TUA FREDDA BORA
(a Umberto Saba)
Ora che vorrei e non so più
migrare, lungo grido mi rattiene
e pallido orizzonte sfiora
la mia memoria che dilaga.
Ora che vorrei inquiete fughe
sul nostro Adriatico tentare,
tenera sera ci sorprende
e sul torbido mare affiora
un’urna antica di avi sconosciuti.
Ora che vorrei e non so più
gridare, tua fredda bora mi dà voce
e amara solitudine divora
un sole che d’intorno cade.
(21, sera di
febbraio, 2002)
Umberto Cerio
Nessun commento:
Posta un commento