GIUSEPPE BORELLA
UN AMICO PITTORE
Ricordo di Paolo Bassani
Rimettendo ordine nel mio
archivio-biblioteca ho ritrovato un’audiocassetta con l’intervista fatta nel
lontano 1980 all’amico pittore spezzino Giuseppe Borella (1921 – 1998). L’ho
riascoltata e, lasciatemi dire, ho provato quell’emozione che si avverte risentendo,
dopo tanto tempo, la voce di un caro amico che non è più tra noi. M’è tornata
alla mente la verità di una frase scritta molti anni fa: “L’amicizia non ha
una sola stagione per fiorire, ma vive oltre le stagioni e il tempo”. Sì,
io e Giuseppe eravamo, non soltanto colleghi, ma amici che avevamo in comune la
passione per l’arte: lui per la pittura, io per la poesia. Anche per questo,
durante l’intervallo, ci ritrovavamo spesso a parlare di questi temi.
Giuseppe Borella è stato uno degli artisti più noti ed apprezzati
della terra spezzina. Mi piace ricordare che nel 2006 il Comune della Spezia,
attraverso l’Istituzione per i Servizi Culturali, gli dedicò una bella mostra
retrospettiva e un elegante libro che riportava sue opere dal 1958 al 1998.
Tale volume, con l’introduzione di Marzia Ratti, riporta gli interventi critici
di Sergio Fregoso e Valerio P. Cremolini. Ebbene, nella sua accurata
esposizione, Cremolini ripercorre il cammino artistico del pittore dal suo
inizio. Qui vorrei riprendere qualche suo pensiero: “Nell’omaggiare Borella si richiama la dimensione di una persona, che
amava rappresentare la bellezza e la felicità della sua terra, che rifiutava la
sterile polemica, che cercava di offrire il meglio di sé, dirigendo il proprio
sguardo sui colori della natura, appropriandosi della sua segreta emotività. Forse
c’è poco da scoprire sulla pittura di Borella, nota ai più nel suo
caratteristico impianto figurativo, che rivela quanto fosse esigente l’artista
nel dotare, fra alleggerimenti ed accentuazioni cromatiche di una propria
espressività, alberi e case, pontili e barche, mare e monti, paesaggi avvolti
nel sole estivo o nella mesta atmosfera autunnale”
Mi piace anche ricordare il cenno fatto, sempre da Cremolini, su
alcune note che scrissi su Borella. “Paolo
Bassani offre una condivisibile lettura delle tele del pittore, che anche
quando esulano dall’abituale contenuto (Il Viaggio) si appoggiano a simboli che
«tendono ad interpretare il duro cammino dell’esistenza, oltre il quale l’uomo
ricerca i segni, lo splendore e la perfezione del Creato: premessa e promessa
d’un mondo migliore». Sempre Bassani giudica con acutezza tale pittura, in una
nota del 1981, a corredo della personale al “Tucano” di via Fiume 116,
definendola «una ridente finestra che si apre alla quiete di un borgo o ai
colori delle stagioni». I numerosi turisti che affollano la splendida Porto
Venere hanno la possibilità, durante la stagione estiva, di apprezzare la pittura
dell’artista spezzino «profumata di timo, di terra e di pietra» alla Galleria
“La Balestra. L’amico Paolo Bassani assegna al 1994 una mostra a Tivegna,
patrocinata dalla ProLoco ed accompagnata da un suo testo, nel quale,
esprimendo la nitidezza della sua vena poetica, avvicina la reale quiete di
Tivegna, alle immagini ricche di freschezza e di silenzio che si incontrano
nella pittura di Borella, desideroso di cogliere gli aspetti più suggestivi del
paesaggio ligure-lunigiano, che egli declina in «viottoli sbiaditi, siepi di
bosso, d’alloro e biancospino, macchie lucenti di ginestre. E, ancora, campi,
prati, boschi, voli di farfalle, casolari solitari e sperdute pievi».
Nel 1980 donai a Borella il mio libro “Sentiero nel meriggio” che
gradì moltissimo, tanto che mi chiese di poter pubblicare la poesia, che aveva
dato nome al libro, nel depliant di una sua futura mostra presso il Comune di
Mulazzo, in Lunigiana. Ebbene, ora voglio ricordare l’amico Borella con tale
lirica:
SENTIERO NEL MERIGGIO
Lascerò le chiavi
e sarà giorno di festa.
Salirò strade impervie
incontro al sole
e, di lassù, sconfinato sguardo
abbraccerà la terra
e il mare di Liguria.
Nella brezza pulita
vellutata di spuma e d'incenso,
con bianche ali di gabbiano
voleranno freschi pensieri
ed io, senza peso,
come in sogno camminerò
sopra morbidi silenzi,
incontro al ritrovato
sentiero nel meriggio.
Paolo Bassani
ALCUNE SUE OPERE
Molto suggestive le tracce di questo passaggio che segnano anche il percorso preferenziale di un'interiorità poetica. Un bel regalo da dedicare all'amico scomparso.
RispondiEliminaCiao Simo