Il mio è un cammino di ricerca e di approfondimento. Mi sforzo
cercando di incontrare l’uomo al crocevia delle dimensioni verticale e
orizzontale della sua esistenza. Talvolta basta affacciarsi al davanzale dei
giorni e osservarli dentro e fuori di noi. Sono gli occhi della creatività con
cui sono stati decisi e formati. Trasmettono messaggi, seguendo una logica,
materiale e immateriale. Dove niente avviene per caso. Ecco che la vita allora
ti appare come una confezione regalo, il cui involucro degenera presto come
ogni esteriorità, e l’attenzione si concentra sul contenuto. E alla fine, le
lunghe dita della speranza vanno a cercare le briciole rimaste incastrate negli
angoli del fondo. Quei frammenti prima senza importanza e che conservano la
stessa sostanza del tutto e ne danno testimonianza. E' cos' che la poesia
diventa un messaggio privato, reso pubblico. Una dichiarazione, spesso una
confessione. La poesia, infartti, non è un vuoto egoistico chiuso attorno
all’autorefenzialità. Non si accontenta di una carezza…la poesia è un
abbraccio. Non guarda gli occhi di chi incontri, legge ciò che è scritto dietro
il suo sguardo.
Maria Grazia ci ha fatto dono della significativa poesia di Alda Merini sui poeti. Mi permetto di scriverne anche una mia, quantunque non ne valga il confronto.
Maria Grazia ci ha fatto dono della significativa poesia di Alda Merini sui poeti. Mi permetto di scriverne anche una mia, quantunque non ne valga il confronto.
I poeti
I poeti sono sonnambuli
dall’alito profumato di tiglio;
in equilibrio sul filo del buio,
tessono immagini
carpite al vento
fra i rami lucidi dell’ora blu.
In quegl’istanti in transito
sul velluto che scolora
la luce frange
le molecole di spirito
dei giochi e delle febbri
imprigionate nello sguardo.
Bluastre dissolvenze
del risveglio che s'incocca
nelle balestre dei platani,
s'amplifica in megafoni di guazza
e ricolora di senso l’orchestra d'aria,
posata adagio, su foglie di silenzio.
I poeti sono sonnambuli
seduti ad ascoltare
la giostra dei richiami
e il frullo chiassoso dei passeri
da cui spuntano germogli d’inchiostro
raccolti in versi su pagine d’alba.
dall’alito profumato di tiglio;
in equilibrio sul filo del buio,
tessono immagini
carpite al vento
fra i rami lucidi dell’ora blu.
In quegl’istanti in transito
sul velluto che scolora
la luce frange
le molecole di spirito
dei giochi e delle febbri
imprigionate nello sguardo.
Bluastre dissolvenze
del risveglio che s'incocca
nelle balestre dei platani,
s'amplifica in megafoni di guazza
e ricolora di senso l’orchestra d'aria,
posata adagio, su foglie di silenzio.
I poeti sono sonnambuli
seduti ad ascoltare
la giostra dei richiami
e il frullo chiassoso dei passeri
da cui spuntano germogli d’inchiostro
raccolti in versi su pagine d’alba.
Roberto Menatti
Grazie per la pubblicazione di questo pensiero e di questi miei versi. Chiederei sommessamente, se possibile, di correggere il mio cognome.
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