. <br />Caltagirone 20/10/2015 Pasqualino Cinnirella <br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-67275828800609514352015-10-23T03:02:09.908-07:002015-10-23T03:02:09.908-07:00Carissimo Nazario,
credo sia bene ascoltare più vo...Carissimo Nazario,<br />credo sia bene ascoltare più volte “Cosa è la Poesia secondo Ungaretti” visto che nel blog viene riproposta la questione. Prima di azzardare definizioni non guasterebbe un po di quella umiltà e consapevolezza propria del nostro caro Giuseppe. Oppure rileggere le considerazioni in proposito espresse da un altro Giuseppe (a me caro), il vociano De Robertis il quale, pur essendo un estimatore della poesia lirica, non operava il taglio netto tra poesia e prosa.<br /> Se si vuole qualche riferimento più recente sarebbe bene meditare sulle Lezioni di Oxford sulla poesia tenute dal Nobel '95, e nostro coetaneo, Seamus Heaney. Cosa ne pensi? cari saluti, Ubaldo <br />https://www.youtube.com/watch?v=4qbNPMT915A<br /><br />Ubaldo de RobertisAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-68792226787662867442015-10-23T01:36:24.765-07:002015-10-23T01:36:24.765-07:00Musicista? Forse Nicola Piovani, forse Vittorio No...Musicista? Forse Nicola Piovani, forse Vittorio Nocenzi, Stefano Bollani, di sicuro Ennio Morricone... per non parlare di chi ha fatto la storia della musica, non è necessario citare nomi... Poeta? Nel mondo cantautorale qualcuno di valore probabilmente c'è, ma Baglioni? Per carità! Non sono d'accordo né nel definirlo musicista, né nel definirlo poeta. Questa è solo un'operazione commerciale. Già da prima di pubblicarlo l'editore fa cassa... centomila copie? Forse... un imprenditore questi conti li fa... E i critici che l'osannano? Avranno un tornaconto... Ora, però, questo è ciò che legge gran parte dei nostri connazionali, questa è la musica che si ascolta in giro... è evidente la differenza tra prodotto commerciale e opera d'arte... <br />Comunque io sostengo che chi ha un briciolo di sensibilità continuerà a distinguere tra le baglionate e il resto. Mi spiego: questa pubblicazione non cambia nulla, il pubblico è diviso in due: quelli che leggono e quelli che non leggono. Nelle case di chi non legge ci sarà un libro in più, da mettere nello scaffale sotto la TV, vicino al libro di Totti e a qualche rivista scandalistica (comunque un passo avanti lo avrebbero fatto)... si tratta di roba che di solito non entra nelle case di chi legge, se non per studiare il fenomeno... <br />Quindi nulla di nuovo... <br />Il problema, semmai, sono gli adolescenti che invece di essere incuriositi a leggere altro, si fermano lì. Come fare per invogliarli a leggere di più e a leggere meglio? Per debaglioneggiare gli orizzonti degli studenti, forse occorre che i Poeti che ne hanno la possibilità, vadano nelle scuole. <br />Di Baglioni non mi preoccuperei più di tanto, non passerà alla storia, vedrete che tra una decina d'anni nessuno ricorderà le sue "genialità" poetiche. <br />Piuttosto mi preoccupo di quei critici che lo osannano, perché loro sono tenuti a informare i lettori, sono uno strumento del marketing che influenza il mercato... come fidarsi di loro?<br />Claudio Fiorentini Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-19524409876752522952015-10-23T00:39:44.321-07:002015-10-23T00:39:44.321-07:00E' POESIA tutto ciò che è scritto in VERSI, me...E' POESIA tutto ciò che è scritto in VERSI, mentre è PROSA ciò che è scritto utilizzando frasi.Questo è l'elemento basilare.<br />Cos'è un verso ho tentato di spiegarlo nel mio primo intervento alla signora Tartaglia che ha ritenuto gli status di Baglioni poesia perchè scritti "come fossero versi". <br />Stabilito che la poesia è un componimento in versi, è ovvio che a fare la bontà o meno della stessa concorrono altri elementi fondamentali come il lessico, i significati, i suoni, ma anche la metrica, la retorica, la sintassi, ecc. e, naturalmente, quel guizzo ispirativo che la renda unica nel suo genere, perché esistono anche vari generi poetici e non sto ad elencarli qui.<br />Un buon giurato, un buon critico, un buon recensionista ed infine un buon lettore saprà sempre, in primis discernere un testo in prosa da uno in poesia e poi saprà testarne la bontà analizzando tutti gli altri elementi compositivi.<br />Purtroppo non sempre questo avviene in sede di Concorsi o per incompetenza tecnica o per simpatie personali e si vedono premiati testi di scarso valore artistico o addirittura prose spacciate per poesia. <br />Credo che il succo del problema sia tutto qui.<br /><br />Lorena TurriAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-53163106999238123202015-10-22T22:58:27.388-07:002015-10-22T22:58:27.388-07:00VerissimoVerissimomaurizio dontehttps://www.blogger.com/profile/12509129134304824788noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-57115193495973849102015-10-22T22:57:15.362-07:002015-10-22T22:57:15.362-07:00Il signor Balestriere ha messo il dito nella piaga...Il signor Balestriere ha messo il dito nella piaga. Si leggono cose peggiori che vengono premiate ai concorsi. Forse più che domandarsi se una canzone può dirsi poesia, sarebbe bene capire che cosa si intende oggi per POESIA...mi pare che non ci sia chiarezza su questo punto e che le idee in materia siano molte e spesso contrarie l'una all'altra. Non guasterebbe, ritengo, un confronto su questo punto.<br />maurizio dontehttps://www.blogger.com/profile/12509129134304824788noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-48878519667051937072015-10-22T22:45:04.682-07:002015-10-22T22:45:04.682-07:00Questo commento è stato eliminato dall'autore.maurizio dontehttps://www.blogger.com/profile/12509129134304824788noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-20650001733728631062015-10-22T13:32:07.364-07:002015-10-22T13:32:07.364-07:00Condivido in toto il tuo parere, Franco, che, come...Condivido in toto il tuo parere, Franco, che, come sempre, hai espresso con chiarezza disarmante!<br />Ester CecereAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-71776377787756006182015-10-22T11:10:13.425-07:002015-10-22T11:10:13.425-07:00Mi piace tanto fervore di scrittura a commento del...Mi piace tanto fervore di scrittura a commento del post di Soldini: Per due motivi: perché c'è vita su Leucade dal carissimo Pardini e perché si dibatte su un tema importante, anche se non nuovo.<br />Quanto a me, aggiungo a quanto già ottimamente scritto dagli altri commentatori che la nostra è un'epoca di scarsa umiltà, in cui la maggior parte delle persone ha la presunzione di saper (e, peggio, poter) fare tutto. Una volta, per dire, il politico faceva il politico, il medico faceva il medico, e così via. Ci si accontentava di cercare di far bene il proprio lavoro, naturalmente con le debite eccezioni. Invece da una trentina d'anni a questa parte, da quando cioè, con il determinante squallido contributo massmediatico, la libidine del futile "apparire" ha travolto la pacatezza di un molto più onesto "essere", è deflagrata ogni forma di equilibrio e di buonsenso. A ciò si aggiunga l'avidità di guadagno di tanti esseri umani e, nel nostro caso, di quasi tutte le case editrici, le quali da un pezzo, vendute al profitto e dimentiche di ogni promozione culturale, rincorrono il nome noto, quale che sia il suo valore e qualunque cosa scriva. Così il politico si traveste da poeta e il cantautore ...pure. <br />Infine, se è vero che un solo testo non è sufficiente perché sia riconosciuto come poeta il suo autore, è anche vero il contrario. Tuttavia questo “status poetico”(?) in forma grafica di Claudio Baglioni che ci è offerto in lettura mi pare velleitario, improbabile e inadeguato per una serie di profili: lessicale, metrico, emozionale, artistico. Ma, onestamente, ho letto di peggio, anche premiato.<br />Pasquale Balestriere<br />ALDEBARANhttps://www.blogger.com/profile/06969500650951458820noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-38420815444655458322015-10-22T10:43:01.805-07:002015-10-22T10:43:01.805-07:00Non so chi possa essere quell'asino o capra ch...Non so chi possa essere quell'asino o capra che ha paragonato Baglioni a Leopardi. Per quanto mi riguarda, costui può avere anche otto lauree, ma asino o capra resta (con il rispetto dovuto alla capra e all'asino, sicuramente migliori di me e di lui). Sappiamo tutti che esistono cantautori che sono anche poeti degnissimi. E' stato giustamente ricordato De André, ma che dire di Gaber e Battisti? e di Modugno? e di Edith Piaf? Non dimentichiamo che Omero era un cantastorie, ed anche Orfeo lo era. Sono questi i padri della poesia. Alcune canzoni di Baglioni, quelle degli esordi in particolare, mi hanno sempre colpito e mi emozionano ancora, ma da qui a Leopardi ce ne corre... E ad ogni modo la poesia (si fa per dire) presentata da Soldini, da cui è partito il presente dibattito, è una miseria assoluta. Vorrei anche aggiungere che l'uso di rime, allitterazioni, assonanze, ossimori, metafore, eccetera, non è sufficiente per dare la<br />patente di poeta a qualcuno. Ciò che conta è il fuoco interiore, l'ispirazione, la cosiddetta, ed oggi tanto vituperata, Musa: le immagini archetipe che ci vivono dentro e che balenano nelle autentiche voci creative, facendoci ricordare quello che veramente siamo, l'Essere che è in noi, offuscato da tanto fatuo apparire. Un vero poeta non dice che bisogna "proibire il chiasso e il casino", ma ti fa ascoltare la poesia del silenzio e tu ammutolisci perché ne resti rapito. Non ci sono scuole per insegnare questo fuoco interiore. O c'è o non c'è. Si può insegnare la tecnica poetica, ma non al poeta che sa di dover ascoltare soltanto le proprie voci interiori. Le quali non lo esentano dall'obbligo di lavorare, come potrebbe sembrare, ma lo costringono a seguire una scuola del tutto autonoma ed uno stile assolutamente personale. Mi direte che tutto questo è fuori dalle leggi del mercato. Chi se ne frega! Ha ampiamente ragione chi dice che tutto ciò è normale. I personaggi creativi sono stati sempre osteggiati, ma attenzione: accettare la realtà non è rassegnazione. Basta gettare un seme e quel seme germoglierà, sia pure sotto l'asfalto, sia pure nelle crepe di un granitico muro. Le menti creative danno noia e vengono soffocate, ma vengono anche riscoperte e rivalutate in continuazione. Il motivo è molto semplice: l'umanità ha bisogno di loro. Ci sarebbero infiniti esempi da fare. Mi viene in mente Van Gogh, che ha fatto la storia dell'arte senza essere riuscito a vendere un quadro nell'arco della vita.<br />Franco Campegiani Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-52661208658597320982015-10-22T09:32:13.322-07:002015-10-22T09:32:13.322-07:00Carissimo Nazario,
il 9 marzo Giorgio Linguaglossa...Carissimo Nazario,<br />il 9 marzo Giorgio Linguaglossa sul L'ombra delle parole scrisse:<br />Cari interlocutori del blog,<br />In Italia si assiste da tempo ad una grande confusione. Ad esempio, mi meraviglia che il ministro della cultura italiano Dario Franceschini abbia dichiarato, nel silenzio generale, il suo favore acché nei libri di testo della scuola italiana vengano ammessi come poesie anche i testi di cantautori e di canzoni famose sulla base della presunzione che anche i testi delle canzoni siano testi poetici a tutti gli effetti ecc. ecc.<br />A quella data io risposi con una poesia di Brecht tradotta dal Fortini. E poi aggiunsi due righe che esprimono tutto il mio sconforto. Sei giorni dopo fui colpito da un grave infarto!<br />Non intendo o meglio non me la sento di commentare questa storia di Bompiani e Baglioni.<br />Ad ogni modo lascio a tua discrezione la possibilità di riproporre su Alla volta di Leucade il commento che feci allora. Ti abbraccio, Ubaldo<br />ubaldo de robertis<br />9 marzo 2015 alle 14:40<br />Quando nasce un figlio, le famiglie<br />lo vorrebbero intelligente.<br />Io che per intelligenza<br />mi sono rovinato l’esistenza<br />posso solo sperare che mio figlio<br />riesca a dimostrarsi<br />ignorante e un po’ pigro di cervello.<br />Così avrà una vita tranquilla<br />come ministro di Gabinetto<br />B. Brecht, [trad. F. Fortini].<br />Caro Giorgio perché stupirsi?<br />Quando il ministro dell’istruzione(!), Maria Stella Gelmini, ci rese edotti che:<br />“Alla costruzione del tunnel tra il Cern di Ginevra e i laboratori del Gran Sasso attraverso il quale si è svolto l’esperimento, l’Italia ha contribuito con 45 milioni di euro”, io credevo si fosse toccato il fondo.<br />Purtroppo non è così.<br />Ubaldo de Robertis<br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-29313207152487002172015-10-22T08:58:34.462-07:002015-10-22T08:58:34.462-07:00Sono vissuta a lungo in contatto con il mondo dei ...Sono vissuta a lungo in contatto con il mondo dei giovani e capisco che <br />parole e musica possano costituire un mix che li attira, ma non li aiuta <br />certo a interiorizzare, a riflettere sui contenuti, soprattutto se le <br />parole sembrano rincorrersi a caso. Ho riletto la poesia proposta e non <br />mi ha suscitato alcuna emozione, semmai ha sollevato alcune perplessità <br />che mi riconducono alle considerazioni già fatte da altre voci più <br />autorevoli della mia: Claudio Baglioni è un nome che ben si presta per <br />un'operazione di tipo commerciale e la Bompiani ci sta provando.<br />Soprattutto nel campo della poesia occorrerebbe formare le menti dei <br />lettori alla comprensione estetica , affinare la loro sensibilità, <br />creare ansia di cultura, interessarli ai problemi dello spirito.... Ho <br />tentato di farlo per anni come insegnante. Non presumo di eserci <br />riuscita, tuttavia il mio tentativo è sempre stato quello di avviare i <br />miei allievi, attraverso la critica, alla comprensione del fatto <br />poetico, anche se un giudizio critico non potrà mai essere definitivo <br />perché di fronte alla realtà immutabile della poesia sta la perenne <br />evoluzione dello spirito, che deve essere sempre aperto a nuove prospettive.<br />Sono fermamente convinta che alla base di ogni indagine poetica ci debba <br />essere una profonda sollecitazione interiore e che solo chi ha provato <br />almeno una volta un'autentica emozione estetica possa intraprendere la <br />non facile via dell'interpretazione poetica. Il linguaggio della <br />bellezza è arduo e difficile da raggiungere.<br /><br />Non me ne vogliano Baglioni e la Bompiani, ma non posso accettare che <br />certa produzione assurga al titolo di "Poesia".<br /><br />E qui chiudo, con buona pace di tutti.<br /><br />Alda MagnaniAnonymousnoreply@blogger.com