“LA VISITAZIONE” DEL PONTORMO
C’è tanta sete
In quegli sguardi
Certo d’affetto profondo
Eppure immensa inquietudine
Ma questo ancora non
lo sanno
E noi più indietro le
guardiamo
Con i loro occhi interiori
Che sono già oltre il tempo.
Accadrà ciò che temiamo
Ci sussurriamo in silenzio
E niente più si può fare
Per evitare il dolore
Se quel dolore è già stato
Eppure il bimbo ha esultato
L’ incontro è stato propizio
E Lei è solo spaventata
L’altra non può darle conforto
Solo un abbraccio fervente
Mentre sui piedi traballa
E già qui sono spaesate
E non c’è terra che tenga
Se i passi cercano appoggio
Ma il corpo ancora barcolla
Perché l’assurdo non torna.
E sullo sfondo il mistero
Di un mondo quasi a soqquadro
Niente che segua il disegno
E tutto sembra sconnesso
Mentre si appressa l’Eterno.
Giusy Frisina
Giusy Frisina ha la sensibilità, la delicatezza del poeta, ha anche certe intuizioni, sta imparando a creare atmosfere e immagini, sta sulla via di Damasco ma c'è ancora un lungo cammino da fare. Quello che di solito i poeti sottovalutano è che la poesia è "composizione" e per fare composizione bisogna studiare l'arte della composizione, l'arte (o la scienza fate voi) di come mettere i colori sulla tela, di come distribuirli e come amalgamarli. La composizione è in sostanza una equilibrata distribuzione di pesi e di contrappesi, di colonne e di archi che tengono la costruzione in posizione verticale...
RispondiEliminaRingrazio il maestro Lingusaglossa per il prezioso commento..Per me è già un grande complimento essere vista sulla via di Damasco.Spero di riuscire a migliorarmi, anche se penso che fare poesia sia sempre essere "sulla strada". Ma è importante leggere molto i grandi, finchè non "si appressa l'Eterno" e arriva la folgorazione di "S.Paolo". A volte arriva...
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