Quasi una liturgia
Potrei rasare il capo come un Santo
alzarmi in croce e finger d'esser morta
guardare un pulpito d'ombre cadenti
allo sbieco d'un sole che non c'è.
Eccomi, sono pronta
alla pira dei fuochi fatui, giudizi
che i carnefici forgiano nel buio
di secoli e di inganni come scuri.
Potrei guardare le viscere, un cancro
che sporge dalla bassa mia coscienza
un buco nero, fondo senza fine
mentre dico parole a quei fantasmi.
Eccomi, sono pronta
al ceppo di un tempo che trascende
che agonizza al guinzaglio potente
di guardiani sparsi ai lati della strada.
Patrizia Stefanelli
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