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mercoledì 11 dicembre 2013

PAOLO BASSANI: "LE PAGINE DELLA MEMORIA"

GIUSEPPE BORELLA
UN AMICO PITTORE

Ricordo di Paolo Bassani


 Rimettendo ordine nel mio archivio-biblioteca ho ritrovato un’audiocassetta con l’intervista fatta nel lontano 1980 all’amico pittore spezzino Giuseppe Borella (1921 – 1998). L’ho riascoltata e, lasciatemi dire, ho provato quell’emozione che si avverte risentendo, dopo tanto tempo, la voce di un caro amico che non è più tra noi. M’è tornata alla mente la verità di una frase scritta molti anni fa: “L’amicizia non ha una sola stagione per fiorire, ma vive oltre le stagioni e il tempo”. Sì, io e Giuseppe eravamo, non soltanto colleghi, ma amici che avevamo in comune la passione per l’arte: lui per la pittura, io per la poesia. Anche per questo, durante l’intervallo, ci ritrovavamo spesso a parlare di questi temi.
Giuseppe Borella è stato uno degli artisti più noti ed apprezzati della terra spezzina. Mi piace ricordare che nel 2006 il Comune della Spezia, attraverso l’Istituzione per i Servizi Culturali, gli dedicò una bella mostra retrospettiva e un elegante libro che riportava sue opere dal 1958 al 1998. Tale volume, con l’introduzione di Marzia Ratti, riporta gli interventi critici di Sergio Fregoso e Valerio P. Cremolini. Ebbene, nella sua accurata esposizione, Cremolini ripercorre il cammino artistico del pittore dal suo inizio. Qui vorrei riprendere qualche suo pensiero: “Nell’omaggiare Borella si richiama la dimensione di una persona, che amava rappresentare la bellezza e la felicità della sua terra, che rifiutava la sterile polemica, che cercava di offrire il meglio di sé, dirigendo il proprio sguardo sui colori della natura, appropriandosi della sua segreta emotività. Forse c’è poco da scoprire sulla pittura di Borella, nota ai più nel suo caratteristico impianto figurativo, che rivela quanto fosse esigente l’artista nel dotare, fra alleggerimenti ed accentuazioni cromatiche di una propria espressività, alberi e case, pontili e barche, mare e monti, paesaggi avvolti nel sole estivo o nella mesta atmosfera autunnale”
Mi piace anche ricordare il cenno fatto, sempre da Cremolini, su alcune note che scrissi su Borella. “Paolo Bassani offre una condivisibile lettura delle tele del pittore, che anche quando esulano dall’abituale contenuto (Il Viaggio) si appoggiano a simboli che «tendono ad interpretare il duro cammino dell’esistenza, oltre il quale l’uomo ricerca i segni, lo splendore e la perfezione del Creato: premessa e promessa d’un mondo migliore». Sempre Bassani giudica con acutezza tale pittura, in una nota del 1981, a corredo della personale al “Tucano” di via Fiume 116, definendola «una ridente finestra che si apre alla quiete di un borgo o ai colori delle stagioni». I numerosi turisti che affollano la splendida Porto Venere hanno la possibilità, durante la stagione estiva, di apprezzare la pittura dell’artista spezzino «profumata di timo, di terra e di pietra» alla Galleria “La Balestra. L’amico Paolo Bassani assegna al 1994 una mostra a Tivegna, patrocinata dalla ProLoco ed accompagnata da un suo testo, nel quale, esprimendo la nitidezza della sua vena poetica, avvicina la reale quiete di Tivegna, alle immagini ricche di freschezza e di silenzio che si incontrano nella pittura di Borella, desideroso di cogliere gli aspetti più suggestivi del paesaggio ligure-lunigiano, che egli declina in «viottoli sbiaditi, siepi di bosso, d’alloro e biancospino, macchie lucenti di ginestre. E, ancora, campi, prati, boschi, voli di farfalle, casolari solitari e sperdute pievi».
Nel 1980 donai a Borella il mio libro “Sentiero nel meriggio” che gradì moltissimo, tanto che mi chiese di poter pubblicare la poesia, che aveva dato nome al libro, nel depliant di una sua futura mostra presso il Comune di Mulazzo, in Lunigiana. Ebbene, ora voglio ricordare l’amico Borella con tale lirica:


                  SENTIERO NEL MERIGGIO

Lascerò le chiavi
e sarà giorno di festa.
Salirò strade impervie
incontro al sole
e, di lassù, sconfinato sguardo
abbraccerà la terra
e il mare di Liguria.
Nella brezza pulita
vellutata di spuma e d'incenso,
con bianche ali di gabbiano
voleranno freschi pensieri
ed io, senza peso,
come in sogno camminerò
sopra morbidi silenzi,
incontro al ritrovato
sentiero nel meriggio.

                                                          Paolo Bassani



ALCUNE SUE OPERE















1 commento:

  1. Molto suggestive le tracce di questo passaggio che segnano anche il percorso preferenziale di un'interiorità poetica. Un bel regalo da dedicare all'amico scomparso.
    Ciao Simo

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