Andrea Mariotti
Ho letto con interesse i commenti relativi al limpidissimo scritto
di Ninnj Di Stefano Busà, quasi uno squillo di tromba nella necropoli delle
nostre anime. Pur concordando con la dovuta storicizzazione delle nostre
angosciose problematiche suggerita da Claudio Fiorentini, è pur vero che la
crisi da benessere rientrato del nostro paese si sta rivelando per quella che
radicalmente è: una macroscopica iniquità sociale, con pochi crapuloni in
letizia e tante, troppe persone alla fame, senza la dignità di un lavoro. Viene
da sorridere (per non piangere), ripensando al testo di Marcuse EROS E
CIVILTA', laddove si vaticinava di una società occidentale del Duemila libera
dalla schiavitù del lavoro e dedita all'otium.. (sic!). Insomma, l'esperienza
del socialismo reale sarà stata fallimentare, ma rimane la fertilità del
pensiero marxiano nell'indicare nelle strutture socio-economiche quello che
conta veramente, per darci una spiegazione delle sovra-strutture ideologiche.
Per farla ancora più breve; com'è possibile che tante ricchezze siano arraffate
da pochi, pochissimi in questo momento storico del nostro paese? qualcosa dovrà
necessariamente cambiare, non essendo più il radicalismo un affare da salotto
con scarpe marchigiane di ottimo artigianato e una bella erre moscia alla
Bertinotti. Il radicalismo è nei fatti. E comunque chi può, chi ancora può, non
ha scampo, in senso positivo; dovendo guardare dentro se stesso secondo quel
tracciato indicato con forza da Franco Campegiani. Ringrazio Ninnj Di Stefano
Busà per lo stimolante dibattito suscitato.
Andrea Mariotti
Grazie Andrea, per avermi dato man forte in quello che io definisco fame di giustizia sociale e di verità. Non credo che abbatteremo la miseria e le sacche di povertà che aumentano ogni giorno sempre di più, ma lo scopo è prendere coscienza di un fatto gravissimo: ci trattano come gonzi e noi abbozziamo. La verità è un'altra non si vuol vedere lo sfacelo, e allora...non c'è peggior cieco di quello che non vuol vedere. Sono quasi certisima che quello che pensiamo noi lo pensa l'Italia intera, ma non si fa niente per modificare l'assetto deviato di una catastrofe coscienziale.
RispondiEliminaQuesto è il mio pensiero, purtroppo. Vi ho nel cuore per quello che esprimete, almeno siete concordi con me e siamo in tre, è già qualcosa...Grazie.
Ninnj Di Stefano Busà