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sabato 3 aprile 2021

LOEDANA D'ALFONSO LEGGE: "SOTTO OGNI CIELO" DI AURORA DE LUCA

 Loredana D’Alfonso su “Sotto ogni cielo” di Aurora De Luca

 

Loredana D'Alfonso,
collaboratrice di Lèucade


Nell’Ottocento, in Inghilterra, fiorivano i versi romantici della poetessa Elizabeth Barret Browning: “Come ti amo? Lascia che te ne conti i modi. Ti amo fino alla profondità, la vastità e l’altezza che l’anima mia può raggiungere allorquando persegue, irraggiungibili agli sguardi, i fini del bene e della grazia ideale…”.

Ai nostri giorni, la poetessa Aurora De Luca (classe 1990), nella sua silloge “Sotto ogni cielo”, pubblicata da “Genesi Editrice” esprime una grande maturità artistica, dedicando, con le sue poesie, un canto infinito all’amore.

La sintesi della sua poetica romantica è proprio nella lirica in premessa che dà il titolo alla raccolta: “Passa sotto questo cielo/ e sentiti a casa/ sotto il tetto dei giorni/ odorosi di te…e di me/ Noi che siamo la nostra casa/ Un’assolata veranda/ una porta, una finestra/ sotto ogni cielo”.

La silloge è divisa in quattro sezioni, corrispondenti alle stagioni.

E dall’autunno fino all’estate si sviluppa il dialogo intimo con l’amato, un continuo evolversi di sensazioni che comincia con il primo incontro, nella lirica “Cambiare”: “Salve perpetuo cambiare/ stazione sicura/ di un incerto andare/ Salve lento capirsi/ specchio del cuore, sussulto e stupore”.

 “Sorriso” è un’istantanea di felicità: “Per me trasformo il tuo sorriso/ in un sussurro d’amore/ per cogliere il sussulto del cuore/ in un leggero tocco sulla mia pelle purpurea/ per carpire il fiato che sa di sogno/ in una rosa rossa”.

L’amore trasforma, e la poetessa avverte il suo cambiamento interiore ed esteriore in “Parole nuove”: “Forse mi trema anche la voce/ e il respiro si fa meno, sempre meno percettibile/ Eppure mai/ mai/ mi sono accorta d’esser così bella”, fino ad arrivare ad una espressa dichiarazione in “Ci sei”: “Sei il desiderio espresso/ soffiato nel destino/ sei l’immensità/ abbracciata in una goccia/ sei l’espressione mia/ la più bella / E noi/ siamo il tempo che resta”.

Come tutti gli amori, anche quello della poetessa è impastato di luci, ombre, confusioni, avvicinamenti ed anche senso di pienezza, come nella poesia “I tuoi occhi mi bastano”: “Ma più di tutto, più di tutto il tuo corpo/ prestami i tuoi occhi/ animosi spazi azzurri/ così da potermi stupire/ quando vedrò le mie mani così grandi/ i tuoi occhi mi bastano”.

Il distacco e la nostalgia passano nella lirica “Maschera”: “La tua assenza c’è/ insieme alla tua presenza/ due maschere tagliate a metà/ l’una appesa al viso/ l’altra a coprire il cuore/ la notte che vive di giorno/ il giorno che irradia la notte”.

E infine, il dialogo supera la pura emotività, sublima le immagini, si fa sostanza, plana sulla terra.

Questa nuova maturità si avverte in “Sentori”: “Non mi importa che tu/ capisca le mie parole/ mi serve che tu capisca i miei occhi/ E che tu senta/ nel vento/ nel mattino / nella sera/ il mio sguardo appoggiato/ in quello che provi/ in quello che fai / in quello che è nuovo”.

E ancora, il sentimento che mette radici in “Le tue mani”: “Le tue mani/ possono tutto/ scavare nella terra, nella roccia/ nella pelle, nell’anima/ quel tipo di mani/ che possono pure mettere radici/ nei miei capelli”.

Nella sua postfazione Sandro Gros-Pietro conclude acutamente questa silloge che è un turbinìo di colori e di emozioni, di gioia e di stupore:

“Di canzonieri d’amore, bene si sa, sono ricche tutte le letterature di ogni tempo e di ogni paese, proprio perché l’amore, come bene conclude Dante nella Divina Commedia, è la forza che “move il sole e l’altre stelle” e, quindi, Aurora De Luca nel proporre il suo personale canzoniere, “Sotto ogni cielo”, compie un gesto semplice e genuino, sempre nuovo e sempre antico, come è la venuta al mondo di un nuovo essere umano, che rappresenta sempre il risorgere della speranza in un futuro migliore e in un ideale più puro di “vita nova”, che la poetessa sa esprimere nella luce rasserenante di una parola poetica trasparente e adamantina, come le acque canterine di una pura sorgente di montagna”.

Loredana D’Alfonso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2 commenti:

  1. Straordinario il tributo alla nostra Poetessa dell'amore che abbiamo visto crescere e che oggi ha saputo trasformarsi in superba pittrice, mostrando una poliedricità autentica. Lory sei stata perfetta sin dall'incipit con l'accostamento a Elizabeth Barret Browning... Ricordo di averla accostata in più occasioni ad Antonia Pozzi, ma tu hai centrato la somiglianza con i tuoi lampi di genialità. L'esegesi è fiume in piena. Ennesimo, commovente viaggio nelle storie vissute in presenza e annuncio degli eventi a venire. Ti ringrazio per l'instancabile attività e per la versatilità che dimostri giostrandoti tra Opere e Autori diversi. Auguri di rinascita quotidiana a te e alla nostra Aurora e un fortissimo abbraccio a entrambe che estendo al Nume Tutelare di quest'Isola dei sogni.

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  2. Carissima Loredana, ti sono grata per la rilettura di questa mia primissima raccolta. Io stessa non la sfoglio da tempo, quindi la tua analisi riporta alla luce una poesia "nascente" di una me diversa, nuova, primaverile.
    Ti sono grata per le nuove angolazioni che hai colto, per aver percepito il fulcro: la semplicità (che invero non è né cosa semplice, né cosa vuota).
    Grazie!

    Colgo l'occasione per salutare caramente tutti i naviganti Alla volta di Leucade e abbracciare il Professor Pardini.
    Aurora

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