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venerdì 7 novembre 2014

M. GRAZIA FERRARIS SU: "ESSERE UN CONTEMPORANEO OGGI", DI C. FIORENTINI

Maria Grazia Ferraris collaboratrice di Lèucade


Davvero stimolante questo intervento di Claudio Fiorentini: la vis ironica mista all’acido corrosivo, mitigata dall’umorismo e dal garbo espositivo, ne fanno un godibilissimo intervento, che si sprofonda impietoso nel nostro vissuto quotidiano di frustrazioni ed incomprensioni , con una vena di sorriso. E non è poco. Lo ringrazio. Ha ragione: essere contemporanei non è cosa da nulla: è scomodo, difficile e nel contempo coraggioso. 
Credo che queste affermazioni le sottoscriverebbero anche quei personaggi che la storia ha oggi fatto entrare nell’empireo della grande Arte e che pur sono stati contemporanei, subendo incomprensioni , disconoscimenti ed irrisioni. Basta ricordare, e un nome basta per tutti, al grande Leopardi… 

Ed io che studio con amore e con volontà anche di risarcimento la letteratura femminile del Novecento, potrei elencare un numero straordinario di donne, abili, intelligenti, dotate, che hanno visto i loro lavori cestinati, sottovalutati, irrisi dalla Autorità culturale e dai pregiudizi del tempo… 

Poi è vero anche che la palude culturale è di estensione infinita …e spesso ci si affonda senza scampo: per ambizione? richiamo culturale? vanità?, Moda?, esibizionismo in concorsi, festival, premi, bestseller autoreferenziali, esibizioni televisive, le sagre dell’inutile …
Molti (troppi?) scoprono una loro miracolosa “vena”dilettantesca che credono Arte….e giocano un gioco al ribasso e al degrado del gusto e al conseguente disprezzo delle lettere, riducendole al massimo a strumento di consolazione. 
Permettetemi un ricordo “antico”, una citazione: Ricordava Cicerone nelle Tuscolanae Disputationes (I, 3-6, 45 a.C) che “chi usa in modo distorto il proprio tempo libero e le lettere” permette ad altri di sentirsi autorizzati a “scrivere con la stessa sciatteria”. Nell’era delle comunicazioni di massa, le parole dell’esigente oratore romano pesano ancora di più che se scritte su pietra e condannano senza appello la futilità.
Ma accetto la saggia conclusione di Claudio F che dà comunque fiducia. : “…difficile è capire quanto coraggio ci sia nell’essere contemporaneo, alla fine non importa se si passerà alla storia, importa contribuire a questo meraviglioso movimento che determina l’evoluzione dei linguaggi artistici, e vi assicuro che farne parte è un onore".

Maria Grazia Ferraris

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