AUTORI
VARI: LE ATTESE DI UN ALTROVE. EDIZIONI ETS. PISA. 2014
GLI SCRITTORI PREMIATI:
Edy Calvetti, Maria Grazia Ferraris, Alda Magnani, Licia Mariotti, Matteo Nerucci, Luisa Petrin, Nily Raouf
Le attese di un altrove, il
titolo di questa antologia pubblicata dalla Casa Editrice ETS, Pisa, che comprende i racconti brevi dei vincitori del Premio
“Portone/Letteraria”, 2014. Si tratta
di brani semplici, arrivanti, con spartiture ora agili, fluenti, ora sobrie e
ricche di ritmo, ora piane e distese, ora
coinvolgenti per afflato lirico, ed ora
tinte, anche, di abbandoni naturistici di resa poetica: “Nel vasto
respiro del mare, si srotolò un rintocco grave e implorante di un campanile,
che svettava verso l’infinito: era l’avvento di un nuovo giorno, primo appello,
denso di un presagio nascosto, avvolto ancora dalle spoglie del mistero
notturno”, dove assonanze e consonanze dànno un tocco di gentilezza ed armonia
alla storia. Quasi una prosa poetica questa di Nily Raouf. Mentre Maria Grazia Ferraris, nell’incipit del suo racconto (La Rosina), fa di un panismo lacustre un
quadro di spiritualità manzoniana tutto vòlto ad incidere sulla interiorità del
personaggio; : “La novizia, suor Maria Rosa, vive da qualche tempo a Luvinate, nel
bel convento che guarda il lago, i cui ampi prati digradano verso la distesa
azzurro verde delle silenziose acque… ”. Sette racconti di altrettanti
scrittori adusi ad una frequentazione letteraria di plurale valenza: Edy
Calvetti (L’attesa), Maria Grazia Ferraris (La Rosina), Alda Magnani (Il
giardino sul lago), Licia Mariotti (La storia di Marina), Mauro Nerucci (La
camicia di Alazar), Luisa Pestrin (Altrove), e Nily Raouf (La sfida del
silenzio), di cui mi piace riportare qualche stralcio delle motivazioni della
qualificata giuria: “Con L’Attesa Edy
Calvetti racconta la vicenda di una coppia in crisi, che ritrova l’unità attraverso le difficoltà e le
incertezze della malattia. La scrittura distesa e pacata conserva un buon
ritmo, che accompagna le tre ore della lenta attesa della protagonista,
“attraverso se stessa e attraverso il tempo””.
“Maria
Grazia Ferraris con La Rosina ricostruisce
sapientemente il periodo storico e la società rurale con un linguaggio pacato
dal quale traspare la figura di un narratore onnisciente, compassionevole e
discreto”.
“Alda
Magnani ne Il giardino del lago, con
una scrittura piana e distesa, gioca nel costruire un’atmosfera di attesa e di
mistero che accompagna con grazia il lettore allo scioglimento finale”.
“Licia
Mariotti con La storia di Marina
narra la vita di una donna attraverso l’evoluzione dei media, ripercorrendo gli
ultimi settanta anni della vita italiana… La scrittura pacata e fluida
conferisce al dettato un’atmosfera di serena malinconia”.
“Mario
Nerucci con La camicia di Alazar narra una vicenda che ha i tratti
della denuncia sociale, sebbene in una situazione grottesca. La scrittura è
insieme sobria e ricca di ritmo”.
“Luisa
Pestrin con Altrove ci narra di un
incontro tra due mondi, due sfere diverse per cercare il senso dell’esistenza.
L’iterazione dell’indefinito ‘altrove’ conferisce alla pagina un afflato lirico”.
“Nily
Raouf ne La sfida del silenzio con
una scrittura ricca di metafore sorprendenti e un’aggettivazione potente ci
conduce nella vita di Aurora, segnata da drammi familiari. La scrittura intensa
e ricercata, sottolinea l’impossibilità contraddittoria di comunicare con gli
affetti più importanti della vita della
protagonista”.
I
critici:
Leila
Corsi
Roberto
Mancini
Donatella
Piccini
In
quarta le note bio-bibliografiche degli Autori.
A
voi la lettura.
Nazario
Pardini
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