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martedì 24 dicembre 2013

M. L. DANIELE TOFFANIN: "LA ROSA DI NATALE"

LA ROSA DI NATALE


Nel lucore disarmante
brillante sui miei colli appena dislavati
al mutevole novembre

la mia rosa di natale
anzitempo turgida di bòccioli
s’apre ora in mille petali
per un lungo avvento di candore.

Quasi annuncio dall’umile radice
di un natale altro più a lungo atteso
in veste candida e
fiori di speranza leggeri nell’aria.

Scintillerà avvamperà alfine
la fiamma-stella di natale-
brace intima che da sempre arde
in segreti battiti per ogni creatura.

Scintillerà avvamperà ancora
garanti la bellezza della rosa
la pazienza della terra
la verità del divino firmamento

acceso nel tuo sguardo puro, oh infanzia
astro-gemma nel cielo di casa mia.

Un natale altro
tutti stretti da uguale linfa d’amore
almeno per un attimo d’Eterno
come petali di Dio

in un insieme di bellezza e candore
mia rosa di Natale.

                                        S. Natale 2013


Maria Luisa Daniele Toffanin



4 commenti:

  1. Una lirica - questa di Maria Luisa - che davvero propone "un Natale altro". E' in grado di farlo perché per garanti sceglie, come la bellezza della rosa, "la pazienza della terra" e "la verità", specchiata nello sguardo dell'infanzia, del cielo dicembrino.
    Dà speranza, allora, sentirsi - "almeno per un attimo d'Eterno" - petali di quel fiore, profumo intenso di Dio.

    Sandro Angelucci

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  2. Cara Maria Luisa
    Non diedi subito notizia di ricezione avvenuta perché intendevo scriver prima qualcosa a commento della poesia spedita. Le tue intuizioni in versi meritano sempre attenzione.

    In "La rosa di Natale" si ritrova una costante nell'ispirazione poetica di Maria Luisa Toffanin: l'amore della sua terra (sui miei colli appena dislavati /al mutevole novembre), dove una rosa, ingravidata anzitempo, sembra partecipare alla Natività partorendo boccioli che s'aprono "in mille petali/ per un lungo avvento di candore". La visione-prodigio di un fiorire fuori stagione, metafora d'altro prodigio: quello di Betlemme, diventa bisogno di speranza (Scintillerà avvamperà alfine/ la fiamma-stella di Natale) e d'innocenza (oh, infanzia/ astro-gemma nel cielo di casa mia).
    Bello -in chiusura- il quadro degli affetti di famiglia "tutti stretti da uguale linfa d'amore" dalla poetessa volti nella inedita, per pregnanza analogica ineguagliabile, immagine di "petali di Dio".

    Aldo Cervo

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  3. Carissima amica,
    innanzitutto un sacco di auguri di fortuna e tanta creatività per il nuovo anno. E che Dio sia sempre con te e la tua famiglia. Ho inserito lo splendido commento di Aldo Cervo alla tua poesia, veramente superba per immaginazione, parola, azzardi emotivo/cromatici che riportano al tuo stile; c'è tutta la musicalità che ingloba in seno gli affetti per la tua terra. Terra di voci che si fanno annunci epifanici di slanci verso l'azzurro; colli che concretizzano stati d'animo fervidi di gioia per il prodigio di una vita, di una rosa che dona i suoi petali cospirando con l'ardore allusivo della metafora alla lucentezza del poema. Qui la tua grandezza: nella fusione fra amore e versificazione. Di questa compattezza vive il tuo canto. Una grande melodia di memoria pucciniana, dove la passione trionfa col potere di tradurre le lacrime in gaudio.

    Nazario Pardini

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  4. Riporto il commento di Mario Richter a “ La rosa di Natale” inviatomi per e-mail:

    Illuminare di luce nuova una ricorrenza antica e troppo addomesticata com'è il Natale, rianimare dimenticate memorie di fronte a quanto più severamente subisce l'insidia dell'abitudine: questo è il singolare risultato dei versi ai quali ha saputo dar vita Maria Luisa Daniele Toffanin e dai quali è appunto possibile avvertire con chiarezza i “segreti battiti” che “da sempre” ardono “per ogni creatura”. La sorpresa di una rosa di natale, che inattesamente precorre a novembre la sua delicata fioritura fra la neve, splende fin dalle prime battute della poesia, via via risvegliando e rinnovando a meraviglia le sopite emozioni che la grande festa cristiana nasconde e in sé custodisce. Così dal precoce fiore si annuncia un “natale altro”, che si fa “attimo d'Eterno / come petali di Dio”. Così avvertiamo la “pazienza della terra / la verità del divino firmamento”, che traggono dalla gioia di una nascita il loro più genuino e più concreto significato, diventando “astro-gemma” nel cielo di una casa-presepe, una casa davvero natalizia.

    Mario Richter

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