LA POESIA DEL NATALE
Percorso
poetico di Paolo Bassani
Oggi, come allora, uno dei
simboli più diffusi e cari della festività natalizia è, insieme al presepe,
l’albero di Natale. L’abete, un po’ aristocratico, splendente di luci e di
palline, ha soppiantato il più umile ramo di pino: il mio vecchio, caro albero
d’allora (quasi tutto commestibile). Com'era
bello ornato di mandarini, di noci, di fichi secchi, e di caramelle argentate!
e profumato d’incenso! e sereno di vita! Com'era lucente, vivo, illuminato
dalla fiamma tremolante di tante minuscole candele. Mi dispiace di non avere
una sua foto. Invero, non avevamo ancora
la macchina fotografica. Eppure, nella mia mente lo rivedo radioso; nell’anima
ne risento fresco il delicato profumo.
L'ALBERO DEI MANDARINI
Mio albero
caro di ricordi,
verrò a cercarti
un giorno
lassù a mezza costa
tra fitti cespugli di pruni
e di ginepro,
di corbezzolo
e di mirto.
Verrò in nome
d'un tempo lontano:
di quando, giovani insieme,
nella casa tra gli olivi
in trepida attesa,
felici
davanti alla fiamma
del ceppo,
cantavamo
gli antichi motivi
della vigilia.
Com'eri bello
ornato di mandarini,
di noci
e di caramelle argentate!
e splendente
alla luce di tante
minuscole candele!
e profumato
d'incenso!
e sereno di vita!
Com'era bello
il nostro sogno di bambini!
Poi il tempo
ci portò lontano...
Ma tornerò, mio pino!
Tornerò la notte di Natale.
Ai tuoi rami
appenderò
gli antichi doni;
accenderò
le piccole candele:
e sulla cima
ancora brillerà
la cometa di stagnola.
Allora,
forse allora,
riudrò
la mia voce di bambino
per sempre
risorta
nell'ultimo
Natale
Se il caro pino d’allora rivive soltanto nella memoria, non altrettanto
avviene per il presepe. Infatti ho conservato le vecchie statuine di gesso del
‘50, che continuo a collocare, anche oggi, ai piedi dell’albero.
NOTTE DI NATALE
Ha sete di luce
la notte.
Incerto lo sguardo
nel buio del cielo
cerca ancora la stella;
il cuore imbiancato di gelo
il calore del fuoco;
il silenzio sperduto
l'annuncio.
Ritrovare
l'antico presepe di
gesso:
il muschio
la grotta di carta
il cotone per neve
il profumo di
fieno
l'infanzia lontana.
Riaccendere
davanti al Bambino
la fiamma d'una
candela.
E tutta la notte
fino all'alba
resti la luce.
Paolo Bassani
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