DI SABATO NEL VIAVAI DEL VENTO DI APRILE
Silenzio di stirpe gitana ecco il viavai
del vento di aprile che sposta le foglie
dal ramo dell'ippocastano e innesta
volteggi di pollini sulle croste di nuvola
finché non rabbuia e piove il rumore.
Di sabato i ciottoli pesano sul corpo
d'asfalto e muto il passaggio del piede
li sfotte scalciandoli in note di blues
nella controra che isola il mondo
dal sonno dei cardi sfioriti sul petto.
La sera balugina a strappi di clacson
nel moto ripreso in sordina nel piatto
di cicerchia convertito in blasone
di povera schiatta di chierici vaganti
che sbavano come lumache le strade.
Ecco i poeti che imbrattano fogli
d'inchiostro guardando negli occhi
la notte che incede in punta di stelle
sul talismano del domani sul letto
di schiuse di gemme di nuova vita.
Maurizio Soldini
Roma, 12 aprile 2014
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