Nota
alla Silloge
Il pane dei ricordi
di
Giancarlo Interlandi
La Silloge di Giancarlo Interlandi trae il titolo dalla prima pièce che costituisce, al contempo, il motivo ispiratore e il leit motiv dell’intera opera. E’ l’epopea dell’infanzia che riaffiora, e sono immagini che si rifanno vive nell’alcova dell’anima per gridare la loro esistenza: il pane bianco, la tenerezza delle dita, innocenze di sorrisi, favole d’infanzia e il riso della madre / che ancora si riaccinge / al culto più soave della vita. La memoria è l’attore principale, ed ogni immagine esterna serve a rianimare e a concretizzare sensazioni e passioni che, filtrate dal tempo, sono pronte a riaccendersi a nuova vita.
Nazario Pardini
Mi fa piacere che uno dei primi commenti su "Alla volta di Leucade" sia stato dedicato alla poesia di Giancarlo Interlandi. Conosco ed apprezzo la sua poesia da molto tempo. Più volte è stato premiato anche nel Concorso nazionale "Mario Tobino" della cui giuria ho fatto parte.
RispondiEliminaPaolo Bassani