tag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post7484422889488621710..comments2024-03-27T02:02:35.206-07:00Comments on Alla volta di Leucade: PATRIZIA STEFANELLI: "DIALETTO: LA LINGUA MATERNA"nazariopardinihttp://www.blogger.com/profile/16507694449914844380noreply@blogger.comBlogger16125tag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-71119744552042757782017-11-06T09:16:54.153-08:002017-11-06T09:16:54.153-08:00Una bellissima sorpresa questo tuo commento,cariss...Una bellissima sorpresa questo tuo commento,carissimo Pasquale. Hai colto aspetti essenziali: la gioia e la curiosità che grazie al teatro non mi abbandonano e il linguaggio vernacolare che porta ad una comunione semplice e intima con i versi. La sua terra è la sua donna, il richiamo d'amore che ogni giorno lo muove, il suo somaro è come se stesso. Grazie Patrizia Stefanellihttps://www.blogger.com/profile/06705934521779076532noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-24456803072628970352017-11-04T15:23:04.016-07:002017-11-04T15:23:04.016-07:00Davvero un bell'excursus storico-linguistico, ...Davvero un bell'excursus storico-linguistico, con corollario poetico. Due cose in particolare mi hanno colpito. In primo luogo il piglio allegro e teatrale d'apertura, che si fa serio e pacato nell'esposizione di natura, come già detto, storico-linguistica, per approdare poi a un testo poetico di umanissimi e densi sentimenti, sempre d'amore, direi: per la Madonna a cui il protagonista raccomanda l'asino, per la "Terra sua", per la sua donna che lo aspetta all'Erta e per la semplicità e bellezza del suo piccolo mondo. L’altro aspetto immediatamente chiaro per caratteristiche lessico-morfologiche è l’influenza che il dialetto napoletano -ma forse sarebbe più giusto parlare di lingua napoletana- ha avuto sulla parlata gaetana. E d’altronde Gaeta è stata parte integrante del Regno delle Due Sicilie.<br />Complimenti a Patrizia per come ha sviluppato e gestito l’argomento.<br />Pasquale Balestriere<br />ALDEBARANhttps://www.blogger.com/profile/06969500650951458820noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-62296373454406987702017-11-01T00:52:53.855-07:002017-11-01T00:52:53.855-07:00Grazie, Franco carissimo, per questo tuo commento ...Grazie, Franco carissimo, per questo tuo commento che si apre sull'essenziale: quella preghiera. Sciogliendo preghiere, infatti è un atto particolare. Insieme ai grani lasciati andare per via è come lo sgranare un rosario ma allo stesso tempo, l'uomo scioglie preghiere ma non implora. Quella Madonnella è la sua fede di ogni mattino, abbraccio abituale di ogni figlio. <br />Patrizia Stefanellihttps://www.blogger.com/profile/06705934521779076532noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-59037532464223929812017-10-29T22:59:16.043-07:002017-10-29T22:59:16.043-07:00Ho dimenticato la firma, scusate:
Franco Campegian...Ho dimenticato la firma, scusate:<br />Franco CampegianiAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-25043566723167433412017-10-29T22:54:53.550-07:002017-10-29T22:54:53.550-07:00"Preghiera" deriva da "precarietà&q..."Preghiera" deriva da "precarietà", ma in questo canto di popolana e struggente saggezza non c'è alcuna supplica, non c'è alcuna querula implorazione del divino. C'è piuttosto un'umile accettazione del mistero della vita, una grandiosa aderenza alle leggi dell'esistere, fatte di sofferenze, di perdite, di pochezze, di sacrifici. L'asino, nella sua mitezza, è simile al padrone ("Vé isse addò vach'io / oppure io cu isse, ma jé stessa cose"). Hanno una fede comune e si somigliano nella padronanza e nell'accettazione di se stessi. Il dialetto è l'espressione più appropriata per una poesia così terragna e sanguigna, così ricca - più che di umanesimo - di umanità.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-71484686240531000192017-10-29T00:35:02.109-07:002017-10-29T00:35:02.109-07:00L'onore è mio, cara Patrizia.L'onore è mio, cara Patrizia.Cinzia Baldazzihttps://www.blogger.com/profile/05568122961937851693noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-37730989163024047712017-10-28T22:57:54.057-07:002017-10-28T22:57:54.057-07:00Grazie, Cinzia. La tua esegesi mi dà gioia. Ci arr...Grazie, Cinzia. La tua esegesi mi dà gioia. Ci arricchisci di citazioni e esemplificazioni adeguate. Come tu ben dici, e autori da te citati confermano, il dialetto è la lingua delle emozioni. L'immediatezza di una "parola" in esso trova la sintesi, il significante difficilmente riproponile in Lingua. Il dialetto stronca gli eufemismi e per questo giunge subito all'obiettivo. E' chiaro che la Lingua unitaria è essenziale. Quanta fatica fecero gli italiani fino agli anni '60 per impararla. Il maestro Manzi si prodigò nella trasmissione televisiva: "Non è mai troppo tardi", trasmessa anche all'estero. Bene, ora potremmo dire che non è mai troppo tardi per riscoprire la parola dialettale che va perdendosi. Sarebbe utile riscoprirla soprattutto nella corretta scrittura, mentre ancora sopravvive nell'oralità. La poesia dialettale, se ben scritta, riesce ad aggiungere musica alla musica, significati al significante, assolve alla funzione dei ritmi molto più facilmente rispetto all'italiano. In questo genere di poesia adoro il verso metrico che, come un fedele amico, risponde e guida. Ancora grazie per il tuo prezioso apporto in Leucade, per la tua attenzione che mi onora. Patrizia Stefanellihttps://www.blogger.com/profile/06705934521779076532noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-5264063918152533172017-10-28T22:40:32.066-07:002017-10-28T22:40:32.066-07:00Grazie, Annalisa, troppo buona. La narrazione è di...Grazie, Annalisa, troppo buona. La narrazione è difficile e non penso sia nelle mie corde. In questo caso è stato semplicemente proporre pochi cenni a favore della lingua delle emozioni. <br />Patrizia Stefanellihttps://www.blogger.com/profile/06705934521779076532noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-30718699561802007962017-10-28T09:39:46.774-07:002017-10-28T09:39:46.774-07:00“Molta parte dell'anima nostra è dialetto”, ri...“Molta parte dell'anima nostra è dialetto”, ribadiva Benedetto Croce. È opportuno, Patrizia, insistere a collocare e radicare la “parole”, senza stringerla in una classifica, a livello dei quartieri, delle vie, delle singole abitazioni, da una voce all’altra, da un balcone al successivo.<br />La cronologia delle dominazioni straniere, da te esemplificata con rigore, illustra lo stratificarsi della lingua negli “hic et nunc” locali: allorché, però, in qualche modo, si esercita una sorta di rivalsa nei confronti degli invasori, riciclandone il vocabolario per mezzo di elisioni, troncamenti, aggiunte di vocali, consonanti raddoppiate, accenti slittati. Tra le testimonianze da te documentate, ho anch’io avuto, a volte, notizia della caduta dell’ultima vocale nella coniugazione dell'infinito in -are, -ere, -ire, e della caratteristica postilla -éje, segnale dell’azione ripetuta nel modularsi dell’indicativo imperfetto.<br />Cara Patrizia, non sono in grado di valutare a pieno le sfumature tecnico-semantiche, anzi i paradigmi di vocaboli e contenuto, da un punto di vista propriamente inerente la struttura del codice da te utilizzato nel saggio. Avverto di possedere un’esperienza limitata in questo campo, poiché, nell’utilizzo orale e in quello trascritto, sono stata poco attenta: nondimeno, rimango affascinata dalla eccezionale misura con cui segni e segnali dialettali possano divenire veicoli di straordinaria efficacia evocativa nei versi, trasmettendone l’enfasi simbolica. <br />L'analisi di “lòcche lòcche”, come tu rilevi, rende consapevoli sia necessario aggiungere, ai significati codificati, “il suono degli zoccoli dell’asino sulla via”. Sono della tua opinione: un testo espresso in vernacolo andrebbe consultato “tenendo conto di musicalità e armonia”, basandosi “sul suono e sul ritmo”.<br />Nel nostro Sud, Tullio De Mauro lo definiva “lingua degli affetti”, e ad Andrea Camilleri piace ancora oggi ricordare la sintesi di Pirandello: “La lingua esprime il concetto, il dialetto il sentimento di una cosa”. Credo tu sia riuscita a descrivere tale unità di lessico e messaggio, tipica degli idiomi, in maniera agile e appropriata. Del resto, anche il lombardo Gianni Brera una volta ha confessato: “Io non penso in italiano, penso in dialetto perché sono un popolano”.<br />Nell’atto di “parole” gaetano sono stata affascinata, tempo addietro, da quel singolare situarsi all'incrocio tra i raddoppiamenti del ciociaro, le asprezze dell'abruzzese e la nobiltà del partenopeo, aggiungendovi gli echi liquidi di un elemento ulteriore: l'acqua, il mare. Per questo, dopo aver citato in apertura l'abruzzese Croce, concludo con il napoletano Libero Bovio: “I dialetti sono eterni. Gesù parlava in dialetto. Dante scriveva in dialetto. Il Padreterno, in cielo, parla in dialetto”. <br />Senza dimenticare Federico Garcia Lorca, il quale, pur fedele al suo elegante e musicale “castillano”, poco tempo prima di essere ucciso pubblicò “Seis poemas gallegos” in dialetto galiziano: “Imos silandeiros orela do vado / pra ver ô adolescente afogado. / Imos silandeiros veiriña do ar, / antes que ise río o leve pro mar”.<br /><br />Cinzia Baldazzihttps://www.blogger.com/profile/05568122961937851693noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-78352640529522184462017-10-28T04:08:34.159-07:002017-10-28T04:08:34.159-07:00Ecco allora scrivi pagine e pagine intere di ricor...Ecco allora scrivi pagine e pagine intere di ricordi e aromi che dalla tua terra salgono a riempirci l’anima di bellezza. Mi piaci molto nella veste di narratrice, cara Patrizia.<br />Annalisa RodeghieroAnnalisahttps://www.blogger.com/profile/17943665244894597932noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-8498353536115106132017-10-27T09:33:43.018-07:002017-10-27T09:33:43.018-07:00Grazie! In realtà avrei dovuto dire tanto altro ma...Grazie! In realtà avrei dovuto dire tanto altro ma ci vorrebbero pagine intere. Dunque devi proprio venire a Gaeta al più presto. :) Patrizia Stefanellihttps://www.blogger.com/profile/06705934521779076532noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-85452424076557226342017-10-27T08:59:52.050-07:002017-10-27T08:59:52.050-07:00Storia, linguistica, poesia. Il tutto concentrato ...Storia, linguistica, poesia. Il tutto concentrato in una pagina pregna di cultura. Un regalo delizioso di Patrizia. Non sono mai stata a Gaeta, ma ne ho sentito parlare molto da mia madre che vi ha trascorso diversi periodi. Un luogo che ha fatto parte del mio immaginario infantile e che è rimasto radicato in me come l'ambiente di una favola. Adesso leggendo ciò che ha scritto Patrizia rivivo l'atmosfera dei racconti di mia madre e sento ancora di più l'appartenenza a questo luogo. Grazie carissima amica di questo gioiello. Serenella Menichetti.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-6272282441756869882017-10-27T04:34:47.277-07:002017-10-27T04:34:47.277-07:00Grazie a lei, Franco, per la sua lettura. Ci sareb...Grazie a lei, Franco, per la sua lettura. Ci sarebbe tanto da dire, in effetti. Sarebbe un bene recuperare le radici della lingue minoritarie e vernacolari in generale. In esse c'è la storia, si racconta attraverso il segno linguistico che spesso ha un vasto significante. Patrizia Stefanellihttps://www.blogger.com/profile/06705934521779076532noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-26720847581099950542017-10-27T03:00:26.663-07:002017-10-27T03:00:26.663-07:00Pagina di elevata intonazione linguistica. Bisogne...Pagina di elevata intonazione linguistica. Bisognerebbe che anche nelle Università ci si interessasse di più delle microculture, di quegli ambiti lessico-storici regionali che rischiano di scomparire. Ringrazio la Stefanelli di questo ampio e documentato studio.<br /><br />Franco FrattiniAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-82759576361295863182017-10-26T14:52:09.625-07:002017-10-26T14:52:09.625-07:00Grazie, Prof. Bozzi. Il suo commento è un onore pe...Grazie, Prof. Bozzi. Il suo commento è un onore per me. Sono contenta, tanto, che mi abbia compresa. <br />Grazie infinite al nostro Nazario Pardini per la pubblicazione. Patrizia Stefanellihttps://www.blogger.com/profile/06705934521779076532noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8291667872930653212.post-29831861205784272652017-10-26T09:39:08.567-07:002017-10-26T09:39:08.567-07:00Patrizia Stefanelli è un vero vulcano di passione ...Patrizia Stefanelli è un vero vulcano di passione e di cultura. Ci attira sempre con i suoi messaggi di elevata intonazione. E questa pagina è veramente interessante e da un punto di vista poetico e da un punto di vista linguistico... <br /><br />Angelo BozziAnonymousnoreply@blogger.com