Nazario Pardini: Lettura di testi di autori contemporanei
The Writer Edizioni. Milano. 2014. Pp. 776
E' in ogni libreria online il testo di critica e saggistica che contempla la storia della vita letteraria dei principali scrittori degli ultimi vent'anni.
QUI DI SEGUITO GLI AUTORI TRATTATI
p. 9 Prefazione
[Pasquale Balestriere]
p. 13 Prolusione
p. 17 Dedica
p.
19 Citazione
PREFAZIONI
p. 23
Nina Amarando: Le stelle del cielo e del mare
p. 27 Armando
Alciato: Dentro i libri
p. 32 Armando
Alciato: Fuga d’attimi
p. 38 Maria
Ebe Argenti: C’era una volta il bozzolo
p. 42 Rosario
Aveni: Fiamme tremule
p. 49 Pasquale
Balestriere: Del padre e del vino
p. 52 Carla
Baroni: Il treno corre
p. 57 Carla
Baroni: Canti d’amore per San Valentino
p. 61 Piero
Bartalena: Be’ mi’ tempi
p. 66 Miriam
Luigia Binda: Guerranima
p. 74 Adriano
Bottarelli: Incontro a te
p. 77 Ada
Bufalini Pericoli: A mio padre
p. 81 Ninnj
Di Stefano Busà: La distanza è sempre la
stessa
p. 86 Ninnj
Di Stefano Busà: Ellittiche stelle
p. 91 Giorgina
Busca Gernetti: Echi di memoria
p. 96 Vera
Cantini: In urna di memorie
p. 98 Ester
Cecere: Gusci d’uovo
p. 106 Luciana
Cerne: Lunario
p. 111 Mercedes
Chiti: Stelle di vetro
p. 114 Mercedes
Chiti: Foglie di vento
p. 119 Filadelfio
Coppone: Voci sparse nell’anima
p. 122 Annarosa
Del Corona: Avvisi di cose cadute
p. 124 Rosanna
Di Iorio: Sono cicala: mi consumo e canto
p. 129 Vanes
Ferlini: Ritratti
p. 131 Enzo
Gaia: A metà strada
p. 133 Patrizia
Giovannoni: La vela
p. 137 Luana
Innocenti Lami: Mitologie di metamorfosi
p. 142 Luana
Innocenti Lami: Così per illusione
p. 149 Anna
Magnavacca: Il colore dei giorni
p. 157 Egizia
Malatesta: Il gioco delle nuvole
p. 164 G.
Manzoni di Chiosca: Credere e amare
p. 169 G.
Manzoni di Chiosca: Il tempo, le cose, i
sentimenti
p. 173 Fulvia
Marconi: Un cesto di more e di fiori
p. 176 Licia
Mariotti: Pensieri come farfalle
p. 179 Ines
Betta Montanelli: L’assorta tenerezza
della terra
p. 186 Nazario
Pardini: Linguaggio e natura, natura e
vernacolo
p. 189 Nazario
Pardini: Il gioco delle equivalenze in
“Radici”
p. 193 Maria
Adelaide Petrillo Ciucci: Meduse
opalescenti
p. 196 Pier
Cesare Pierini: Graffiti di sogno
p. 199 Lida
De Polzer: Il grido della luce
p. 203 Lida
De Polzer: A volte una farfalla
p. 208 Mara
Santoni: Lampi di sole fra la pioggia
p. 211 Giovanni
Sbrana: L’amore è spina lieve
p. 215 Pierangelo
Scatena: Ricordi del presente
p. 221 Giuseppe
Silvatici: Graffiti
p. 223 Luciana
Tagle: La casa sulla collina
p. 225 Luciana
Tagle: Un polso ferito
p. 226 Dino
Traina: Là dove finiscono le case
p. 229 Giovanni
Tavčar: Oltre la nebbia del quotidiano
p. 235 M.
Luisa Daniele Toffanin: Iter ligure
p. 242 Umberto
Vicaretti: Inventario di settembre
p. 249 Maria
Chiara Zippel: Amalia
RECENSIONI,
NOTE CRITICHE
ARTICOLI E SAGGI
p. 255 Sandro
Angelucci: Chiedo cerchi e amalgama
p. 257 Sandro
Angelucci: Verticalità
p. 258 Mina
Antonelli: La luce della luna
p. 259 Maria
Ebe Argenti: Scacco al re
p. 260 Maria
Ebe Argenti: Non tramontate stelle
p. 263 Lucianna
Argentino: L’ospite indocile
p. 268 Articolo
su “La Nazione”: Poesie a Antonio
Tabucchi
p. 271 Articolo
su “il Giornale”: Essere italiani
p. 273 Articolo
su “il Giornale”: Il Risorgimento
p. 274 Adriana
Assini: Il mercante di zucchero
p. 275 Adriana
Assini: I racconti dell’ombra
p. 279 Autori
vari: Percezioni dell’invisibile
p. 284 Alberto
Averini: All’alba della sera
p. 285 Pasquale
Balestriere: Prove d’amore e di poesia
p. 289 Pasquale
Balestriere: Il sogno della luce
p. 292 Pasquale
Balestriere: Del pane, del vino
p. 293 Carla
Baroni: Rose di luce
p. 296 Carla
Baroni: Rose di luce
p. 297 Carla
Baroni: Su “La poesia”
p. 299 Carla
Baroni: Su alcune poesie
p. 302 Carla
Baroni: Versi d’ottobre
p. 303 Pierubaldo
Bartolucci: 39 Carte
p. 304 Giuseppina
Luongo Bartolini: Album
p. 305 Paolo
Bassani: I miei racconti per televideo
p. 306 Paolo
Bassani: Nel bianco greto della valle
p. 310 Michele
Battaglino: Radici e ali
p. 311
Ines Betta Montanelli: Lo specchio
ritrovato
p. 311
Ines Betta Montanelli: Il chiaro
enigma
p. 315
Patrizia Maria Bianchi: All’azzardo
dei giorni
p. 316 Miriam
Luigia Binda: Economia e arte
p.
318 Miriam Luigia Binda: Argento 47 e altre poesie
p.
318 Miriam Luigia Binda: Improvviso profondo
p. 320 Miriam
Luigia Binda: Gemme
p. 321 Antonio
Bitti: Quelli come noi
p. 322 Adriano
Bottarelli: S’incontrano i sogni
p. 323 Adriano
Bottarelli: Sul mio cammino
p. 324 Lucia
Bruno: Main kind (Bambina mia)
p. 326 Lucia
Bruno: Poesie. Racconti. Recensioni
p.
328 N. Di Stefano Busà: L’assoluto perfetto (Meditando in Cristo)
p.
330 N. Di Stefano Busà: L’assoluto perfetto (Meditando in Cristo)
p.
333 N. Di Stefano Busà: Quella luce che tocca il mondo
p. 336 N.
Di Stefano Busà: Il sogno e la sua
infinitezza
p.
338 N. Di Stefano Busà e A. Spagnuolo: L’evoluzione delle forme poetiche
p. 341 N. Di Stefano Busà: La
traiettoria del vento
p. 346 N.
Di Stefano Busà: Oggi è l’antico una
preghiera
p. 348 Franco
Campegiani: Ver Sacrum
p. 353 Franco
Campegiani: Recensione a “Alla volta di Lèucade”
p. 354 Sandra
Carresi: L’ombra dell’anima
p. 354 Sandra
Carresi: Le ali del pensiero
p. 358 Fulvio
Castellani: Oltre il sipario dell’eco
p. 362 Giannicola
Ceccarossi: Aspetterò l’arrivo delle
rondini
p. 363 Giannicola
Ceccarossi: Casa di riposo
p. 367 Ester
Cecere: Come foglie in autunno
p. 367 Ester
Cecere: Burrasche e brezze
p. 369 Umberto
Cerio: Solitudini
p. 370 Umberto
Cerio: Diario del prima
p. 373 Umberto
Cerio: Antigone
p. 383 Nadia
Chiaverini: I segreti dell’universo
p.
388 Nadia Chiaverini: Poesie sulla società
p.
393 Commento: Agape di vino e poesia
p. 394 Carmelo
Consoli: L’ape e il calabrone
p. 396 Nicoletta
Corsalini: Di fronte al destino
p. 398 Franco
Daleffe e Roberto Marchi: L’orrore di Hiròshima
p. 400 Elisabetta
De Fanti: Storie lungo il fiume
p. 400 Domenico
Defelice: Poeti e scrittori d’oltre
frontiera
p. 402 Domenico
Defelice: Resurrectio
p. 403 Domenico
Defelice: Alberi?
p. 407 Annarosa
del Corona: Mosaico dell’infanzia
p. 408 Liana
De Luca: La poetica
p. 410 Rosanna
Di Iorio: Donna
p. 413 Sandra
Evangelisti: Cuore contrappunto
p. 414 Ezio
Felisa: Il pittore della natura
p. 416 Franca
Olivo Fusco: Ho ucciso parole
p. 417 Benito
Galilea: Certezza minima
p. 418 Luigi
Gasparroni: Qualcosa che vale
p. 419 Luigi
Gasparroni: Tempo fuggitivo
p. 422 Ignazio
Gaudiosi: Antinomie
p. 423 Giulio
Dario Ghezzo: I miei pensieri impazziti
p. 424 Giulio
Dario Ghezzo: Il viaggio impossibile
p. 425 Giulio
Dario Ghezzo: Uno spiraglio d’azzurro
p. 426 Giancarlo
Interlandi: Un sangue che ubriaca
p. 427 Giancarlo
Interlandi: Il pane dei ricordi
p. 428 Maria
Teresa Landi: Segreti
p. 429 Aristide
La Rocca: Teodora
p. 432 Domenico
Lombardi: Carteggio
p. 433 Domenico
Lombardi: Diplopie
p. 434 Alfredo
Lucifero: Epigrammi per Lesbia
p. 435 Dante
Maffia: Poesie torinesi
p. 435 Dante
Maffia: Abitare la cecità
p. 435 Dante
Maffia: Ultimi versi d’amore
p. 438 Alda
Magnani: Ombre e bagliori
p. 439 Anna
Magnavacca: Spiccioli di latta e altre
poesie
p. 439 Anna
Magnavacca: Soste
p. 439 Anna
Magnavacca: Poesie in forma di lettera
p. 443 Anna
Magnavacca: Oltre la siepe di sambuco e
altre poesie
p. 447 Anna
Magnavacca: Le promesse dei giorni e
altri versi
p. 453 Giacomo
Manzoni di Chiosca: Cristalli di ghiaccio
p. 454 Giacomo
Manzoni di Chiosca: Sterpi
p. 455 Giacomo
Manzoni di Chiosca: Le rane nude
p. 456 Fulvia
Marconi: Le insidie della luna
p. 457 Emanuele
Marcuccio: Per una strada
p. 459
Emanuele Marcuccio: Dipthycha. Antologia poetica
p. 462 Franco
Martini: Asimetria
p. 463 Pasquale
Martiniello: Acktis
p. 465 Pasquale
Martiniello: Le faine
p. 467 Pasquale
Martiniello: Il formichiere
p. 469 Pasquale
Martiniello: La cavalletta
p. 471 Stefano
Massetani: Fiore di vetro
p. 474 Mario
Meola: Ancóra mi canta nel cuore
p. 475 Riccardo
Minissi: Diario di bordo
p. 477 Ivano
Mugnaini: Il tempo salvato
p. 478 Lorella
Nardi: I fiori che non vissero
p. 479 Luciano
Nota: Poesie
p. 480 Luciano
Nota: Tra cielo e volto
p. 482 Luciano
Nota: Dentro
p. 485 Luciano
Nota: Poesie dedicate alla madre
p. 486 Emanuele
Occhipinti: Ci sono tempi
p.
487 Poesia e non poesia: Sugli autori nuovi della poesia contemporanea
p. 522 Paolo
Polvani: Gli anni delle donne
p. 525 Lida
De Polzer: Sulla seta del cuore
p. 526 Lida
De Polzer: A volte una farfalla
p. 527 Gianluca
Presutti: Composizioni e notturni
p. 529 Giacono
Puccini: Turandot
p. 536 Luisa
Puttini Hall: Isole e terre
p. 537 Daniela
Quieti: Francis Bacon (La visione del
futuro)
p. 539 Daniela
Quieti: Echi di riti e miti
p. 543 Mario
Richter: La poesia di Maria Luisa Daniele
Toffanin
p. 545 Diego
Repetto: Tramonto all’alba
p. 546 Gianni
Rescigno: Nessuno può restare
p. 551 Gianni
Rescigno: Sulla bocca del vento
p. 556 Giacomo
Ribaudo – Giovanni Dino: Nuovi Salmi
p. 560 Aldo
G. B. Rossi: Versi per Irene e altre
poesie
p. 561 Paolo
Ruffilli: L’isola e il sogno
p. 562 Maria
Rizzi: Anime graffiate
p. 567 Saggio:
Vivere la poesia. Gianni Rodari e la
didattica
p. 570 Gianna
Sallustio: Labirinti
p. 571 Paolo
Sangiovanni: La grande attesa
p. 572 Vittorio
Sartarelli: Cara Trapani
p. 574 Pierangelo
Scatena: Nelle parole
p. 575 Pierangelo
Scatena: Ricordi del presente
p. 576 Pierangelo
Scatena: Per prova e per errore
p. 577 Silvana
Serafin: La poesia di Maria Luisa Daniele
Toffanin
p. 580 Serena
Siniscalco: Il poesiario VIII
p. 585 Maurizio
Soldini: In controluce
p. 590 Antonio
Spagnuolo: Misure del timore
p. 591 Antonio
Spagnuolo: Misure del timore
p. 597 Antonio
Spagnuolo: Il senso della possibilità
p. 600 Lorenzo
Spurio: Cemento
p. 603 Francesco
Tassinari: Ultime poesie
p. 604 Francesco
Tassinari: Poi venne una zazzera d’oro
p. 605 Francesco
Tassinari: Il silenzio del tempo
p. 606 Giovanni
Tavčar: Bisognerà presto voltare pagina
p. 607 Giovanni
Tavčar: Quel poco che ancora avanza
p.
608 Beniamino Todaro: Gli uomini il mondo e Dio. Meditazioni minime
p. 609 Maria
Luisa Daniele Toffanin: Fragmanta
p. 611 Maria
Luisa Daniele Toffanin: Dell’azzurro ed
altro
p.
612 Maria Luisa Daniele Toffanin: Per colli e cieli insieme mia euganea terra
p. 613 Maria
Luisa Daniele Toffanin: E ci sono angeli
p. 615 Maria
Luisa Daniele Toffanin: Appunti di mare
p. 617 Imperia
Tognacci: Nel bosco, sulle orme del
pastore
p. 618 Imperia
Tognacci: Il richiamo di Orfeo
p. 621 Flavio
Vacchetta: La sala luminosa
p. 625 Flavio
Vacchetta: Convivio
p. 627 Silvia
Venuti: La visione assorta
p. 630 Giuseppe
Vetromile: Percorsi alternativi
p. 633 Rodolfo
Vettorello: Passi perduti
p. 634 Rodolfo
Vettorello: Contro il tempo Il tempo
contro
p. 635 Vittorio
Vettori: In ricordo
p. 640 Edda
Ghilardi Vincenti: Tre poesie
p. 641 Luigi
Zadi: L’albero cavo
p. 642 Vladimiro
Zucchi: A più dimensioni
INTERVISTE
p. 647 Lorenzo
Spurio
p. 656 Miriam
Luigia Binda
p. 666 Fulvio
Castellani
LA
POESIA DI NAZARIO PARDINI
(note
critiche 2012-2013)
p. 695 Sandro
Angelucci: Sulla poesia “I miti che verranno”
p.
721 Sandro Angelucci: Sulla recensione a “Anime
graffiate” di M. Rizzi
p.
725 Sandro Angelucci: Sulla poesia “Luglio”
p.
735 Sandro Angelucci: Sul poemetto “A colloquio con il padre. Il sogno”
p.
686 Adriana Assini: Su “Si
aggirava nei boschi una fanciulla”
p. 687 Adriana
Assini: Su “D’Autunno”
p. 688 Adriana
Assini: Su “Alla volta di Lèucade”
p. 677 Pasquale
Balestriere: Su “La poesia di Nazario Pardini”
p. 695 Pasquale
Balestriere: Sulla poesia “I miti che verranno”
p. 681 Paolo
Bassani: Su “Alla volta di Lèucade”
p. 696 Miriam
Luigia Binda: Su “Dicotomie”
p. 706 Miriam
Luigia Binda: Sul poemetto “Nel regno delle Eumenidi”
p. 713 Miriam
Luigia Binda: Sul poemetto “Adriade”
p. 752 Miriam
Luigia Binda: Su “I simboli del mito”
p. 682 Ninnj
Di Stefano Busà: Su “La poetica di
Nazario Pardini”
p. 701 Ninnj
Di Stefano Busà: Su “Dicotomie”
p. 723 Ninnj
Di Stefano Busà: Sulla poesia “Luglio”
p. 714 Ninnj
Di Stefano Busà: Sul poemetto “Adriade”
p. 726 Ninnj
Di Stefano Busà: Prefazione a “I simboli
del mito”
p.
742 Ninnj Di Stefano Busà: Sul poemetto
“A colloquio con il padre. Il sogno”
p.
737 Ninnj Di Stefano Busà: Sul poemetto
“A colloquio con il padre. Il sogno”
p. 743 Ninnj
Di Stefano Busà: Sulla poesia “Non
chiedermi perché”
p. 707 Franco
Campegiani: Sul poemetto “Nel regno delle
Eumenidi”
p. 712 Franco
Campegiani: Sul poemetto “Adriade”
p. 724 Franco
Campegiani: Sulla poesia “Luglio”
p.
736 Franco Campegiani: Sul poemetto “A colloquio con il padre. Il sogno”
p. 684 Marisa
Cecchetti: Su “Alla volta di Lèucade”
p. 683 Carmelo
Consoli: Su “La poesia di Nazario Pardini”
p. 740 Domenico
Defelice: Postfazione a “I simboli del
mito”
p. 707 Maria
Grazia Ferraris: “A proposito di Adriade”
p.
730 Maria Grazia Ferraris: Sul poemetto “A colloquio con il padre. Il sogno”
p. 684 Brunello
Gentile: Su “La poesia di Nazario Pardini”
p. 722 Liana
De Luca: Su “La poetica di Nazario Pardini”
p. 692 Riccardo
Minissi: Su “Alla volta di Lèucade”
p.
752 Mauro Montacchiesi: Su “La poetica di Nazario Pardini”
p.
693 Ugo Piscopo “Premio Tulliola”: Su “Alla
volta di Lèucade”
p.
689 Premio “Leandro Polverini”: Su “Scampoli
serali di un venditore di arazzi”
p.
690 Premio “Libero De Libero”: Su “Colloquio
con il mare e con la vita”
p.
690 Premio “Portus Lunae”: “Premio alla carriera per alti meriti
letterari”
p.
719 Premio “Scriviamo insieme”: Su “Scampoli
serali di un venditore di arazzi”
p.
719 Premio “Città di Abano Terme”: Su “Scampoli
serali…”
p. 740 Premio
“Pomezia-Notizie”: Su “I simboli del mito”
p.
757 Premio “Arti Letterarie, Città di
Torino”: Su “L’azzardo dei confini”
p. 680 Daniela
Quieti: Su “La poesia di Nazario Pardini”
p. 704 Daniela
Quieti: Su “Dicotomie”
p. 751 Gianni
Rescigno: Poesia dedicata a “I simboli
del mito”
p. 693 Antonio
Spagnuolo: Su “Dicotomie”
p. 750 Antonio
Spagnuolo: Su “I simboli del mito”
p. 691 Silvia
Venuti: Su “Alla volta di Lèucade”
p. 715 Giuseppe
Vetromile: Su “Dicotomie”
p.
738 Umberto Vicaretti: Sulla prefazione
a “Inventario di settembre”
p. 745 Nazario
Pardini: Recensione di chiusura a “Aprile
di fiori”
p. 759 Indice
Una bella edizione, a giudicarla dall'immagine peraltro netta ed elegante. Un'opera che comprende una parte notevole della tua vita letteraria, uno scrigno prezioso del Nazario Pardini esteta, esegeta e critico.
RispondiEliminaComplimenti ed auguri, Amico!
Pasquale Balestriere
L'acquisterò senz'altro! e le farò sapere.
RispondiEliminaPf. Angelo Bozzi
Ninnj Di Stefano Busà
RispondiEliminaChe bellissima notizia! lLuscita di questo bel libro sarà una nota aggiuntiva alla tua grande opera di esegeta. Mi complimento moltissimo e ti auguro ogni successo per questo lavoro che certamente saprà rinnovare alla "critica" il pensoso atteggiamento di essere vigile sulla scrittura che conta. Il futuro giudicherà i nostri atti e le nostre abulie e disattenzioni in fatto di Letteratura. Bravo, spero che altri autori seguiranno il tuo esempio...forse per la mia età o, forse per una sorta di rigore e rispetto che ho per la Storia delle Lettere, accolgo sempre con molto entusiasmo ogni opera che si proietta nel "dopo" di noi, e la tua mi pare una di quelle che faranno parlare di sé
L'edizione è addirittura più bella di quanto pensassi. Ed anche elegantemente compatta, con caratteri nitidi, invitanti. E, in più, con quella "invenzione" che ti ha indotto a riportare in copertina la raffigurazione di Sant'agostino e del proconsole romano Volusiano, opera dell'Amanuense di Vichy, cosa che dà uleriore sapore e nobiltà alla tua opera.
RispondiEliminaComplimenti, Nazario!
Pasquale Balestriere
LETTURA di TESTI di AUTORI CONTEMPORANEI
RispondiElimina1990-2013
Ho letto con calma, senza fretta, come si conviene all’ampia e varia antologia presentata, le pagine critiche di Nazario Pardini.
Una bella edizione, elegantissima e colta, e un grande viaggio in terra di Leucade, la terra della poesia, da parte di un lettore d’eccezione, che è poeta e critico sapiente, un poeta che sa cogliere, con l’humanitas che lo contraddistingue, anche nella tragicità del vivere quotidiano, la leggerezza dell’altrove, il sostegno della storia, del pensiero e del mito, in un volo che è in grado di approdare nell’isola della poesia, insieme agli autori di cui si occupa: un itinerario prezioso con contributi, prefazioni, recensioni, note critiche, dentro la poesia e la vita letteraria autentica.
Molti sono gli scrittori che hanno avuto da Nazario Pardini l’onore di una prefazione alle proprie opere o di commento autorevole e molti anche coloro che si sono cimentati sulla sua produzione letteraria, quella di un poeta dallo stile vibrante e lucido, con una metrica elegante e musicale che regala sentimenti, equilibrio ed armonia, pur nell’amara melanconia delle cose passate.
La mente e la sensibilità di Pardini sono aperte, disponibili, ricche di cultura e di empatia.
Empatia e generosità. Per questo sa regalare al lettore momenti privilegiati di riconoscimento personale, stabilendo un dialogo continuo con autori e situazioni le più varie. L’emozione quindi, unita al sentimento, mai disconosciuto, la parola come il filo d’Arianna, sanno prendere il loro giusto eppur sempre sfuggente posto.
L’Autore sa calarsi nel testo con fiducia e curiosità intellettuale, amplia via via il suo orizzonte d’attesa ed apre un colloquio di consonanze, richiami, affettività, volto a cogliere la bellezza del testo, oltre che lo stile e la comunicazione.
La sua lunga esperienza poetica ed artistica gli permette di entrare leggero nella lettura del suo interlocutore, nel suo mondo, ritrovare le coordinate culturali di riferimento che possono sfuggire a un lettore ingenuo o meno avvertito.
L’atto critico non è operazione facile, semplice, di un lettore intuitivo eppur benevolo, né solo dotta operazione concettuale, ma si sprofonda nella memoria, disvelatrice: non è solo ricordo guidato da Mnemosine, ma anello di congiunzione, che nel mezzo dell’espressione si accende e ci conduce commossi fino alla consonanza epifanica finale. Ed il testo allora rivive, due volte: per sé e grazie alla operazione di guida e di lettura interpretativa che lo sorregge, lo svela.
Un augurio forte per questo lavoro vigile, questa faticata e rigorosa critica letteraria, perché possa a lungo far parlare di sé e del suo generoso Autore.
Maria Grazia Ferraris
LETTURA DEI TESTI DI AUTORI CONTEMPORANEI, di Nazario Pardini, Ed. Writer Milano, 2014, pp.776
RispondiEliminadi Ninnj Di Stefano Busà
Si tratta della figura di un grande esegeta del ns. tempo, che ci presenta un lavoro impegnativo su vari autori da lui trattati e analizzati.
Inaspettatamente, da par suo, Nazario Pardini ci presenta un lavoro certosino: quasi 800 pp di pura tecnologia critica; un grande lavoro di ricognizione morfologica dei testi assemblati, che sembrano pietre miliari di un progetto a più lunga scadenza della pagina letteraria di questo fine secolo.
Un documento storico di grande rilevanza, quello che ci accingiamo e recensire.
Pardini in questo lavoro di (de)strutturazione e ricomposizione ne è il regista, la personalità più avvertita di una pletora di elementi che da lungo tempo si presenta al più grosso pubblico con riferimenti validi e circostanziati.
Nessuno dei selezionati è l’ultimo della classe: sfilano nomi di un certo rilievo, direi quasi autorevoli nella loro grande intellettualità.
Pardini li inserisce in un filone per soli esteti, in una posizione, la sua, che definire superlativa è poco.
La sua presenza è preponderante rispetto al lucido e concettuale criterio di abbordaggio e d’identificazione.
L’indagine esplorativa è sempre ricca e sapiente.
Si rivela un intelletto fertile che sa intuire epifaniche consonanze con gli autori prescelti.
Ha assembrato autori più disparati, senza che ne venisse meno la validità del testo.
Ha saputo mettere insieme il loro humus culturale, attraverso una ricostruzione programmatica e lessicale d’ampio spettro.
“credere nella vita vuol dire accettarne anche il suo dolore” vado continuando a dire, e me ne convinco sempre di più perché: la vita è la distanza tra il grido e la ferita.”
Anche Pardini conosce lo stesso dolore del mondo, quello che condivide con ciascuno di noi e se ne fa interprete, è in grado di cogliere la drammaticità del progetto esistenziale.
In questa rappresentazione così vasta e variegata ha saputo menzionare come un fatto logico e naturale del vivere, l’eterno messaggio del dolore.
Lo stile, soprattutto nelle prefazioni alle opere, è carico di quel pathos che da sempre contraddistingue il suo linguismo, Un patrimonio culturale acquisito in tanti anni di impegno didattico, in numerose esperienze letterarie, in strategie di scrittura di notevole validità.
La sua lunga militanza in poesia e in tutte le forme dell’esegesi ha formato la sua memoria e l’ha impregnata di una profonda verve scrittoria, mai sentenziosa né asettica, ma sempre espressiva e lucida.
Una capacità dialettica che lo fa un grande regista dell’animo umano, una delle personalità più aperte e progressiste: tra le più preparate.
Il testo ne riscopre di volta in volta la libera interpretazione dei segni che, il rigore e la bravura di un poeta sa costruire sui modelli di una sorprendente classicità e con riferimenti di lettura che solo Pardini sa approntare.
Ninnj Di Stefano Busà
Il poderoso volume che Nazario Pardini dà alle stampe per i tipi di "the Whriter" Edizioni in Milano, nella collana "Studi letterari - Saggistica", è anzitutto una chiara testimonianza della passione con la quale lo scrittore toscano s'impegna nella letteratura, dell'altruistica abnegazione del letterato in favore della diffusione di quei valori di cui, da sempre, la scrittura è portavoce e latrice. Ma - dicendo questo - non scopro certo nulla di nuovo: il Professore di Arena Metato è uomo di vera cultura, di sana cultura; è una delle più rigogliose propaggini del Secondo Novecento che, con la sua linfa, alimenta ancora le radici buone del terzo millennio.
RispondiEliminaBene, questo testo ha tutti i crismi per essere considerato un documento che attesti il lavoro di chi, nella contemporaneità, non rinuncia a tramandare la bellezza e, di pari passo, l'onestà intellettuale.
Faccio parte anch'io degli autori trattati, ragion per cui il mio potrebbe apparire un discorso condizionato ma tengo ad assicurare che non è così: lo attesta il profilo dei contenuti che felicemente si sposa con un'operazione editoriale di assoluto rispetto; sotto tutti i punti di vista, non ultimo quello propriamente grafico che l'Editore ha saputo presentare con sobrietà ed eleganza.
Sia dato, dunque, il giusto plauso a Pardini per aver concepito un'opera di tali proporzioni ed anche a chi ne ha permesso la realizzazione con tanta e preziosa definizione. Il mio personale, riconoscente grazie per un tomo che occuperà sicuramente un posto privilegiato nella mia biblioteca.
Sandro Angelucci
Caro Nazario,
RispondiEliminagrazie per il tuo libro Lettura di testi di autori contemporanei che mi hai inviato, grazie per avermici inserito con le tue recensioni agili e acute, grazie della tua amicizia che mi onora e mi incoraggia in questo nostro arduo cammino della poesia.
Il libro è bello anche esteticamente: di solito i volumi con molte pagine sono un po' squallidi con carta riciclata e copertina monocromatica. L'edizione, invece, di questo tuo lavoro è molto raffinata e mi sarà di esempio per il libro in cui voglio raccogliere l'opera omnia di mia madre (anche lei poetessa) e che avrà come prefatore – indovina un po'? - ancora Pasquale Balestriere come te ottimo ed agguerrito critico.
Ciao, grazie ancora
Carla Baroni
Caro Nazario,
RispondiEliminaQuando ho avuto "Lettura di testi di autori contemporanei" tra le
mani e l'ho poi sfogliato, il primo sentimento è stato di sollievo:
c'è ancora del bello in questa nostra bistrattata Italia! Un testo
prezioso avvolto in un abito elegante. Felice abbinamento del
"canto" delle tue parole con l'edizione curata in ogni
dettaglio. Sì, perché anche la raffinatezza dell'immagine di copertina
e l'ottima qualità della carta sono piaceri irrinunciabili per i
patiti dei libri.
Con un abbraccio e un ringraziamento profondo
Adriana Assini
Carissimo Nazario,
RispondiEliminaso che mi hai inviato questa tua stupenda creatura, figlia del tuo cuore generoso e della tua grande anima. Te ne sono grato e lo attendo da giorni, ma il ritardo non lascia presagire nulla di buono ed io non voglio più frenare il piacere di unire in qualche modo la mia voce al coro così illustre di autori che sta cantando le lodi del tuo gioiello: un libro d'arte in tutti i sensi, a trecentosessanta gradi, a partire dalla veste grafico-editoriale, per non dire di quella contenutistico-letteraria. E' un lavoro davvero imponente, della cui entità prendo atto semplicemente scorrendo l'elenco degli autori trattati nel sommario sopra annunciato. Spero che i disservizi postali (e non solo quelli) riprendano magicamente a funzionare nella nostra bella Italia, così da poter ricevere l'ambito dono, di cui già mi giunge comunque l'umanissimo effluvio, ingentilendomi la mente e il cuore.
Franco Campegiani
A voler dare anche solo una rapida scorsa a quest’ultima fatica letteraria di Nazario Pardini, non può sfuggire al lettore la sorprendente, felice facilità con cui egli entra nel mondo poetico-culturale degli autori (e in questa ponderosa “Lettura di Testi di Autori Contemporanei” essi sono una miriade!...) a cui è toccato il privilegio di imbattersi nella sua penna di critico (e poeta, scrittore, saggista) straordinariamente versatile, profondo, appassionato. Se poi si entra nel dettaglio dell’opera e si tenta una lettura dei testi più rigorosa e consequenziale, ci si rende conto che ogni pagina può tranquillamente costituire un punto di partenza, che ogni recensione, ogni saggio, intervista, nota critica, può rappresentare il bandolo di una matassa che, dipanandosi agevolmente, ci accompagna per mano come un miracoloso filo di Arianna, consegnandoci alle diverse pagine senza soluzione di continuità, senza scarti né divaricazioni. Solo che, mentre nel mitico labirinto di Dedalo Teseo seguiva il filo per riguadagnare la salvezza, nel suggestivo labirinto di Nazario Pardini il lettore individua la salvezza nel labirinto stesso: è lì la luce, lì sono le molteplici vie di fuga, lì si avvera il miracolo della salvezza.
RispondiEliminaE in quel felice groviglio di voci e suoni, di timbri e di fonemi, di seducenti variazioni semantiche e suasive alternanze di ritmi e di stilemi, il lettore si lascia docilmente guidare, come ammaliato, seguendo un itinerario che di volta in volta lo cattura e lo coinvolge. Sì, perché ogni volta Nazario Pardini ci conduce con mano sicura, scava e indaga con amorevole premura nel mondo poetico e sentimentale dei poeti e degli scrittori, fino a disvelarci quegli aspetti di loro che, pur appartenendo a schemi e orizzonti del tutto personali, rappresentano tuttavia l’insospettabile punto di comunione con la nostra visione del mondo e della vita: è quello il miracolo, la scoperta di quell’arcano sentimento che, come un fiume carsico, collega le vie segrete dell’anima, sentimento che Nazario Pardini fa risalire in superficie per mostrarci le corrispondenze che accomunano la “strana” (e bella!) gente che ama la poesia e il fascino della parola.
Mi piace pensare a questa ponderosa “Summa” come a una straordinaria Arca di Noè, condotta da quel patriarca premuroso, impareggiabile capitano di lungo corso, qual è appunto Nazario Pardini, persuaso a portare in salvo e a preservare dagli scogli del tempo una ciurma di visionari, testardi seminatori di parole.
Si tratta di un libro, tra l’altro, arricchito dalla preziosa prefazione di Pasquale Balestriere, autorevolissima e colta voce di poeta e di critico, inconfondibile per stile, per profondità di esegesi e visione. Un prodotto editoriale, insomma, da tenere non solo in bella mostra nella biblioteca familiare, ma addirittura da riporre sotto il cuscino e da impugnare, se necessario, come una pistola, così da esorcizzare, all’occorrenza, gl’incubi e dare nuova linfa ai sogni.
Da sottolineare, infine, che quella di “The Writer Editions” è una pubblicazione dall’ammiccante veste grafica, con una copertina armoniosamente attraente, e dall’impaginazione netta e luminosa che invita alla lettura.
Umberto Vicaretti
Un'opera di grande respiro che raccoglie, evidenziandoli, l'enorme lavoro di critica svolto dall'Autore, sia come prefatore che come recensore, e la sua grande produzione poetica, attraverso le note critiche di altri autori contemporanei. "Lettura di testi di autori contemporanei" svela la grande abilità di "psicologo" del prof. Pardini che ben sa leggere tra i versi anche il non detto, per penetrare nell'animo dell'autore, di cui tratteggia un identikit che sorprendentemente corrisponde alla realtà. Non entro nel merito dell'analisi stilistica ma anche quella per il prof. Pardini non è solo aspetto formale ma bensì fondamentale in quanto Egli sottolinea l'importanza che una determinata cifra stilistica ha per l'autore per esprimere le proprie sensazioni e per il critico, attento alle minime sfumature del linguaggio poetico, per comprenderne appieno le composizioni.
RispondiEliminaUn libro che non può mancare, direi, nella libreria sia del poeta che del critico e nel quale ho l'onore di comparire.
Elegante e curata, la veste editoriale.
Ester Cecere