Il
Poema di Giorgia Catalano
Si aggrovigliano
pensieri
rotolanti sull'asfalto.
Vagano, persi, verso la Luna.
Iniziare
da questa citazione incipitaria significa penetrare fin da subito nel focus
della poesia di Giorgia Catalano. Una poesia fresca, densa, polisemica,
intimistica, i cui versi, con complessa semplicità, ne cristallizzano gli
intenti emotivi. “Pensieri che si aggrovigliano” “pensieri che rotolano
sull’asfalto” per sperdersi verso la luna. Un linguismo fortemente metaforico
che sottintende aspirazioni a sottrarsi dalla materialità per azzardare voli
verso azzurri di grande valenza spirituale. Ed è un percorso fortemente umano
quello del “Poema” di Georgia: un tragitto che affonda la lama nella polpa di
quelle questioni che alimentano le inquietudini del vivere. Quanto è difficile
completare i nostri slanci oltre la siepe che delimita il nostro esser-ci. Sì,
è naturale, fortemente umano, sentire il bisogno di sottrarsi alle restrizioni
del tempo e del luogo. Come è umano
ambire all’oltre. Ma quanto è facile smarrirsi fra le stelle, o in
quegli orizzonti senza fine per le nostre precarietà di esseri terreni, dato
che la vita non è altro che il tempo prestato dalla morte. E qui c’è la vita,
con tutti i suoi inquietanti perché, con tutte le insoluzioni legate alla
nostra vicenda. Una vicenda che dalla realtà tende ad una verità difficilmente
perseguibile, considerando l’imperscrutabilità ti tutto ciò che ci circonda. Lo
stesso Pascal afferma che l’uomo è “un milieu entre rien e tout”. E questo è il
cruccio maggiore di ogni essere umano, destinato a vivere coi piedi a terra e con la mente al
cielo. Una contrapposizione netta fra il niente e il tutto, fra il giorno e la
notte, fra la vita e la morte; ed è
proprio la simbiotica fusione dei contrari a determinare il cuore della vita.
Ma c’è anche in questa poesia un grande slancio fra le braccia di Pan; il quale
sembra che rapisca l’anima della Nostra, che la intrufoli fra i suoi angoli più
reconditi per riconsegnargliela poi zeppa di suoni e colori, di rugiade ed
acque cristalline. Sono queste immagini a parlare, a concretizzare con le loro
configurazioni tutti gli abbrivi esistenziali:
Tra foglie
di rugiada
dipinte,
lontano si
ode un canto.
E rose di
montagna
afferra nei
suoi sogni
su
rinverdite cime
ed acque
cristalline.
Fruscio di
fiori e fronde
scrosciare
di torrente
lo portano
lontano tra venti
di novembre.
Sussurra,
poi si scrolla,
rapisce fantasie
e con un
batter d'ali
inizia la
sua danza.
La Catalano si mischia anima e corpo ai colori,
ai sapori, ai venti, al sole, alle albe, ai tramonti, per farne voce del suo
sentire; offre tutta se stessa ad un naturismo che si umanizza per offrire
effetti scenici ed estetici di perspicua resa visiva; di sonorità dannunziana,
direi, per la euritmica musicalità che i suoi versi sanno sortire con misure
settenarie o ottonarie in preparazione a endecasillabi di grande potenza
musicale.
Una vera rappresentazione arcadico-bucolica
di polimorfica metaforicità, d’intensa polifonia, di vibrante partecipazione.
Ma non si tratta solo di rappresentazioni macchiaiolo-arcadiche, qui c’è tutta
la spiritualità dell’autrice, il suo mondo di affetti e di amore, dacché
Giorgia ama, il suo è un discorso erotico, di un erotismo totale, plurale,
polivalente. Ella ama il mondo, ama tutto ciò che vede, e non concepisce il
male. Ne fugge partendo dalle miserie della quotidianità, quasi un percorso
sabiano, per allungare il tiro fino all’Eccelso, fino alla grandezza di Dio:
Se potessi…
vorrei essere eterna
per veder brillare il mondo
nel vostro cuore
nella vostra vita.
Ma l'Eternità non è mio dono.
Solo Dio è
l'Eternità.
Una
spiritualità che avvolge tutta la piccola silloge, facendone un poemetto i cui
versi s’impennano in barbagli per adeguarsi a tutta l’urgenza che anima il
cuore della Poetessa. Per tratteggiare la gentilezza, l’armonia, il candore
della sua interiorità. Il suo perdersi in un mare che tanto sa di solitudine,
di rosso infinito, di estensione, di
libertà, di quietudine:
È il sole che
tramonta rosso
sulle onde
appena piegate
dal vento, che soffia timido.
L’azzurrità
diventa notte, diventa
cupo desiderio
di tranquillità e solitudine
Nazario
Pardini
PENSIERI PERSI
12
maggio 2014 17.50 (in
Sala Rossa)
Si
aggrovigliano
pensieri
rotolanti
sull'asfalto.
Vagano,
persi, verso la Luna.
©
Giorgia Catalano
CINGUETTA
27 settembre 2014 18.30 (a casa)
Tra foglie di rugiada
dipinte,
lontano si ode un canto.
E rose di montagna
afferra nei suoi sogni
su rinverdite cime
ed acque cristalline.
Fruscio di fiori e fronde
scrosciare di torrente
lo portano lontano tra venti
di novembre.
Sussurra, poi si scrolla,
rapisce fantasie
e con un batter d'ali
inizia la sua danza.
Cinguetta fuor di via
si appresta a riposare
la piuma sua elegante
carezza in riva al mare.
© Giorgia Catalano
CALAR DELLA SERA
23
luglio 2012 18.10
Pietra
levigata dal tempo
che
passa,
affonda
nell'acqua
d'un
mare in tempesta.
Urla,
si scuote,
frastaglia
le onde,
biancheggia,
s'infrange
la
spuma sui sassi.
Più
nulla.
Silenzio
d'intorno.
Flebile
voce
d'una
brezza leggera
carezza
granelli di sabbia,
abbraccia
il calar della sera.
Giorgia
Catalano
ALI
D'UN FALCO
15.08.2011
Plasmata da mano divina
nella creta affondata
staglia la cima nubi d'ovatta
soffici, informi.
Odo il verso d'un ruscello
che lega la vita sua
ad un monte,
ad una fonte.
Ecco comparir degli animali:
buoi, stambecchi e libere
ali d'un falco
che la valle sovrasta
com'un fiero padrone.
Forte l'odor di campagna
nascosta alla vista,
profumo di vita,
di semplicità.
Sgorga latte caprino
dalle viscere sue e cade a
goccia
nel cuor d'un bambino
ch'attende di placar
la sua sete.
E rumori d'insetti
d'una estiva allegria
tinta a colori dall'ingenuità.
Giorgia Catalano
RIPENSO
25
settembre 2010
Ripenso a gesti, ironie,
scherzose malinconie.
Rubo i miei stessi pensieri
per lavarli dalla tristezza,
per stenderli al caldo sole.
Così, odorosi di bucato,
li indosserò come abito nuovo.
© Giorgia Catalano
dalla raccolta:
"Un Passaggio Verso le Emozioni"
Photocity
edizioni, 2012 - ISBN 978-88-6682-321-6
AZZURRITA’
6
luglio 2010
Quasi immobile
su questa sabbia, con le ginocchia al petto.
Guardo questa azzurrità estesa,
odo il rumorio delle onde e taccio
per sentire la voce del mare,
il suo lamento inascoltato.
Un veliero, all’orizzonte.
Copro lo sguardo mio.
E’ il sole che tramonta rosso
sulle onde appena piegate
dal vento,
che soffia timido.
L’azzurrità diventa notte, diventa
cupo desiderio di tranquillità e solitudine.
Le onde tacciono.
Ritornano distese
nell’oscurità della notte.
Il veliero è sparito.
Il sole è finito sotto il mondo
e la bianca luna illumina
di candore le brune acque.
Dormo. Cullata dalle onde, coccolata
dal rumore di questo silenzio.
Il silenzio del mare calmo.
©
Giorgia Catalano
dalla
raccolta: "Un Passaggio Verso le Emozioni"
Photocity
edizioni, 2012 - ISBN 978-88-6682-321-6
SE
POTESSI…
6
marzo 2013 10.50
(A quegli adorati diamanti
che
hanno impreziosito
la mia
vita:
Nicolò,
Matteo e Simone)
Se
potessi…
abbraccerei
i vostri sogni,
carezzerei
le lacrime
dei
vostri cuori
le
coglierei per farne un manto
di
salvezza
che vi
protegga dal dolore.
Se
potessi…
vi
donerei gioia
infinita,
l'umanità
di un'altra vita.
Scioglierei
chiome
di
pensieri felici,
rallegrerei
i vostri occhi
quasi
impauriti.
Se
potessi…
cambierei
le carte
della
vita
per
giocar nuova partita.
Insinuerei
nel vostro cuore,
il
sorriso d'un vero amore.
Se
potessi…
alienerei
me stessa
annullerei
i miei sogni
per
farne vela d'un battello
e
condurvi là
dove
riposa il sogno
dove
il brutto è solo un ricordo.
V'amerò
fino a
che vita risplenderà
negli
occhi miei
fino a
che la mente mia
sarà
lucente di pensieri,
perché
v'ho atteso con amore,
pazienza
e dolore.
Se
potessi…
vorrei
essere eterna
per
veder brillare il mondo
nel
vostro cuore
nella
vostra vita.
Ma
l'Eternità non è mio dono.
Solo
Dio è l'Eternità.
© 2013
Giorgia Catalano
Un ringraziamento pubblico al prof. Pardini, per l'attenzione che mi ha dedicato, per la meticolosa analisi dei miei versi e per l'ospitalità, molto gradita, su questo blog culturale di alto livello.
RispondiEliminaho letto con grande interesse. Bellissime composizioni poetiche.
RispondiEliminaInfinitamente grazie...
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