Lettera a mio figlio
Figlio mio, ama la
libertà, la democrazia, l’alternativa, il confronto! Contribuisci ad esaltare
quei paesi dove tale libertà regna e si compie. Puoi vivere in pace con la tua anima,
se la tua anima è in pace con se stessa. Lotta per un potere che ti permetta di
esprimere le tue idee, che ti permetta di contribuire col tuo potenziale umano
al progresso degli uomini. Ama la libertà, prima perché libertà significa
rispetto e memoria per tutti quelli che per lei sono morti; secondo perché vuol
dire tutela continua dei diritti e delle necessità dei lavoratori. Rispetta e
giustifica anche tutti quelli che hanno creduto fermamente in un ideale fino a
dare la vita per quello, perché lo ritenevano giusto; anche costoro hanno
creduto nella libertà, in quella dello spirito. Magari, strumentalizzati dai
poteri, sono stati condotti su errate vie. Ma anche loro pensavano di liberare
il loro spirito cogli ideali e di fronte alla morte hanno gridato: “Viva
l’Italia”. Fai in modo che anche per costoro venga eretto un altare, perché la
libertà non ha confini, ma la sua essenza principale è costituita dal rispetto
per tutti quelli che hanno veramente creduto: stimare il nemico, quando è
leale, è un atto di catarsi e contribuisce fortemente a renderci degni. È nella
libertà che i popoli si possono associare liberamente per costituire una forza
democratica che i paesi liberi permettono. Diffida delle dittature, da
qualsiasi parte esse abbiano la pretesa di farsi largo: di quelle dei singoli,
di quelle militari, di quelle del proletariato, di quelle dei monopoli, o della
magistratura, o di quelle sinuose dei mass media. Già nella parola dittatura
sono negati i diritti più grandi degli uomini, insopprimibili e necessari per
un armonico avvenire del progresso. Spesso
anche le democrazie sono paraventi che nascondono, al di sotto dei loro
apparati, dittature ben più pericolose delle vere: dalle seconde ti puoi
difendere meglio, perché ne portano già il nome; ma anche le false democrazie
sono facilmente identificabili e gli aspetti più evidenti sono l’amoralità, la
speculazione, e la decadenza dei valori familiari e civili. Difendi fermamente
il diritto a scegliere sulla tua vita e sul tuo destino, sia moralmente che
civilmente. Diffida di coloro che parlano di soppressione di competitività tra
gli uomini, perché è nel confronto e nella competizione che l’uomo progredisce,
trova se stesso e offre in maniera schietta e sincera il valore reale delle sue
prestazioni morali e sociali, individuali e collettive. Non credere né a
uguaglianze utopistiche né a massificazioni, ma credi nella produttività,
nell’ambizione onesta di migliorare te stesso e il tuo paese. Credi nella
ricchezza delle nazioni, solo allora potrai anche, e lo dovrai, migliorare le
condizioni di quelli che la natura ha generato meno capaci e meno intelligenti.
Lotta comunque perché costoro non ostacolino con azioni demagogiche e
falsamente umanitarie il processo di produttività economica e intellettiva.
Tocca agli uomini limitare le disuguaglianze con un socialismo democratico,
liberale, basato sul rispetto dei valori individuali, senza intaccare quelle
che sono le prerogative indispensabili delle buona storia: verità dell’economia
di mercato, falsità del socialismo reale e libertà in campo politico, estetico,
etico, ed economico. Confrontati continuamente con gli altri in una
competizione leale e sincera e quando trovi persone più dotate, impara con
voglia e umiltà. Vogli bene alla nazione e allo stato, quando ti permette di
criticarlo e di votarlo come elettore. In quel momento lo stato sei tu, non ti
sentire in urto con lui, anche se le tue idee sono rappresentate
dall’opposizione; apprezzalo, stimalo, difendilo dalle malelingue, interne ed
esterne, perché la tua nazione significa tuo padre, tua madre, i tuoi figli, te
stesso, la patria con tutti i doveri materiali e spirituali. Ciò non significa
che tu non debba fare una critica costruttiva alle istituzioni e alla vita
civile e politica della gestione del paese. Ricordati una cosa: non c’è stato
perfetto, come non esistono cose perfette tra gli uomini. Quindi che la critica
non si trasformi mai in odio, quando lo stato è democratico e liberale, ma
resti sempre una critica giusta e positiva, che scaturisca dall’amore per la
nazione e abbia per fine il bene della nazione. Ricordati che l’uomo è nato per
essere libero, per scegliere il suo destino, per dimostrare che in questo
piccolo segmento di esistenza il bene più grande è quello di arrivare alla fine
dei giorni illusi o convinti di avere operato per l’eternità.
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