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venerdì 7 dicembre 2012

Paolo Bassani poesie e memorie di Caprigliola



Desidero farvi leggere un mio recentissimo scritto dedicato alla "torre rotonda", il simbolo di Caprigliola, il ridente paese della Lungiana cui sono legato da profondi legami affettivi. In terra caprigliolese ho trascorso gli anni della guerra (la mia famiglia, sfollata dalla Spezia, fu ospitata genersosamente dai nostri parenti nella loro cascina a Castagni Grossi, una speduta località boscosa della montanga caprigliolese. Lì ho conosciuto il valore e i valori dell'antica civiltà contadina che avevano nella solidarietà il loro fondamento. A Caprigliola ho trovato Anna (abbiamo festeggiato recentemente i 45 anni del nostro matrimonio). A Caprigliola ho presentato i miei libri di poesia, tra cui "L'elicriso".
Grato per la generosa cortese attenzione, porgo cordiali saluti.
 
Paolo Bassani

                                           


LA TORRE ROTONDA DI CAPRIGLIOLA

Note e poesie di Paolo Bassani

 









Ogni città ha una o più opere monumentali che ne sono diventate un po’ il simbolo. Questo avviene, però, anche per i paesi più piccoli che hanno alle loro spalle secoli di storia. Vorrei citarne uno: Caprigliola, ridente borgo della Lunigiana.
In questi giorni, con l’inaugurazione del nuovo impianto di illuminazione si è voluto dare risalto al suo simbolo più noto: la torre rotonda.  Di quest’opera monumentale  mi piace riprendere quello che Anselmo Bucci scrisse sul “Corriere della sera” il 26 settembre 1940:
La famosa e, quasi direi, sospirata torre era  stupenda in quell’ora. Sorge sopra uno  zoccolo alto e quadrato di sasso vivo, accanto ai ruderi acuti e nerastri di un castello smantellato. Parte su diritta, rotonda:  giusta proporzioni e salda sostanza; fatta di  anella di pietre ben connesse, lisce; non  interrotte che da una cintura sottile e da un  giro di mensole a un terzo dall’altezza. La coronano tre file di archetti romanici sovrapposti  e alternati, gentilissimi. Nel cielo  verdino del crepuscolo quel cilindro spiccava  netto, di vecchio oro e di chiaro bronzo”.
            Anch’io, che sono legato da profondi motivi affettivi a Caprigliola, ho sentito il desiderio di onorare con la poesia la “torre-campanile”. Nella mia mente è rimasta scolpita per sempre un’immagine del 25 aprile 1945 (avevo cinque anni), quando un festoso suono di campane mi fece correre verso il poggio da cui si riusciva a intravedere in lontananza la parte più elevata della torre, ove sventolava il tricolore.
  

TORRE ROTONDA


 

Rotonda, alta e solenne t'innalzi 

incoronata dal fine mosaico

di pietre chiare scolpite di storia.

Gentile t'apri al verde della valle

nella scia lucente del fiume

e di colline adorne d'olivi

di vigne, di pini  e di castagni.

Ancora intatto spargi nel vento

ai monti più lontani il tuo suono

limpido nell'alba come un tempo,

dolce richiamo nel meriggio e a sera,

   voce fresca,  soave, dell'infanzia.

                                

                                        Paolo Bassani

 

 
 

SUONO DI CAMPANE

(a Papavero campanaro di Caprigliola)

 

Forse fosti tu

a slegare le campane

quel lontano venticinque aprile,

a librare nell'aria

la colomba,

a innalzare

dall’antica torre sulle case

l'osanna dell'olivo.

Sono passati

gli anni,

più non hai bisogno

del bastone

per salire le scale

del tuo cielo.

Eppure forse senti

ardere nel cuore

l'attesa del ritorno:

di un giorno nuovo

per sonare ancora

l'annuncio della pace

oltre la valle

il piano

e le montagne

e i mari

con tutta la forza

e la gioia della luce.

 

                            Paolo Bassani

 

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