tag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post6663510474324005198..comments2024-03-27T02:02:35.206-07:00Comments on Alla volta di Leucade: SONIA GIOVANNETTI: "IL TEMPO DELLA POESIA"nazariopardinihttp://www.blogger.com/profile/16507694449914844380noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-45687615396829340442014-08-28T08:14:05.014-07:002014-08-28T08:14:05.014-07:00Alle originali riflessioni di Sonia Giovannetti su...Alle originali riflessioni di Sonia Giovannetti sul “tempo della poesia” mi piace accostare le parole del poeta greco Vaghenàs, secondo il quale la poesia costituisce una delle forme superiori in grado di “sospendere il tempo” e che, a tal fine, si costruisce un universo a parte - il tempo della poesia, appunto - che ha modalità e misure tutte sue. La poesia è capace di condurci alla vera esperienza vitale, quella che si avvicina più di tutte al tempo della natura, ormai lontano anni luce da noi stessi, e, come la religione, nella sua dimensione metafisica, “ci porta al divino”.<br /><br />Giovanni Diana<br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-12728639156061109942014-08-27T04:57:48.800-07:002014-08-27T04:57:48.800-07:00Il tempo interiore di cui parla Sonia Giovannetti ...Il tempo interiore di cui parla Sonia Giovannetti è quello che ogni uomo può sperimentare, in quanto più gli è consono. E' il tempo vissuto e non il tempo subito, il tempo di cui si è padroni e non il tempo di cui si è succubi. Non il tempo dell'orologio, pertanto, dei minuti o dei secoli, che tutto travolge nella sua corsa vorticosa, ma il tempo di cui si è consapevoli e che si assapora lentamente, arricchendoci e facendoci maturare. E' il tempo che passa proficuamente, nella certezza di non perdere tempo, ma di usufruirne per la propria evoluzione. Fa bene Sonia, pertanto, parlando del tempo, ad introdurre un discorso che direi paradigmatico sul "tempo della poesia". La parola poetica nasce dal silenzio, ovvero dalla non-parola, così come il tempo nasce dal non-tempo. Entrambi si riferiscono alla sfera più profonda ed essenziale dell'essere, avulsa dalle contaminazioni spaziotemporali. Quella sfera che si dispone all'esperienza del viaggio, ma che "rimane sempre presso di sé", giacché solo non smarrendosi nei labirinti esistenziali, essa può realmente fare esperienza del mondo da cui è circondata. <br />Franco CampegianiAnonymousnoreply@blogger.com