IL
MIO PAESE
Non ho un Dio
ma Qui, anche la chiesa è la mia
chiesa.
Qui, qualcuno ha gioito al
mio arrivo,
qualcuno piangerà quando
partirò
e quell’antica gioia
è ancora in quest’aria che
respiro.
Lo scorrere del fiume
ha cullato i miei pensieri
e quelli dei miei avi;
bello pensare che sarà così
anche per quei miei
che ancora non conosco.
Qui son mie le stagioni,
mio ogni odore, ogni sapore.
Prima di uscire so che
incontrerò un amico;
so chi mi vuol male,
lo conosco,
e questo già mi aiuta.
Quei che più non sono
han Qui lasciato un segno
e ogni giorno li rivedo
nelle mura costruite
negli alberi piantati
nelle voci che ancora sento.
In piazza, volti di bimbi,
incroci di antiche e note
sembianze
riportano in vita
ricordi lontani, sbiadite fotografie
nel fondo di un cassetto
ma ancor nitide nella memoria
di me che fui con loro.
Un viaggio
del cuore
Un viaggio del cuore
con una meta lontanissima
che ci avrebbe portati al
largo
del tempo e dello spazio,
in luoghi remoti e
sconosciuti
ma che avremmo visitato e
vissuti insieme.
Un viaggio del cuore
che prevedeva incontri ed
esperienze
delusioni e speranze
vittorie e sconfitte
nel quale ti avremmo
guidato
spronato, consigliato,
consolato.
Un viaggio del cuore
iniziato prima della tua
esistenza
nel quale eri solo una
speranza
avveratasi un giorno
colmandoci di gioia
e toltaci troppo presto
lasciandoci nel nulla.
Un viaggio del cuore
che comunque è iniziato
una strada brevissima
ma che abbiamo percorso
una destinazione
incomprensibile
dove giungeremo insieme.
Dedicata ad una mia amica che ha perso un figlio.
L’amore vero
Giovani, belli, forti…
è facile innamorarsi,
quando quello che si dà
è reso sempre con gli
interessi.
Difficile è continuare ad
esserlo
dopo anni di fatica,
di scelte, di vita,
vissuti in due.
Ma ancora più difficile
è continuare ad esserlo
quando un giorno,
all’improvviso,
oppure piano, lentamente,
tutto cambia.
Quando il peso finora
condiviso
diventa di uno solo,
che deve continuare
a sopportare, a scegliere, a
vivere,
per due.
Difficile, quasi impossibile,
sobbarcarsi ogni peso,
ogni decisione, ogni fatica,
la propria vita e quella
dell’altro.
Difficile, quasi impossibile,
concepire di essere un peso,
subire ogni decisione,
mettere la propria vita nelle
mani dell’altro.
Difficile è fare,
sentirsi soli nella fatica,
ma decidere di farlo;
difficile è non fare,
sentirsi soli nell’impotenza,
ed essere costretti a ricevere.
Allora è amore vero,
quando, volendo dire che
l’ami
non sapendo nemmeno se ti
comprenda,
glielo dici lo stesso.
Allora è amore vero,
quando quello che vorresti
dire con una parola od un abbraccio
riesci a dirlo solo con lo
sguardo
e sei compreso.
Silvia
Barchielli
Questa poesia è dedicata a
tutti quegli sposi che si prendono cura del coniuge gravemente malato e/o
infermo, a causa di incidenti improvvisi o di gravi malattie degenerative e che
lo fanno giorno dopo giorno, anno dopo anno, mantenendo intatta la propria e
l’altrui dignità. Difficile è accudire; altrettanto difficile è essere accuditi. Dedicato in particolare a
Rossana e Francesco.
Sono nata a Firenze nel 1967 e risiedo nel Comune di Pelago dal 1996. Dopo la maturità Scientifica mi sono laureata in Pedagogia e specializzata in seguito in Pedagogia relazionale. Nel 1998 ho pubblicato con Leo S. Olschki ed.il saggio "L'Istituto vaccinogeno all'Ospedale di Santa Maria degli Innocenti di Firenze nel XVIII secolo". Seguono quattro romanzi; "Petronilla" Ed. Fruska, Arezzo, 2005; "All'ombra del grande gelso" ed. della Meridiana, Firenze, 2007; "La noce a tre canti", ed. della Meridiana, Firenze, 2008; "Il sentiero dei ciliegi" ed. Albatros, Roma 2011. Il racconto "Zia Giulia" inserito nell'antologia "Caro amore ti scrivo" Ibiskos ed. 2007; il racconto "Solo quando dormono", nell'antologia "Amore", Ibiskos 2009. Oltre che con i suddetti romanzi, ho vinto numerosi premi con alcune delle mie poesie.
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