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lunedì 22 dicembre 2014

PORTONE 2014: "ANTOLOGIA DEI RACCONTI PREMIATI"



AUTORI VARI: LE ATTESE DI UN ALTROVE. EDIZIONI ETS. PISA. 2014

GLI SCRITTORI PREMIATI:

Edy Calvetti, Maria Grazia Ferraris, Alda Magnani, Licia Mariotti, Matteo Nerucci, Luisa Petrin, Nily Raouf 


Le attese di un altrove, il titolo di questa antologia pubblicata dalla Casa Editrice ETS, Pisa, che comprende i racconti brevi dei vincitori del Premio “Portone/Letteraria”, 2014. Si tratta di brani semplici, arrivanti, con spartiture ora agili, fluenti, ora sobrie e ricche di ritmo, ora piane e distese, ora  coinvolgenti per afflato lirico, ed ora  tinte, anche, di abbandoni naturistici di resa poetica: “Nel vasto respiro del mare, si srotolò un rintocco grave e implorante di un campanile, che svettava verso l’infinito: era l’avvento di un nuovo giorno, primo appello, denso di un presagio nascosto, avvolto ancora dalle spoglie del mistero notturno”, dove assonanze e consonanze dànno un tocco di gentilezza ed armonia alla storia. Quasi una prosa poetica questa di Nily Raouf. Mentre Maria Grazia Ferraris, nell’incipit del suo racconto (La Rosina), fa di un panismo lacustre un quadro di spiritualità manzoniana tutto vòlto ad incidere sulla interiorità del personaggio; : “La novizia, suor Maria Rosa, vive da qualche tempo a Luvinate, nel bel convento che guarda il lago, i cui ampi prati digradano verso la distesa azzurro verde delle silenziose acque… ”. Sette racconti di altrettanti scrittori adusi ad una frequentazione letteraria di plurale valenza: Edy Calvetti (L’attesa), Maria Grazia Ferraris (La Rosina), Alda Magnani (Il giardino sul lago), Licia Mariotti (La storia di Marina), Mauro Nerucci (La camicia di Alazar), Luisa Pestrin (Altrove), e Nily Raouf (La sfida del silenzio), di cui mi piace riportare qualche stralcio delle motivazioni della qualificata giuria: “Con L’Attesa Edy Calvetti racconta la vicenda di una coppia in crisi, che ritrova  l’unità attraverso le difficoltà e le incertezze della malattia. La scrittura distesa e pacata conserva un buon ritmo, che accompagna le tre ore della lenta attesa della protagonista, “attraverso se stessa e attraverso il tempo””.
“Maria Grazia Ferraris con La Rosina ricostruisce sapientemente il periodo storico e la società rurale con un linguaggio pacato dal quale traspare la figura di un narratore onnisciente, compassionevole e discreto”.
“Alda Magnani ne Il giardino del lago, con una scrittura piana e distesa, gioca nel costruire un’atmosfera di attesa e di mistero che accompagna con grazia il lettore allo scioglimento finale”.
“Licia Mariotti con La storia di Marina narra la vita di una donna attraverso l’evoluzione dei media, ripercorrendo gli ultimi settanta anni della vita italiana… La scrittura pacata e fluida conferisce al dettato un’atmosfera di serena malinconia”.
“Mario Nerucci con La camicia di Alazar narra una vicenda che ha i tratti della denuncia sociale, sebbene in una situazione grottesca. La scrittura è insieme sobria e ricca di ritmo”.
“Luisa Pestrin con Altrove ci narra di un incontro tra due mondi, due sfere diverse per cercare il senso dell’esistenza. L’iterazione dell’indefinito ‘altrove’ conferisce alla pagina un afflato lirico”.
“Nily Raouf ne La sfida del silenzio con una scrittura ricca di metafore sorprendenti e un’aggettivazione potente ci conduce nella vita di Aurora, segnata da drammi familiari. La scrittura intensa e ricercata, sottolinea l’impossibilità contraddittoria di comunicare con gli affetti più importanti della  vita della protagonista”.

I critici:

Leila Corsi
Roberto Mancini
Donatella Piccini
In quarta le note bio-bibliografiche degli Autori.

A voi la lettura.


Nazario Pardini

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