CLICCARE SUL VERBALE PER INGRANDIRE
Milano, 6 maggio 2013
Milano, 6 maggio 2013
COMUNICATO
STAMPA
PREMIO
LETTERARIO INTERNAZIONALE “JUAN MONTALVO”
Tra
i 30 finalisti estratto anche un viaggio in Ecuador
Il
Consolato Generale dell’Ecuador a Milano e il Centro Ecuadoriano di Arte e
Cultura a Milano, in collaborazione con i Dipartimenti di Lingue e Letterature
Straniere e di Scienze della Mediazione Linguistica e di Studi Culturali
dell’Università degli Studi di Milano, rinnovano l’appuntamento con la cultura,
bandendo il Premio Letterario Internazionale “Juan Montalvo”. Un evento
culturale giunto alla sua terza edizione e che quest’anno è dedicato alla
figura di Montalvo, prestigioso esponente della letteratura ecuadoriana
dell’800.
Tre le sezioni previste: A Poesia, B Racconto, C Fotografia. Tre anche le giurie,
composte da nomi illustri della cultura italiana e internazionale.
Poesia: Gianni Turchetta (Presidente), Vivian Lamarque, Ninnj Di Stefano Busà, Maurizio Cucchi, Franco Loi, Davide Rondoni, Roberto Malini, Corrado Calabrò, Alessandro Quasimodo.
Racconto: Emilia Perassi (Presidente), Sveva Casati Modignani,
Nicoletta Vallorani, Maria Vittoria Calvi, Gianni Vattimo, Haidar Hafez, Don
Alessandro Vavassori, Adrián Bravi.
Fotografia: Maria Jijón (Presidente), Lorry Salcedo Mitrani,
Marco Carraro, Giampiero Piretto, Enrique Sepúlveda, Andrea Dynners.
LA POESIA CON CUI FRANCO CAMPEGIANI HA OTTENUTO IL PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO: "PREMIO DELLA CRITICA"
PREGHIERA
Da
dove viene Usuni?
E’
forse sceso dal graffito
o
da una grotta d’africana terra
l’ha
scagliato il caldo vento
in
questa anonima via
sulle
ali del tam-tam?
Ora
danza tra clacson impazziti
nel
nero smog, con Erba Viva e Muta,
giunto
questi tra nuvole di fumo
di
un messaggio dakota lanciato
dalle
alture dei Sioux.
Naso
Corvino con José Garcia
giungono
insieme a Tarik ed Anatole,
insieme
ad Eva ad Ana a Maghidà,
tutti
fratelli nella Grande Dea.
La
pregano sul tappeto di asfalto
che
fondono con sguardi di bragia
offrendone
il grembo a Manitù.
O
Grande Spirito, cerulea Voce,
possano
i tuoi figli senza storia
-
loro, radici senza fusto,
noi,
pianta senza più radici -
riportarci
nel vento degli angeli,
loro
come noi nomadi infelici,
negli
occhi ancora il lampo
della
Grande Relazione,
noi
avulsi dal cielo e dalla terra
e
fuggiti dall’edenico coro,
spettri
evasi in dedali nebbiosi
ricchi
di storia e senza canti.
Franco Campegiani
Mi congratulo pubblicamente - dopo averlo fatto a voce - con il carissimo amico Franco Campegiani.
RispondiEliminaConosco bene questa poesia, che gli è valsa il prestigioso riconoscimento: è un testo altamente meritevole, che centra in pieno il senso dell'integrazione fra i popoli in nome della "Grande Relazione" universale, e lo fa attraverso immagini suggestive che si aprono a smisurati orizzonti.
Sandro Angelucci
Franco nella sua poetica riesce a conferire alla spiritualità aspetti nuovi, impensabili, profondamente veri. Egli trascende con Arte pura il senso comune che viene attribuito alla religione e vola molto più in alto. Noi diveniamo, figli del 'vento degli angeli'... quale meravigliosa espressione! ...'ricchi di storia e senza canti'... Poteva non vincere una lirica simile?
RispondiEliminaSempre vicina al cuore di questo Amico - Poeta e Filosofo che m'insegna a camminare con levità e ardore sul prato dell'esistenza! Grazie!
Maria Rizzi