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martedì 27 novembre 2012

Tre poesie di Rodolfo Vettorello

CLIZIA

Io lo so che mi perdo
anche dentro lo specchio ristretto
di una polla sorgiva,
dove l'acqua increspata riflette
nubi a correre in cielo.
E lo so che mi annego
anche dentro il tuo sguardo di donna,
al frusciar di una gonna,
all'idea che per capo mi frulla,
a una dolce illusione da nulla.
Io lo so che mi perdo per gioco
anche dentro la trama conclusa
d'uno stralcio di sogno,
di una dolce promessa delusa.
Libreria Mezzaterra, in vetrina
mi sorride
il Montale di Lettere a Clizia,
copertina
che ripaga di rosa l'attesa
di te che ti specchi
e riflessa
mi regali uno sguardo improvviso
e un sorriso.
A ogni agosto,
quando il sole arroventa i selciati,
io risalgo quell'erta
che porta
alla Piazza Maggiore su in alto,
che indovino
dai voli impazziti di rondini
e ricerco il tuo sguardo
raddoppiato nei vetri
e mi sembri tornata
mia Clizia,
vaghissimo sogno incosciente
che porti negli occhi il prodigio
di un lampo d'azzurro
e nel riso
un'ipotesi vaga d'amore,
una dolce promessa di niente.





L’IPOTESI CHE SIAMO

Si può, lo so, si può provare a fare
di questo spazio minimo nel mondo
il nostro paradiso,
come la stanza piccola in cui vivo,
dove raccolgo
cimeli vari, sfilacciati brani
di quel tappeto magico che impiego
per visitare i luoghi del mio sogno,
paradisi di ciottoli raccolti
in ogni luogo,
la traccia sottilissima che inseguo
sul mio sentiero.
Le foto in seppia, a volte un po’ sbiadite,
di visi sconosciuti ed il profumo
d’un passato perduto,
come il piccolo mazzo di violette
legate con un nastro di velluto.
Si può, lo so,
si può non interrompere il discorso
con quello che rimane del ricordo.
Si può parlare con continuità,
tenere aperto il dialogo col mondo
e con se stessi.
Offrirsi una parola di conforto
ogni mattina all’ora del risveglio
per amare di noi quello che adesso
è come allora:
il nostro paradiso,
l’ipotesi che siamo,
il cielo stesso.





TERRA DI PIANTO
( alla mia terra e a tutte le terre di Emigranti)

E’ genuflessa terra, questa
che piega a nord, tra le montagne e il fiume.
E’ l’aria tersa a pennellare azzurro
sui candidi merletti delle cime;
è lana grezza,
filata dalle donne nei filò,
le lunghe sere;
è come sangue il rosso dei tramonti
dei minatori dai polmoni erosi.
(La silicosi è roccia che si addensa,
è pietra che condensa intorno al cuore.)
E’ prona terra, a volte,
di solitarie donne nei paesi,
di bimbi e nonni
o eretta come i picchi
che grattano le nubi passeggere.
Io scelgo sempre chi non ha una voce,
scelgo la fame dei bambini soli,
le piaghe da decubito dei vecchi
o le parole scarne dei poeti.
Ti scelgo terra che non hai cantori
e lo farò per darti
le sole tre parole che conosco,
unite insieme a simulare un canto.
Ti chiamerò col nome che ti danno
vedove bianche, unite nel lamento,
dolente, sfortunata, genuflessa,

terra di pianto.







BIOGRAFIA MINIMA

Autore: Rodolfo VETTORELLO
via Mosé Bianchi 79 cap. 20149 MILANO
tel 02 48016148 cell. 333 6972429
nato a Castelbaldo (PD) l’11-09-1937
Rodolfo VETTORELLO vive a Milano dal 1960. Laureato in architettura al Politecnico di Milano con Gio Ponti ed Ernesto N. Rogers ha operato nel settore pubblico e poi nella libera professione.
Membro di diverse Giurie di Premi Letterari tra cui:
Premio Nazionale di Poesia Lions Club Milano Duomo
Premio IPLAC “Insieme per la Cultura” di Mestre (Venezia)
Premio Nazionale di Poesia “Micheloni” Aulla (Massa)
Concorso Artistico Lett. Naz.“Ho diritto a …” Aulla (Massa)
Premio di Poesia Arcadia di Pitigliano (Grosseto)
Premio Letterario “Montefiore” Rimini
Premio di Poesia Giovanile “Francesca Randi” Padova
Premio Letterario “Streghetta” Milano
Concorso Lett. Naz. “Naviglio Martesana” Cassina de Pecchi
Premio Letterario Intern. “Città di Cattolica” (RN)
Premio Letterario Intern. “Città di Martinsicuro” (TE)
Ha pubblicato un Romanzo: AL DI LA’ DEL MURO Golden Press Edit. Genova nel 2007
Una Raccolta di Racconti: COSE DI DONNE G.P. Grasso Edit. Vaprio D’Adda 2009
Circa venti Raccolte di Poesia.
PIAGHE D’AMORE con l’Editore Leonida di RC. e L’IPOTESI CHE SIAMO con l’Editore Ibiskos Ulivieri di Empoli, sono le ultime pubblicate nel 2011.
VOGLIO PARLARTI ADAGIO Editore Leonida di RC e
DISCORSO SUL METODO Editore Helicon di Arezzo sono le ultime due Raccolte pubblicate nel 2012
E’ Socio Fondatore e Presidente del Cenacolo Letterario Internazionale ALTREVOCI www.cenacoloaltrevoci.weebly.com
Cenacolo che bandisce il Premio Letterario Internazionale THESAURUS

1 commento:

  1. La poesia di Vettorello attira l'attenzione del lettore per l’acuta sensibilità che la anima e per la saggia dolcezza con cui l’autore smussa e compone le asperità della vita. È una poesia che trova fondamento nell'osservazione acuta e pacata, ma rivelatrice, della realtà, e nel sereno consonare con la vita e con la natura, cogliendone aspetti peculiari e infondendovi sostanza lirica. Con, in più, la connotazione di un controcanto assorto e meditabondo, che spesso accompagna il fluire delle percezioni durante l’atto creativo e, più specificamente, i recuperi memoriali. Ma la cosa più notevole della poesia di Vettorello a me pare la grazia, sentimentale e verbale.
    Pasquale Balestriere

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