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giovedì 18 settembre 2014

MARCO GUZZI: "UN NUOVO ANNO DI LAVORO"

Carissime amiche e carissimi amici,
riprendiamo un nuovo anno di lavoro con tanta fiducia e tanto coraggio, sì, perché ce ne vuole di coraggio per rilanciare i progetti veramente vitali e positivi nel clima generale che si va addensando.
“Si va facendo la frattura fonda”, cantava Ungaretti nelle sue “Apocalissi” del 1961.
E oggi questa divaricazione abissale, questo abisso di oscurità significa concretamente:
progressiva e rapida riduzione delle menti umane a nebbia fitta di sentimenti confusi;
paralisi sostanziale di ogni spirito creativo;
asservimento fisico delle persone e dei popoli al regime schiavistico globalizzato.

Non posso e non voglio entrare nel merito.
Chi ancora capisce qualcosa, queste cose le sa.
Gli altri, chi cioè non ha più orecchie per intendere, perché se le è otturate da tempo, per ora lasciamoli stare.

Due soli dati credo siano sufficienti per capire di cosa parliamo:
un  ragazzo negli USA arrivato ai 18 anni ha già visto in TV 40.000 omicidi di ogni genere, ha cioè già assimilato una buona dose di sostanze per uscire mentalmente dalla sfera dell’umano;
ogni anno si spende circa un trilione di dollari per spingerci a consumare le cose più inutili e più dannose: più di 80 dollari per ogni essere umano sul pianeta, circa sei volte in più rispetto agli investimenti annuali necessari per garantire cibo, assistenza sanitaria, acqua e istruzione all’umanità intera.

Non è questa una forma di terrorismo planetario e di guerra permanente contro l’uomo?

Di fronte a questo mondo tecno-finanziario fuori di ogni controllo e di ogni logica, in cui, come sostiene da anni il politologo David Korten, nessuna persona sana di mente vorrebbe vivere, abbiamo una classe politica quasi del tutto asservita e compiacente, e un ceto intellettuale quasi del tutto incapace di critica fondata ed efficace, o addirittura direttamente venduto ai gruppi che pilotano la nostra devastazione.

Lo spirito profetico poi, lo spirito dolcissimo e tremendo che sa ancora vedere ciò che accade e denunciarlo, e in particolare quello che dovrebbe abitare ogni cristiano (!), scarseggia non meno dell’ossigeno nelle nostre città asfissiate.

Le poche voci rimaste a gridare e a cantare con voci sgangherate nel deserto, vivono come sempre ai margini, derisi, odiati e temuti al contempo, e si consolano ricordando tra loro le parole di Geremia:
“Sono diventato oggetto di scherno ogni giorno;
ognuno si fa beffe di me:
quando parlo, devo gridare,
devo proclamare: “Violenza! Oppressione!”
Così la parola del Signore è diventata per me
motivo di obbrobrio e di scherno ogni giorno”. (Ger 20,7-8)

Al mondo infatti non è mai piaciuto chi non allisci la sua vanità criminale, piace invece molto la spiritualità cosmetica e indolore, l’erudizione accademica, la religione da copertina patinata o quella “liberal” e politicamente corretta, la disperazione delle terrazze romane con la loro “grande bellezza” cimiteriale, e una denuncia ben calibrata che non ferisca né disturbi troppo la sensibilità dei suoi suscettibilissimi serial killers.

E’ in questo clima, fratelli, che deve e può alimentarsi la nostra speranza, quella vera.
Ed è sempre stato così, nell’Occidente cristiano: la nostra forza, quella che anche minimamente ha migliorato la vita su questa terra, è scaturita sempre dal contrasto furioso contro un mondo pregno di ingiustizia omicida, la nostra potenza rivoluzionaria si è sempre alimentata alla visione messianica di un trionfo che viene fuori proprio dall’oscurarsi sempre più fitto delle tenebre della storia, dalla  sanguinosa consumazione dei suoi tempi.

E’in realtà proprio l’affievolirsi di questa consapevolezza apocalittico-messianica che ci paralizza nell’impotenza.
Il Messia Gesù descrive però così i tempi immediatamente precedenti al suo trionfo: “Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra” (Lc 21,25).

Sentite mai da qualche parte parole del genere? Un tono simile?
Tutti si affretterebbero ad accusare il povero Cristo di essere un profeta di sventure.
Proviamo per una volta a chiederci perché voci così, e cioè voci propriamente messianiche, non si sentano quasi più, mentre quasi tutti continuano a dirsi  “cristiani”…

Gesù invece sostiene con chiarezza e durezza che il tempo apocalittico, questo nostro tempo, è uno sconvolgimento complessivo sia a livello naturale che a livello storico: il clima, la politica, e la psiche del mondo intero vengono sconvolti insieme.
Questo, proprio questo sconvolgimento complessivo è però il tempo più propizio.
Continua infatti Gesù: “Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina” (Lc 21,28).

Amen. Amen. Sia così.
Vieni, Signore, a liberare la terra da questa tirannia della menzogna.
Vieni a giudicare i vivi e i morti. Vieni a fare giustizia.
Ne abbiamo una fame da morire.
E abbi pietà di noi.

Nella luce di questa speranza, fratelli, riprendiamo il nostro cammino, senza euforie di superficie, nella sobrietà di una gioia molto sottile, da riconquistare in ogni momento, da implorare nel fracasso assordante del mondo, fissi all’unica promessa che ancora resiste: “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno, e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi” (Matteo 5,11-12).

Bene, allora i Gruppi “Darsi pace” ricominciano, festeggiando il loro 15° compleanno di vita, siamo ormai saldi adolescenti, e continuiamo a crescere:
Domenica 12 ottobre alle ore 10 avviamo una nuova prima annualità fisico-telematica aperta a tutti (info www.darsipace.it );
Mercoledì 15 ottobre riprende la 2a annualità;
Sabato 11 ottobre la 3a;
Sabato 4/dom. 5 ottobre l’Approfondimento II;
Sabato 18/Dom. 19 ottobre l’Approfondimento I;
Giovedì 25 settembre il Gruppo Formatori.

Avviamo questa nuova annualità proponendovi anche questo breve Video introduttivo:

Il tempo dell’espansione



Questo anno 2014/2015 riprende anche con la pubblicazione della prima antologia di tutta la mia opera poetica:

Parole per nascere
Poesie di un nuovo inizio

Potete leggere la premessa al libro che spiega un po’ il ruolo centrale di questa esperienza poetica nella nascita dei nostri Gruppi:



Gli altri appuntamenti:

Sabato 20 settembre dalle ore 9.30, a Marina di Pietrasanta, parteciperò all’incontro di “High School” organizzato dalla Confederazione Nazionale delle “Misericordie d’Italia”
con la conferenza:

Nuovi passi per essere e per fare


Il 29 e il 30  settembre parteciperò al Trimestre sabbatico organizzato dall’ USMI, con due relazioni su:
La Nuova Evangelizzazione.
Un tempo nuovo per la Chiesa e per il mondo


Giovedì 2 ottobre, alle ore 20.45, terrò a  Mondovì un incontro con Duilio Albarello, organizzato dal MEIC, sul mio volume:

Dalla fine all’inizio
Oltre la crisi una nuova umanità


Mercoledì 8 ottobre, alle ore 9.30,  parteciperò a Siena al Convegno Quavio sulle

Cure palliative per l’anziano
fax: 0577 585527 E-mail: formazione2@ao-siena.toscana.it


Mercoledì 15 ottobre, alle ore 9.30, parteciperò al convegno sul centenario della nascita di Mario Luzi, organizzato dall’Università Roma Tre e dalla Fondazione M. Luzi (info: ricerca.studiumanistici@uniroma3.it Tel. 06. 57338999), con l’intervento:

Una poesia della fine e dell’inizio


Sabato 25 ottobre, infine, guiderò una giornata di studio, a Montebello della Battaglia, all’interno del Convegno internazionale per le opere di carità orionine, sul tema:

L’educazione dell’umanità nascente

Grazie a tutte/i dell’ascolto, e come sempre potete diffondere queste informazioni in tutti i modi che riterrete opportuni.
Auguriamoci un anno di grandi doni, che lo Spirito ricolmi i nostri occhi e i nostri cuori della sua luce, della sua consolazione, portandoci ogni giorno nel silenzio di quella pace che è nelle profondità di ogni frastuono, nella fresca sorgente del mondo, in questo suo dolce Principio.


Marco Guzzi

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