tag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post666503637140731300..comments2024-03-27T02:02:35.206-07:00Comments on Alla volta di Leucade: PASQUALE BALESTRIERE: "UNA QUESTIONE DI LINGUA"nazariopardinihttp://www.blogger.com/profile/16507694449914844380noreply@blogger.comBlogger30125tag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-55293404657836542802017-12-09T06:38:22.510-08:002017-12-09T06:38:22.510-08:00...e dopo tanti giorni(quasi un mese)
io leggo e m......e dopo tanti giorni(quasi un mese)<br />io leggo e me ne sto senza pretese<br />qui a ponderare il detto (ma in disparte!) :<br />é spiritoso il vostro dire<br />e non è privo d'arte.<br />Edda.edda contehttps://www.blogger.com/profile/04135137929043442500noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-59896695667267084642017-11-28T02:01:54.235-08:002017-11-28T02:01:54.235-08:00M'inserisco in ritardo in questa magnifica dis...M'inserisco in ritardo in questa magnifica discussione voluta da Pasquale Balestriere e dal nostro Nazario. Senza avere le competenze degli autori che mi hanno preceduto, sono sempre ricorsa ai termini semplici, accessibili ai più. Può darsi che la mia sia stata una scelta dovuta all'istinto, non alla competenza, in quanto non ho pretese di pormi come critico letterario - e qui esiste solo il maschile! -, ma di certo non riuscirei a scrivere Poeta di una donna, visto che esiste il femminile del termine. Bellissima la disamina condotta dai compagni di viaggio. Io vivo e scrivo a fil di cuore e di conoscenze antiche, quelle imparate da mio padre. Sono forse poco attuale, ma non amo i termini poco usati, le invenzioni linguistiche,gli sfoggi letterari. Spesso resto ammirata da scritti molto forbiti e poco chiari, ma oltre l'incanto iniziale subentra subito il disincanto... il senso di lontananza. "Poetessa" per sempre... <br />Vi abbraccio tutti, grata di potermi arricchire del vostro dire. <br /> Maria Rizzi Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-78949861765849649632017-11-16T04:08:01.450-08:002017-11-16T04:08:01.450-08:00Più d’ogni cosa
m’alletta questa chiusa di Nazario...Più d’ogni cosa<br />m’alletta questa chiusa di Nazario.<br />Delizïosa.<br />Meriterebbe un posto in sillabario.<br /><br />CANAPA<br />ALDEBARANhttps://www.blogger.com/profile/06969500650951458820noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-13337939811846148122017-11-16T03:28:36.478-08:002017-11-16T03:28:36.478-08:00Caro Pasquale, cara ferrarina,
la lingua può servi...Caro Pasquale, cara ferrarina,<br />la lingua può servire in due maniere,<br />la devi esercitar dalla mattina,<br />farla tua per riceverne un piacere.<br /><br />Ma di certo abusarne non conviene<br />nell’un senso e nell’altro. Con quei passi<br />vai incontro a scomparciate; e sono pene<br />sono pene di gusto e di sintassi.<br /><br />Non puoi la lingua sempre tener fuori<br />per soddisfare desideri strani, <br />né puoi sempre star dietro ai tanti cori<br />che offrono all’idioma allunghi vani.<br /><br />Ci insegna la natura quando afferma<br />che nel mondo ci vuole parsimonia:<br />non occorre rinchiudersi in caserma<br />ma nemmeno inventarsi una fandonia<br /><br />come se fosse un vero neologismo.<br />Restiamo, cari amici, equilibrati.<br />Dato che il tempo è corto e assai maligno<br />tiriamo avanti come fanno i frati:<br /><br />il messale e le brache nel convento,<br />e il resto alla prima fra le cento.<br /><br />CANAPAnazariopardinihttps://www.blogger.com/profile/16507694449914844380noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-77270867289326225412017-11-15T15:00:25.074-08:002017-11-15T15:00:25.074-08:00Sembra che ci siam persi per la via
se manca il te...Sembra che ci siam persi per la via<br />se manca il terzo della compagnia.<br />Carla, io vado a prender lo svogliato:<br />qui te lo porto da Arena Metato. ALDEBARANhttps://www.blogger.com/profile/06969500650951458820noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-7377541026270565262017-11-14T15:50:48.050-08:002017-11-14T15:50:48.050-08:00Ma, cara Carla, certo non m’adiro.
Non bisogna adi...Ma, cara Carla, certo non m’adiro.<br />Non bisogna adirarsi coi bambini<br />che a fare i grandi giocano nel giro<br />fin troppo breve della vita: e fini<br /><br />intenditor di lingua sono quelli<br />che gran rivoluzione alla grammatica<br />nel Sessantotto fecero, i ribelli <br />del sei politico, della tematica,<br /><br />problematica oppure matematica.<br />Ed anche i loro epigoni. I capelli<br />sono più radi e corti ma l’enfatica<br />posa serbano. E vanno per orpelli.<br /><br />Non bisogna adirarsi coi bambini<br />e certo, cara Carla, non m’adiro.<br />Ma li vorrei meno birichini.<br />Studiosi e seri. E, in mano, una biro.<br />CANAPA<br /><br /><br />ALDEBARANhttps://www.blogger.com/profile/06969500650951458820noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-31624516073500442442017-11-14T06:35:48.528-08:002017-11-14T06:35:48.528-08:00Caro Pasquale,su non t'adirare
se qualcun usa ...Caro Pasquale,su non t'adirare<br />se qualcun usa le parole rare,<br />quelle moderne, sì, per far piacere<br />a chi vuol abbatter le barriere<br />modificando qualche desinenza<br />anche se poi si mette in evidenza<br />l'assoluta mancanza di valori <br />nei neologismi così tratti fuori.<br />Oggi in Piazza la nuova laureata<br />sulla schiena esibiva un gran cartello:<br />"Complimenti da tutti alla DOTTORA<br />che in libri e pandette si è lanciata<br />pur sapendo di fare un gran bordello."<br />Era triste la povera signora...<br />Ma se crede qualcun con la variante<br />di diventar famoso più di Dante<br />sarà il tempo ai nuovi professori<br />tanta sabbia a metter sugli allori.<br /><br />CANAPA<br /> Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-5387966661872034012017-11-13T08:50:29.830-08:002017-11-13T08:50:29.830-08:00Sono riconoscente e grato a tutti voi che, con qua...Sono riconoscente e grato a tutti voi che, con qualificati e cólti interventi, avete offerto (non solo alla mia attenzione) significativi spunti di riflessione e di approfondimento, arricchendo considerevolmente l’argomento che ho proposto qui su Lèucade, spinto dalla necessità di spendere qualche parola in difesa di un termine - poetessa -, che alcuni tentano di giubilare in nome di una malintesa motivazione di genere.<br />Di nuovo, grazie di cuore a tutti voi.<br />Al caro Nazario un grazie in più per la sempre generosa ospitalità.<br />Pasquale Balestriere <br />ALDEBARANhttps://www.blogger.com/profile/06969500650951458820noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-77120838042702631302017-11-13T08:16:34.898-08:002017-11-13T08:16:34.898-08:00Gentile Nadia Chiaverini,
ho valutato a lungo se...Gentile Nadia Chiaverini, <br />ho valutato a lungo se intervenire in risposta ad alcune sue affermazioni che non trovo molto convincenti. Lo faccio per amore di chiarezza e con la massima umiltà.<br />Dunque lei afferma che ha usato il termine “poeta”, invece di “poetessa” perché le ” sembrava più in sintonia con il termine assessora , per una maggiore omogeneità nel dare rilievo alla problematica del sessismo nel linguaggio”. A me tocca osservare che lei, per sintonizzarsi con la voce “assessora” -per me giusta e condivisibile- non si perita -mi scusi l'estrema franchezza- di commettere, sia pure ad un altro livello (quello cioè linguistico), una violenza, uno sfregio, uno stupro; di fare, cioè, contro la lingua esattamente quello che lei dice di voler combattere "nell'ambito delle iniziative contro la violenza sulle donne". In nome di quale motivazione, che non sia quella velleitaria, generica e generalizzante della presunta carica ironico/negativa del suffisso “- essa” nella parola “poetessa”?<br />Poi lei continua: “. Viviamo in un'età di grandi trasformazioni ed e' importante porsi le domande , più che dare soluzioni”. È un’affermazione, questa, divisibile in tre parti. Concordo sulla prima, ma come fatto generale, non come pezza giustificatoria di cambiamenti irrazionali e non plausibili, nel nostro caso in ambito linguistico. Condivido in toto l’assunto “è importante porsi domande”, che per me è pratica abituale; ma dissento dal “più che dare soluzioni”, in quanto sono fermamente convinto che porsi domande senza arrivare a prendere una posizione (che equivale a darsi una soluzione) sia operazione infruttuosa e assolutamente inutile; e comunque lasciata a metà. E poi, visto che la vita è piena di problemi, non vale la pena di tentare soluzioni? O dobbiamo lasciare i problemi irrisolti?<br />Infine, l’inciso “senza clangor di spade”. Se è riferito a me, gentile Nadia Chiaverini, le dico che la mia posizione e il mio linguaggio sono certamente netti, chiari e anche duri, ma onesti, al servizio della lingua nel caso de quo, ma non muovono guerra ad alcuno. Però non amo le mode futili e passeggere, le pose istrionesche, la saccenteria degli pseudo-dotti. <br />Grazie per il suo contributo.<br />Pasquale Balestriere<br />ALDEBARANhttps://www.blogger.com/profile/06969500650951458820noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-7948478137841359252017-11-10T04:26:32.885-08:002017-11-10T04:26:32.885-08:00Innanzitutto mi scuso con il carissimo amico Nazar...Innanzitutto mi scuso con il carissimo amico Nazario per il ritardo nel rispondere. Da una quindicina di giorni siamo senza connessione, ed ora mi trovo in un momento fortunato che spero duri almeno il tempo di scrivere pochissime parole. Ho letto tutto. E concordo sia con Pasquale Balestriere, sia con Nazario Pardini. Cosa aggiungere di più? Credo proprio nulla, se non il sottolineare quanto la preferenza di poeta anzichè poetessa mi sembri corrispondere ad una malcelata scelta "femminista" fuori posto, dal momento che un termine consolidato dalla tradizione, e per di più bello, non va sostituito col corrispettivo maschile solo per dimostrare che la donna che scrive poesie vale quanto l'uomo. Non è certo l'apposizione poeta/poetessa che crea poíesis (greco ποίησις) ma ben altro. Pur considerando che la lingua è un organismo dinamico non si comprende, quindi, perchè sostituire un bellissimo termine, non ravvisando nessun motivo che possa giustificare razionalmente tale sostituzione. Un caro saluto Adriana PediciniAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-55820122556315388622017-11-09T10:06:19.936-08:002017-11-09T10:06:19.936-08:00Poeta (la) poetessa?!?
> Assiomatico vagheggia...Poeta (la) poetessa?!?<br /> > Assiomatico vagheggiare contemporaneo, della padronanza linguistica italica, sulla parola denotante il "fare poesia di una donna"; in un mondo di ambiguità' la tradizione linguistica, accuratamente presentata da due noti esperti, su questo blog (mi riferisco al patron Pardini e P.Balestriere) convive con l'aggressiva contaminazione linguistica i cui effetti si riscontrano nei testi pubblicati sui social\network e viaggiano dall'Italia in contesti internazionali o globali della comunicazione internet. Terminologie "strane" meta' inglesi e per meta' italiane si intromettono, con la naturale forzatura delle declinazioni linguistiche tradizionali; sono trasmesse e lette sul web da milioni o miliardi di persone. Parole che assumono, a volte, un significato intuitivo, noncurante dell'armonia retorica e della corretta traduzione grammaticale ed istituzionale di un luogo o di un popolo. Allora oggi siamo di fronte alla poetessa, alla poeta o poetrice? Oppure dobbiamo anche aggiungere la realtà' di un poetante transgenico che scrive, in contesti letterari contemporanei, noncurante della sua identita'formativa o di derivazione scolastica? A volte certe provocazioni sono ridondanti quando si sforzano di mettere in dubbio ogni uso convenzionale - anche linguistico. Anche a me sembrano forzature le puntualizzazioni della sig.ra Sabatini come quel pediatra marchigiano che, sulla targhetta del suo studio medico,ha indicato il suo nome con la professione di "pediatro" per protestare contro una sindachessa che voleva farsi chiamare la sindaco\ Seguo anch'io la regola della tradizione e preferisco la poetessa al posto di la poeta. Mi dispiace se la Crusca e' un po' ponziopilatesca (come scrive Catalano e Balestriere)\complimenti a tutti. Miriam BindaBinda Miriam (B.L.M)https://www.blogger.com/profile/01595145540299588653noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-36930519373401067812017-11-08T02:06:11.333-08:002017-11-08T02:06:11.333-08:00Ho letto circa la distinzione dell'uso degli ...Ho letto circa la distinzione dell'uso degli attributi: la poeta, la poetessa.....Non ho dubbi in merito: il termine poetessa è vincente perché più musicale, elegante e in sé racchiude l'essenza della femminilità della scrittura femminile. Perché volerne negare la natura?<br /><br /> La poeta è termine goffo, di imitazione triste ai modelli maschili, privo dell'orgoglio della dignità femminile.<br /><br />Rivela un senso d'inferiorità e frustrazione nei confronti della letteratura maschile. <br /><br /> Siamo ancora così arretrati da servirci di queste fittizie rivalse? <br /><br /> Con i saluti più cari, felice di sapere che stai dalla mia parte. <br /><br />Silvia Venuti<br /><br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-75892294458988777192017-11-08T01:09:33.308-08:002017-11-08T01:09:33.308-08:00E adesso alla fin della questione
se chiamarmi poe...E adesso alla fin della questione<br />se chiamarmi poeta o poetessa<br />io ripeto con ferma convinzione<br />di non gradir la parità dei sessi.<br />Mi piaceva quando ero giovinetta<br />sbatter le ciglia con il rimmel blu<br />mentre i maschi facevano glu glu<br />come tacchini quando al mio cospetto.<br />Mi chiamavano allora Lorelei<br />la sirena che causa tanti guai<br />senza paragonarmi mai a un tritone.<br />Ed ora che son vecchia di un maschione<br />non agogno di avere neanche il nome. Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-20871289805448209982017-11-08T00:32:46.607-08:002017-11-08T00:32:46.607-08:00Molto interessanti le argomentazioni dell'amic...Molto interessanti le argomentazioni dell'amico Pasquale. E poi vuoi mettere come suona bene il termine poetessa per indicare la sensibilità e la facoltà di accesso ai processi poetici di una donna diversi da quelli di un uomo ed inimitabili. Carmelo ConsoliAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-59788852029597823402017-11-07T22:46:00.922-08:002017-11-07T22:46:00.922-08:00La discriminazione tra i sessi è odiosa quanto la ...La discriminazione tra i sessi è odiosa quanto la non discriminazione. Entrambe offendono la diversità. Gli analfabeti di un tempo insegnavano che una donna non va toccata neanche con un fiore. Oggi siamo passati dalla cavalleria al femminicidio. Bel progresso, non c'è che dire! Non sembri inopportuno il discorso, giacché, a mio parere, eliminare un vocabolo come "poetessa" (o altri di cui qui si è parlato) non può che equivalere ad un femminicidio (culturale, s'intende). Non sono un nostalgico, né un passatista. Sono piuttosto un ribelle e vorrei che i tempi cambiassero. Non nella direzione dell'odio, però, ma in quella dell'amore e del rispetto delle diversità.<br />Franco Campegiani Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-11847244339504047742017-11-07T16:30:29.174-08:002017-11-07T16:30:29.174-08:00Prendo atto dell'interessante discussione con...Prendo atto dell'interessante discussione contestualmente alla diffusione di una locandina che mi vede promotrice di un incontro il 17 novembre p.v. , nell'ambito delle iniziative contro la violenza sulle donne . In tale locandina e' previsto l'intervento dell'assessora alle pari opportunità , e della sottoscritta ( forse immodestamente ) qualificata poeta . Devo dire che ho adottato questa soluzione che mi sembrava più in sintonia con il termine assessora , per una maggiore omogeneità nel dare rilievo alla problematica del sessismo nel linguaggio. Viviamo in un'età di grandi trasformazioni ed e' importante porsi le domande , più che dare soluzioni . Ritengo sia opportuno che ciascuno manifesti la propria motivata preferenza , senza clangor di spade, ma confrontandosi e condividendo , perché il tempo sarà il miglior Giudice . Per quanto concerne la definizione di poetrice , e' stata coniata da Rosaria Lo Russo , per identificare se stessa in quanto poeta e attrice . nadia chiaverinihttps://www.blogger.com/profile/08028355330887966600noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-45776031092804327092017-11-07T12:33:18.983-08:002017-11-07T12:33:18.983-08:00Caro Pasquale, ricambio il saluto. La questione è ...Caro Pasquale, ricambio il saluto. La questione è molto dibattuta e condivido pienamente il tuo disappunto. Del resto, la composizione di gruppi di lavoro (di qualunque argomento si debba occupare: economia, sociale) alcune volte viene fatta a seconda del risultato che si vuole raggiungere; se poi qualcuno è preso dal "fuoco sacro" dell’ideologia, il danno è compiuto. L’Accademia rischia di risentire in negativo dello spirito del tempo, ad onta della secolare tradizione letteraria. Dici bene sulla necessità di una maggiore equanimità di giudizio ma, come detto nel precedente post, c’è una contraddizione di fondo nell'argomentare della Sabatini: vorrebbe mantenere al femminile un termine maschile (poeta) per affermare la parità di genere. Pietro Catalanohttps://www.blogger.com/profile/18442191569023359712noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-4295265069657834202017-11-07T10:19:41.809-08:002017-11-07T10:19:41.809-08:00L’amico Pietro Catalano, che saluto, mi ha precedu...L’amico Pietro Catalano, che saluto, mi ha preceduto in questo chiarimento circa la posizione dell’Accademia della Crusca.<br />Come si vede l’Accademia in questo caso è un po' ponziopilatesca: un colpo al cerchio e uno alla botte. Diciamo che non si schiera apertamente a favore dell’una o dell’altra tesi.<br /> Per quanto riguarda il femminile di “dottore” , ribadisco che viene proposta come forma femminile da usare “dottrice”( p. 116 dell’ultima parte del libro citato, intitolata Raccomandazioni). <br />Quanto a me, confesso che talvolta, pur riconoscendo l’autorevolezza delle posizioni dell’Accademia, rimango perplesso di fronte a certe soluzioni. Comunque, alla fine, è sempre l’uso a decidere. Rimane il fatto che le proposte della Sabatini sono inficiate -è un dato di fatto- da un acceso femminismo. Invece, nell’adeguamento della lingua italiana alle necessità odierne, sarebbe stata necessaria una maggiore serenità di giudizio, una più spiccata equanimità e un più chiaro pluralismo nella composizione del gruppo di lavoro.<br />Pasquale Balestriere<br /><br />ALDEBARANhttps://www.blogger.com/profile/06969500650951458820noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-88040624513587839952017-11-07T08:56:41.076-08:002017-11-07T08:56:41.076-08:00Dal sito dell'Accademia della Crusca
http://ww...Dal sito dell'Accademia della Crusca<br />http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/donne-lavoro-medico-direttore-poeta-ancora-f <br />È opportuno usare poeta anziché poetessa? E direttora anziché direttrice?<br />Le forme poeta in riferimento a una donna e direttora si sono affiancate alle più note poetessa e direttrice a partire dalle proposte di Alma Sabatini (v. sopra). L’introduzione di poeta al posto di poetessa si lega alla richiesta della studiosa di evitare le forme in –essa sostituendole con forme senza suffisso: avvocata, dottora, professora, studente, ecc. anziché avvocatessa, dottoressa, professoressa, studentessa. Queste forme senza suffisso tuttavia, con l’eccezione di avvocata, non hanno avuto successo. Ma ciò non deve sorprendere perché, come regola generale, tra due forme prevale generalmente quella di più antica attestazione e quindi più nota e diffusa. L’italiano, lungo tutta la sua storia, testimonia l’uso del solo termine poetessa (mentre poeta è riservato solo all’uomo) per la donna che si dedica all’arte poetica, almeno fino dal Quattrocento: “Or se di voi pur, donne, alcuna avesse / di compor fantasia, / da queste poetesse / sarete messe per la buona via” (Canti Carnascialeschi I, 467).Pietro Catalanohttps://www.blogger.com/profile/18442191569023359712noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-10736645308656568442017-11-07T08:20:26.792-08:002017-11-07T08:20:26.792-08:00Sono d'accordo al 100% per "poetessa"...Sono d'accordo al 100% per "poetessa". Secondo alcune accanite fautrici di "la poeta", con le quali tempo fa ho avuto una accesa discussione, sembra che "La Crusca" abbia consentito questa profanazione linguistica. Vi risulta? Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-36347580111187651002017-11-07T07:49:51.944-08:002017-11-07T07:49:51.944-08:00Ottimo post e analisi di Pasquale e Nazario. Purtr...Ottimo post e analisi di Pasquale e Nazario. Purtroppo a cavallo di quest'onda ci sono molti sostenitori ultimamente. Potrebbe essere usato nell'indicare il ruolo di genere come per esempio si fa con la parola "soprano". Comunque, ci stavo cadendo anch'io dando credito a chi pensavo ne sapesse più di me per cui viringrazio. Patrizia Stefanellihttps://www.blogger.com/profile/06705934521779076532noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-5400245035903003532017-11-07T07:37:17.964-08:002017-11-07T07:37:17.964-08:00Carissimo Antonio, sono d'accordo con te, biso...Carissimo Antonio, sono d'accordo con te, bisognerebbe dirlo a chi va insegnando il contrario. Patrizia Stefanellihttps://www.blogger.com/profile/06705934521779076532noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-56094147864835307272017-11-07T07:17:17.045-08:002017-11-07T07:17:17.045-08:00Intervengo, con piacere, sulla questione linguisti...Intervengo, con piacere, sulla questione linguistica (che, poi, solo linguistica non è) sollevata da Balestriere in quanto anche a me è capitato di riflettere sulla terminologia in questione.<br />Ciò detto, ritengo doverosa una premessa: se usare "la poeta" significa, in qualche modo, sbandierare ed enfatizzare una parità di genere (ecco perché poc'anzi ritenevo il disquisire non soltanto di ordine linguistico), se è così - come d'altronde lascia pensare lo studio della Sabatini già nel suo stesso titolo - allora non ci siamo. <br />La "deminutio" che la studiosa imputa al sostantivo "poetessa" non esiste, o meglio: esiste nel momento stesso in cui viene vista come diminuzione, appunto, o sottrazione o inferiorità. Ma di cosa stiamo parlando? La poetessa è colei che scrive versi come il poeta è colui che fa altrettanto. Punto.<br />Ma ci vogliamo rendere conto, invece, che stiamo parlando di poesia, e che, così ragionando, non si offende altri che l'arte di Calliope?<br />No, non sono un maschilista, ma neppure un femminista se questo è il modo di far valere le capacità, straordinarie, della sensibilità femminile.<br />Prego chi mi legge di scusarmi per lo sfogo ma, davvero, non se ne può più: a mio parere, nella Torre di Babele ci siamo già, la stiamo costruendo per arrivare a non capirci più. D'altro canto, tempo fa mi è capitato di sentirne un'altra (apparentemente inversa) di castroneria, alla TV per giunta: sapevate che oggi non si dice più "cantante" ma "cantantessa", come l'ha definita una giornalista?<br />Ma si, stai a far caso. Evviva il Nulla!<br /><br />Sandro AngelucciSandro Angeluccihttps://www.blogger.com/profile/06030426829729538242noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-50174091205258105112017-11-07T06:41:20.923-08:002017-11-07T06:41:20.923-08:00L’analisi approfondita di Pasquale e Nazario fa ch...L’analisi approfondita di Pasquale e Nazario fa chiarezza sul termine da utilizzare: poeta per gli uomini e poetessa per la donne. Credo che la diatriba sia scaturita probabilmente da un malinteso orgoglio femminista; va bene la modifica di termini che in passato, essendo legati alla condizione lavorativa degli uomini, erano declinati al maschile, ma il termine poeta ha da tempo il corrispettivo femminile poetessa. Come afferma Giuliana Lucchini sul blog Carte Sensibili, “insistere a porre l’articolo femminile e dire «la poeta» - quasi un rifiuto della propria condizione (femminile) mentre si vuole affermarsi - al giorno d’oggi, dopo le conquiste di indipendenza orgogliosa e di affermazione di volontà femminile, suona quasi ridicolo”. Detto da una donna, assume un'importante valenza.<br />Pietro CatalanoPietro Catalanohttps://www.blogger.com/profile/18442191569023359712noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-32216710740493992892017-11-07T06:03:52.821-08:002017-11-07T06:03:52.821-08:00Caro Pasquale, non aspettarti un gran commento da ...Caro Pasquale, non aspettarti un gran commento da me che spesso ti importuno con dubbi amletici su come si scrive questo o quello. Io sono arrivata a tarda età scrivendo di istinto. Se avevo qualche titubanza su un termine o un altro mi rivolgevo prima a mia nonna – laureata in lettere con tesi in estetica, che mi ha condizionato non poco ponendomi molti divieti - poi a mia madre, quando la nonna è venuta a mancare, le quali non avevano alcuna incertezza. Ora siamo condizionati dai giovani che scrivono cose strane che vengono accettate da tutti come se fosse oro colato. Per esempio quel c'azzecca che mi sta tanto sullo stomaco e che viene pronunciato “ci azzecca” mentre la c seguita dalla a andrebbe pronunziata in ben altro modo. Proprio oggi è venuta da me la persona che mi aiuta nei lavori domestici la quale non dice mai “pomeriggio” ma solo “pome” e sì che non è un ragazzino. C'è da dire che il livello di cultura generale si è abbassato in modo pauroso: basta ascoltare uno dei tanti quiz pre-serali in cui tutti i concorrenti sono laureati per rendersene conto. E dove non c'è cultura non c'è neanche capacità di critica ma un pedissequo uniformarsi alla moda del momento.<br />A me se dicessero “la poeta” direi che mi prendono in giro. Ma tu sai che sono una laudatrix temporis acti. E allora viva “la poetessa” e anche quel congiuntivo che hai messo – “per indicare la donna che scriva poesie”.<br /><br />Carla Baroni<br />Anonymousnoreply@blogger.com