Emanuele Marcuccio e AA. VV.:
DIPTHYCHA 2
TraccePerLaMetaEdizioni
Sesto
Calende (VA). 2015. Pp. 184
NOTA CRITICA A CURA DI NAZARIO PARDINI
Opera
interessante, polimorfica, parenetica, e plurale, questa, curata da Emanuele
Marcuccio, che assembla vari Autori nell’intento di “rivalutare la poesia, come
forma di comunicazione emotiva ed empatica per eccellenza e come forma verbale
più profonda mai creata dall’uomo” (Manifesto dell’empatismo). Condotta con
tattica esplorativa, e con vèrve innovativa, riesce a sorprendere per la
simbiotica dualità dei testi e per gli allunghi critici di valida soluzione
autoptica di Luciano Domenighini, il quale afferma: “ho
cercato, commentando, di privilegiare gli aspetti perifrastico ed ermeneutico
rispetto a quello più strettamente analitico”. Vere explications du
texte quelle del critico, e per affondi di acribia intuitiva e per inarcature
d’energia perlustrativa, con cui riesce a sottolineare i giochi
lessico-semantici e stilistici, puntualizzandone la natura estetica e
filologica: un chiaro esempio di stesura recensiva; di come si deve condurre
l’esegesi di una pièce, senza perdersi in vaghe e rocambolesche locuzioni, o in
pleonastiche avventure linguistiche, stando coi piedi per terra e con l’occhio attento
alla parola, ai suoi meccanismi, agli intrecci allusivi, e ai valori
morfosintattici. Un manuale di accorgimenti tecnici, di applicazioni
figurative, e di importanti significanti metrici. Il tutto garantito dalla
inossidabile vis creativa di un poeta, quale Emanuele Marcuccio, che, facendo
da primo attore in questa antologia, affianca, alternativamente, una sua poesia
a quella di ogni Autore della raccolta: “Due poesie di due diversi poeti,
scritte indipendentemente, anche in tempi diversi, e accomunate dal medesimo
tema in una sorta di corrispondenza epatica” (nota pp. 11 del testo). Il tutto per illustrare la poetica di un manifesto che riunisce attorno
a sé diverse voci, esemplificandone i parenetici intenti propositivi con un
titolo di per sé emblematico: “Manifesto dell’empatismo”, che fa da prodromico
ingresso al libro. Citarne quello che secondo me è l’articolo più attinente
allo spirito generale dei fondatori è, di sicuro, fondamentale per percepire la
pienezza paradigmatica dell’opera: “Noi vogliamo che tra i poeti empatisti e
tutti i poeti e artisti in genere, ci sia rispetto e stima reciproca, senza
nessuna presunzione di possedere la verità. Eleggiamo il dittico poetico a due
voci e il *pluricanto, come forme per eccellenza di empatia poetica e come forme
di poesia empatista per antonomasia”. Senza trascurare naturalmente tutti gli
altri punti del programma che ne
caratterizzano la grande valenza, considerando che il canto è soprattutto
generosità emotiva, e ricerca verbale. Opera, quindi, di una plurivocità
accattivante, i cui duetti canori fanno da controcanto a un tema di urgente
resa artistica: quello di saper tradurre le nostre contaminazioni soggettive in
cospirazioni universali; in slanci verso l’oltre, dacché l’arte è qualcosa di
più dell’umano; sì, ne vuole tenere di conto, ma per farne un trampolino di
lancio verso l’inarrivabile: è così che mantiene quel senso del mistero che la
rende unica. Ciò che si percepisce dalle molteplici composizioni di Marcuccio,
il quale, attraverso le sue espressioni si fa chiara esemplificazione del
nerbo di quei dettami. Forza emotiva, ricerca semantica e sonora, contenuti che
non tradiscono lo slancio romantico verso l’oltre, assenza di contaminazioni
epigonistiche o pleonastiche. Un fluire semplice il suo che trae dalla vita e dai suoi perché i motivi della poesia.
Tutte le questioni che hanno a che vedere col tempo, il luogo, il sogno,
l’essere, l’esistere, e le inquietudini della nostra permanenza terrena.
Interrogativi e insoddisfazioni esistenziali di memoria leopardiana, si è
detto; ma io credo abbrivi e cospirazioni intime che chiedono slanci oltre
quegli orizzonti che demarcano il nostro vivere. E che, al fin fine, tanto sono
legati all’amor vitae di cui si nutre la
poetica del Nostro. Molto ci sarebbe anche da dire sugli altri poeti di
questa particolare Antologia. Della loro forza emotiva, del loro stile maturo e
ricco di figure allegoriche; della loro metaforicità; e soprattutto della
grande padronanza metrica che sa intonarsi con vigoria significante al
denominatore comune delle pièces: “emozionare con i propri versi, pur rimanendo
fedeli ognuno al personale modo di far poesia”. Ne consigliamo la lettura a
tutti coloro che ci seguono, dacché credo faccia loro piacere leggere una
molteplicità di stili confluenti nel fiume chiaro dell’arte del dire e del
sentire; come penso non sia disdicevole proporre una esemplificativa e
indicativa pagina di questo innovativo testo:
Eternità
Ho
vissuto tante eternità
nell’assoluta
pienezza
di un
attimo.
Ti ho
cercato nel vento
e
nell’acqua.
Ti ho
trovato
e ti
ho perso.
Con la
morte e la vita
usavo
lo stesso linguaggio
perché
nelle note del tempo
arrivassi
a me.
3
agosto 2003
Giusy
Tolomeo
Eternità
Oltre
quel fumo,
oltre
quella porta,
oltre
il mare immenso,
oltre
l’orizzonte sconfinato,
oltre
le piogge di mezz’agosto
c’è
una luce che io voglio attraversare,
c’è
una soglia che io voglio varcare
in
questa pioggia del mio vegetare,
in
questo mare del mio non vivere.
10
marzo 2009
Emanuele
Marcuccio
“Emanuele
Marcuccio, Anima di Poesia, TraccePerLaMeta Edizioni, 2014, p. 17.90)
*Composizione poetica ideata dalla
fondatrice del nostro Movimento, Giusy Tolomeo. Una poesia composta da uno o
più versi di poesie di vari poeti, scritte indipendentemente, anche in tempi
diversi, seguendo uno stesso tema in una sorta di corrispondenza empatica.
PREFAZIONE
a
cura di Luciano Domenighini
curatore
delle note critiche
L’idea di Emanuele Marcuccio, di affiancare una
serie di coppie di testi poetici “a tema” di poeti diversi, rientra nella
concezione empatica della poesia di cui il poeta palermitano è uno dei più
convinti fautori, nella convinzione cioè che l’ispirazione poetica abbia un
denominatore comune, risenta di un afflato univoco e fiorisca su un terreno
sensitivo condiviso da tutti i poeti.
Per tale motivo quindi ogni poeta, proprio in
quanto tale, potrà riconoscersi e trovare delle corrispondenze in altri.
Al di là comunque dell’adesione al credo empatico,
vero è che, ogni scrittore nel momento in cui sceglie di scrivere in versi
entra in un canale di comunicazione speciale e si avvale di un’alternativa
espressiva del tutto particolare, dove la parola è scelta e disposta in
funzione di una più diretta e aderente traduzione delle emozioni e dei sentimenti.
È per questo che lo svolgimento in poesia di un
dato tema da parte di diversi poeti presenta sempre moduli e movenze, elementi
di raccordo e caratteristiche comuni.
In questo libro commento ventisei dittici, in cui
diciotto autori diversi si confrontano con testi poetici di Emanuele Marcuccio.
Compaiono poi tre dittici particolari: nel primo un testo di Marcuccio è
accostato a un frammento del lirico greco Mimnermo da Colofone; nel secondo, su
proposta di Marcuccio, si confrontano le liriche di due poetesse contemporanee,
Maria Rita Massetti e Giusy Tolomeo; nel terzo, infine, il confronto è fra due
maestri della poesia italiana, Carducci e Pascoli, dove il fattore di affinità
riscontrato è la capacità di comprendere e descrivere la natura compenetrandosi
in essa.
Il magistero linguistico e compositivo dei due grandi poeti dimostra una volta di più che la qualità della forma letteraria è il fattore principe di traduzione, evidenziazione e di tutela dell'afflato ispirativo.
Il magistero linguistico e compositivo dei due grandi poeti dimostra una volta di più che la qualità della forma letteraria è il fattore principe di traduzione, evidenziazione e di tutela dell'afflato ispirativo.
Oltretutto, tale confronto critico costituirebbe
un’occasione speciale per qualificare ciascun autore essendo il critico in una
posizione particolarmente idonea a rilevare e distinguere le qualità formali
peculiari di testi poetici differenti.
Certo è che in poesia, posto un tema, non è tanto
il suo sviluppo concettuale quanto la sua traduzione formale, intesa come
invenzione verbale e gestione del metro e della sintassi, a fare la differenza.
Tuttavia, nell’esegesi dei testi poetici di Dipthycha 2, rispetto a
“La Lampada di Aladino” ho cercato, commentando, di privilegiare gli aspetti perifrastico ed ermeneutico rispetto a quello più strettamente analitico.
“La Lampada di Aladino” ho cercato, commentando, di privilegiare gli aspetti perifrastico ed ermeneutico rispetto a quello più strettamente analitico.
Luciano Domenighini
Travagliato (BS), 3 dicembre
2014
Nota
critica di Luciano Domenighini
In
quattro strofe, tutte al passato, la prima e l’ultima meditative e le due
centrali narrative, rivelatrici e brucianti nel succedersi di tre passati
prossimi (“Ti ho cercato [...] ti ho trovato/ e ti ho perso”), “Eternità” di
Giusy Tolomeo è una poesia d’amore, è anche la narrazione di un amore, ma
soprattutto parla del rapporto fra amore e tempo: un teorema, il cui enunciato
è tutto nella prima strofa (“Ho vissuto tante eternità/ nell’assoluta pienezza/
di un attimo”). per dire che un istante di vero amore vale tutto il tempo di mille
anni e molto più ancora, per dimostrare che l’amore può dare scacco al tempo.
Questa
riflessione ha per la poetessa un valore immenso, il valore soggiogante di una
rivelazione e conta per sé sola, assai più della cronaca quotidiana di
una
storia amorosa, del suo svolgersi e del suo esito stesso. Nella strofa finale, commovente,
struggente, la poetessa, con afflato squisitamente romantico, allinea e omologa
vita e morte, ponendole dinanzi al sentimento che solo può arricchire l’una e
disperdere l’orrore dell’altra.
Di
tutt’altro tono e ambito psicologico-concettuale si presenta lʼ
“Eternità” di Emanuele Marcuccio, lirica metaforico-intimistica, spiccatamente esistenziale,
di estrazione leopardiana, che ha per argomento il dolore per il tedio del non essere,
il rincrescimento per il tempo della vita che trascorre invano. Marcuccio si
dimostra abile nel disporre con ordine e simmetria non solo i suoi versi ma
anche le figure simboliche. La composizione, di nove versi, presenta tre
cellule iterative subentranti (vv. 1-5 “oltre”, 6-7 “c’è”, 8-9 “in questa/o”)
ma il nucleo significativo portante è contenuto nella corrispondenza fra i vv.
3 e 5 e il distico ai vv. finali 8 e 9 realizzante un chiasmo “ritardato”, a
distanza, nel quale, di fatto, si sdoppia il dettato poetico: allora abbiamo l’
“immenso mio non vivere” e il “mezz’agosto del mio vegetare” ( pp. 88-89-90).
IL CURATORE DELLE NOTE
CRITICHE
Luciano Domenighini è nato a Malegno (BS) nel 1952, conseguita la
maturità classica, si è laureato in Medicina e inizia la professione di medico
di Medicina Generale, attività che svolge tuttora.
Negli anni universitari
collabora con una radio locale di Parma, per un triennio, in qualità di critico
musicale per la musica operistica.
Nel 2000, a Bologna,
ottiene il primo riconoscimento letterario, una segnalazione a un premio di
poesia. Nel 2003 vince il premio internazionale “Provincia di Trento” per la
lirica “Canzone” e nel 2004
al Vittoriale di Gardone Riviera gli viene assegnato il premio internazionale
“Gabriele d’Annunzio” per la poesia “Esercizio di rima”.
Sempre nel 2004 pubblica
la sua prima raccolta di versi, Liriche
esemplari.
Collabora nel frattempo
saltuariamente con giornali locali come critico letterario. Nel 2004 ottiene il
4° posto al premio Nazionale di Poesia
“Il graffito d’Oro”, riservato a Medici e Farmacisti letterati, con la poesia “Dalla spiaggia” e, nel 2008, sempre al “Graffito d’oro”, vince il premio speciale della giuria con la poesia “Al figlio”. Sempre nel 2008 ottiene una segnalazione alla XXI edizione del Premio Nazionale Città di Corciano con la poesia “Mottetto”.
“Il graffito d’Oro”, riservato a Medici e Farmacisti letterati, con la poesia “Dalla spiaggia” e, nel 2008, sempre al “Graffito d’oro”, vince il premio speciale della giuria con la poesia “Al figlio”. Sempre nel 2008 ottiene una segnalazione alla XXI edizione del Premio Nazionale Città di Corciano con la poesia “Mottetto”.
Nel 2010 redige alcune
note critiche su poesie di giovani poeti siciliani fra cui quindici titoli del
poeta palermitano Emanuele Marcuccio.
Nel 2011 scrive la
prefazione al romanzo fantastico, ispirato alla vita di Beethoven, Il dio sordo, opera prima di Antonio
Scotto Di Carlo.
Nel 2012 è membro della commissione giudicatrice del concorso letterario internazionale “TraccePerLaMeta”.
Nel 2012 è membro della commissione giudicatrice del concorso letterario internazionale “TraccePerLaMeta”.
Nel 2012 e nel 2013
redige rispettivamente le prefazioni a due libri di Emanuele Marcuccio.
Nell'agosto 2014, per
TraccePerLaMeta Edizioni pubblica un'opera antologico-critico-letteraria, La Lampada di Aladino. Annotazioni critiche
su poeti contemporanei di cui è curatore editoriale Emanuele Marcuccio.
Attualmente lavora a
un'antologia di traduzioni di celebri poeti francesi.
AUTORI
PRESENTI
Emanuele Marcuccio[1]
(Palermo, 1974) ha conseguito la Maturità Classica nel 1994. Scrive poesie dal
1990 e nel 2009 esce la sua silloge poetica e opera prima, Per una strada
(SBC Edizioni). Dal giugno 2010 è curatore editoriale, dedito alla scoperta di
nuovi talenti poetici, tra giugno 2010 e luglio 2014 ha curato cinque sillogi
di poesie e due antologie; dal 2011 è direttore onorario del format di promozione autori/artisti,
"Vetrina delle Emozioni".[2]
Ha inoltre scritto vari aforismi, ottantotto dei quali sono stati raccolti nella
silloge, Pensieri minimi e massime
(Photocity Edizioni, 2012). Ha curato prefazioni a sillogi poetiche e varie
interviste ad autori esordienti ed emergenti su blog letterari. È collaboratore della rivista on-line di letteratura, Euterpe.
È stato ed è membro di giuria in concorsi letterari nazionali e internazionali, dal 2012 a oggi. È presente su blog, siti e forum letterari, tra cui “Literary.it”, con una scheda bio-bibliografica nell’Atlante letterario italiano.[3] È presente in L’evoluzione delle forme poetiche, Archivio storico e consuntivo critico (realizzato per le scuole) dell’ultimo ventennio poetico (1990-2012), Edizioni Kairòs, 2013. Nel 2013 pubblica un’antologia poetica, Dipthycha. Anche questo foglio di vetro impazzito, c'ispira... (Photocity Edizioni), da lui ideata e curata e che lo vede presente con ventuno titoli, accompagnato in dittico di uguale tema, da altre poesie di autori vari. Sempre nel 2013 esce una monografia sulla sua produzione, curata dallo scrittore e critico letterario, Lorenzo Spurio, sempre con Photocity Edizioni. Nel gennaio 2014 esce, con TraccePerLaMeta Edizioni, Anima di Poesia, una seconda silloge poetica. Dal 1990 sta scrivendo un dramma in versi liberi, di argomento storico-fantastico, ambientato in Islanda, al tempo della sua colonizzazione (IX sec. d. C.). Sulla sua produzione hanno scritto vari scrittori, poeti e critici, tra cui: Luciano Domenighini, Lorenzo Spurio, Nazario Pardini, Marzia Carocci, Santina Russo, Michele Nigro, Natalia Di Bartolo, Susanna Polimanti, Ilaria Celestini, Giorgia Catalano.
È stato ed è membro di giuria in concorsi letterari nazionali e internazionali, dal 2012 a oggi. È presente su blog, siti e forum letterari, tra cui “Literary.it”, con una scheda bio-bibliografica nell’Atlante letterario italiano.[3] È presente in L’evoluzione delle forme poetiche, Archivio storico e consuntivo critico (realizzato per le scuole) dell’ultimo ventennio poetico (1990-2012), Edizioni Kairòs, 2013. Nel 2013 pubblica un’antologia poetica, Dipthycha. Anche questo foglio di vetro impazzito, c'ispira... (Photocity Edizioni), da lui ideata e curata e che lo vede presente con ventuno titoli, accompagnato in dittico di uguale tema, da altre poesie di autori vari. Sempre nel 2013 esce una monografia sulla sua produzione, curata dallo scrittore e critico letterario, Lorenzo Spurio, sempre con Photocity Edizioni. Nel gennaio 2014 esce, con TraccePerLaMeta Edizioni, Anima di Poesia, una seconda silloge poetica. Dal 1990 sta scrivendo un dramma in versi liberi, di argomento storico-fantastico, ambientato in Islanda, al tempo della sua colonizzazione (IX sec. d. C.). Sulla sua produzione hanno scritto vari scrittori, poeti e critici, tra cui: Luciano Domenighini, Lorenzo Spurio, Nazario Pardini, Marzia Carocci, Santina Russo, Michele Nigro, Natalia Di Bartolo, Susanna Polimanti, Ilaria Celestini, Giorgia Catalano.
Silvia Calzolari
(Bergamo, 1965). Dopo alcune pubblicazioni in
antologie di Aletti Editore e la raccolta Specchio
(2009), pubblica nel 2010, Suonetti in No
Minore (Aletti Editore), partecipa all'antologia Plurale femminile. È del 2011 la sua silloge, Gioia del dubbio, del 2012 Infinire (Feltrinelli.it) e il racconto,
"La Scala" nell'antologia Le
parole del mistero a cura di Gloria Gaetano (Neverland Ed.); del 2013 Ho-oH (Feltrinelli.it), le liriche nella
collana "Poeti e Poesia" di Elio Pecora (Ed. Pagine) e in Talenti di Donna a cura di Gloria
Gaetano e Maria Allo (collana di saggistica "Riflessi" di Onirica
Edizioni). Collabora con artisti del
panorama contemporaneo, pubblica in riviste poetiche, blog e partecipa al programma radiofonico "Musica e
Parole" di Tony Esposito da Bruxelles (Radionapoliemmelive), nel quale
sito si trova
l'e-book della sua silloge, La poesia dell'inconscio con opere della fotografa tarantina Rosa Colacoci e l’e-book 2014, Preludi(c)o. Altri componimenti sono in “Dreaming Klimt” della fotografa Elisabetta Cattano e in “Homo eligens” e “Umana transumanza” dello scrittore filosofo Ivan Pozzoni (deComporre Edizioni).
l'e-book della sua silloge, La poesia dell'inconscio con opere della fotografa tarantina Rosa Colacoci e l’e-book 2014, Preludi(c)o. Altri componimenti sono in “Dreaming Klimt” della fotografa Elisabetta Cattano e in “Homo eligens” e “Umana transumanza” dello scrittore filosofo Ivan Pozzoni (deComporre Edizioni).
Due sue liriche sono inserite
in un catalogo fotografico di Rosa Colacoci donato a Papa Francesco.
È socia onoraria e
collaboratrice dell'Associazione storico culturale e di spettacolo per la
promozione turistica della Campania "Il Castello" di Salerno
(presidente Bruno Di Cerbo) ed è socia dell'Associazione culturale "L'Accento
di Socrate" di Maria Giovanna Farina (filosofa e consulente filosofico)
che inserisce una sua lirica nel libro, Da
zero alle stelle (Eden Edizioni, 2014).
Lo scrittore Emanuele
Marcuccio si ispira ad alcune sue liriche per dare vita al progetto antologico,
Dipthycha (Photocity, 2013) e, con lo
stesso Marcuccio e grazie al critico Luciano Domenighini è in “La Lampada di
Aladino” (TraccePerLaMeta Edizioni, 2014).
Ha ricevuto numerosi
riconoscimenti e premi.
Ilaria Celestini, bresciana di nascita, cittadina
del mondo per vocazione, è da sempre sensibile alle tematiche della solidarietà
e dell'impegno sociale. Laureata con lode in Materie Letterarie a indirizzo
semiologico e in Lettere e Filosofia a indirizzo filologico, ha lavorato nel
settore delle vendite editoriali e successivamente nel recupero e
nell'integrazione scolastica degli allievi svantaggiati, adolescenti e adulti.
Si dedica alla scrittura di liriche e racconti dal 2010.
Ha
pubblicato nel 2011 la raccolta poetica, Parole
a mezza voce nella sera (Aletti), premiata con merito nel concorso,
"Prato: un tessuto di cultura" (2013) e nel 2014 la silloge, Memorie intrusive (TraccePerLaMeta
Edizioni), premiata con la Medaglia del Poeta a Milano presso l'Accademia
Italiana del Terzo Millennio. Suoi componimenti, di argomento esistenziale,
sociale e amoroso, compaiono sulle selezioni antologiche dei più importanti
premi letterari italiani e internazionali, in cui ha ottenuto significativi
riconoscimenti di critica e di pubblico: autore selezionato per la silloge
Inediti del “Premio Mario Luzi” di Roma – 2011; terzo premio ex aequo al
“Premio Vivarium” di Catanzaro – 2012; premiata con merito al “Premio Alda
Merini” di Catanzaro (2010 e 2013); gran menzione di merito al concorso
“L'integrazione culturale per un mondo migliore”, organizzato dal Consolato
dell'Ecuador a Milano.
È
inoltre autrice di articoli, racconti, recensioni su riviste specializzate ed è
spesso ospite di trasmissioni radiofoniche in qualità di specialista di
letteratura italiana.
Concepisce
la poesia come servizio agli uomini del proprio tempo, come ricerca di
significato dell'esistenza ed espressione delle istanze emozionali più
profonde, come impegno a essere voce di chi non ha voce.
Ciro Imperato è
nato a Portici (NA) e ha vissuto per motivi di lavoro in molte città d’Italia.
Spinto da sete di conoscenza e
vivace curiosità verso tutto ciò che per lui è nuovo, ha coltivato varie
passioni spaziando tra musica, fotografia, arte, letteratura e, non per ultima,
la poesia.
Da giovanissimo ha anche
condotto una trasmissione radiofonica.
Scrive i suoi “pensieri”, così come lui stesso è solito
definirli, che trattano vari argomenti, ma in particolare sono rivolti ai
sentimenti più profondi e al disagio esistenziale dell’uomo nei confronti del
prossimo e della madre terra, nonché alle brutture che l’uomo compie ai danni
della natura e dei suoi stessi simili.
Nella sua poesia riporta
perlopiù emozioni attinte dalla vita quotidiana. Esprime la coscienza delle cose
rielaborando visioni, emozioni e ricordi del suo vissuto e non, per arrivare,
grazie ad una maggior consapevolezza, a una realtà universale.
È stato premiato e ritenuto
meritevole in vari concorsi di poesia organizzati in diverse città italiane e i
riconoscimenti ricevuti da più parti sono stati e continuano a essere per lui
stimolo per fare sempre meglio.
Nel luglio 2014 pubblica con
TraccePerLaMeta Edizioni la sua opera prima, la raccolta di poesie, Versi in-versi. (affilati e taglienti),
frutto del conseguimento del 1° premio al Concorso Nazionale di Poesia “Libera Verso”, organizzato
dall’Associazione storico-culturale e di spettacolo per la promozione turistica
della Campania “Il Castello” di
Salerno.
Grazia Finocchiaro è nata a Messina e dal 1968 risiede a Firenze,
dove avvia un sodalizio culturale con gli scrittori Vivaldo Pili e Armando
Alessandra, che la esortano a proseguire nel suo percorso poetico. Era il 1967
quando ha avvertito la necessità di esprimersi in poesia.
Collabora
con la rivista Italia Arte di Torino, in veste di Redattore per la
Provincia di Firenze. Fa parte di diverse associazioni culturali fiorentine e
non, tra cui: “Camerata dei Poeti” (dove ricopre la carica di consigliere
esecutivo), Società “Casa di Dante”, Centro culturale “Modigliani”; “Carta e
Penna” di Torino; “Dino Campana” di Lastra a Signa (FI). È Vice-Presidente
dell'Associazione Culturale fiorentina, “San Bartolo”. È presente in antologie
poetiche e in siti web.
Ha conseguito ottime qualificazioni in Concorsi Letterari. È membro di giuria nei Premi Letterari: “Sacravita”, Premio Papini “Opera prima”, Premio letterario “Ponte Vecchio”.
Ha conseguito ottime qualificazioni in Concorsi Letterari. È membro di giuria nei Premi Letterari: “Sacravita”, Premio Papini “Opera prima”, Premio letterario “Ponte Vecchio”.
Nel
2010 pubblica la sua opera prima, la silloge poetica, Cristalli di Parole
(Carta e Penna Editore). Hanno scritto sulla sua scrittura, tra gli altri: Lia
Bronzi, Anna Balsamo, Silvia Ranzi, Luciano Domenighini, Manuela Minacci, Guido
Folco, Fulvio Castellani, Lidia Perritore.
Su invito ha presentato la sua poesia accompagnata dai musicisti Sergio Paglicci e Viviana Apicella in “Serata di musica e poesia”. Nel dicembre 2013 è stata invitata dalla Presidente Cinzia Bagnoli del Lions Club
“G. D'Annunzio” alla serata di auguri natalizi presentando con la scrittrice Anna Balsamo, “D'Annunzio – Uno sguardo dal 2000”. I suoi scritti, poesie e racconti, sono presenti nel web, su numerosi siti e nel blog personale, “Nonsolorime”.[4]
Su invito ha presentato la sua poesia accompagnata dai musicisti Sergio Paglicci e Viviana Apicella in “Serata di musica e poesia”. Nel dicembre 2013 è stata invitata dalla Presidente Cinzia Bagnoli del Lions Club
“G. D'Annunzio” alla serata di auguri natalizi presentando con la scrittrice Anna Balsamo, “D'Annunzio – Uno sguardo dal 2000”. I suoi scritti, poesie e racconti, sono presenti nel web, su numerosi siti e nel blog personale, “Nonsolorime”.[4]
Rosalba Di
Vona nasce
a Sora (FR) nel 1951. Da sempre attenta
ai più sfortunati, si impegna in più occasioni nella raccolta di fondi per i
lebbrosi e per i bambini dell'Africa.
La
passione di scrivere e poetare, è sempre stata fortemente presente in lei. Nel
2008 pubblica la sua opera prima, la silloge poetica, Da cuore a cuore
(Edizioni Il Castello), per la quale ha ricevuto il premio speciale della
giuria al “Premio internazionale di
poesia e narrativa Città di Bitetto”.
Poco incline a partecipare a concorsi, pur avendo sempre ottenuto prestigiosi
riconoscimenti ai pochi cui abbia preso parte, è presente con sue opere in
numerose pagine virtuali, anche con un suo sito web,[5] in
volumi antologici di autori vari e nelle riviste Controvento e Poeti e poesia di Editrice Pagine. È presente
nell’Antologia del prestigioso premio “Alda Merini” (Ursini Edizioni, 2013).
Sue poesie sono presenti su numerosi e-book
di autori vari, tra cui uno con Editrice Pagine.
Ha collaborato con la rivista culturale quindicinale on-line, Il risveglio di Ebe, curando la rubrica “Atuttotondo”.
Ha collaborato con la rivista culturale quindicinale on-line, Il risveglio di Ebe, curando la rubrica “Atuttotondo”.
Nel 2013 ha intervistato il
Maestro Sergio Terzi, in arte Nerone, considerato l'erede di Ligabue, la sua
poesia "Inquietudini" è stata pubblicata nel catalogo della mostra
dedicata al grande artista, tenutasi a Conegliano (TV).
Dal 2014 è Presidente dell'Associazione artistica
"perArte", da lei fondata nella sua Sora, prodigandosi per la
realizzazione di un grandissimo affresco all’interno dell’antico palazzo
comunale, attraverso la preziosa opera del Maestro affreschista di fama
mondiale, Vico Calabrò. Tuttavia, questo impegno non la allontana dalla poesia,
anzi l’arricchisce.
Nel luglio 2014 è co-fondatrice con le poetesse Giusy Tolomeo
e Luisa Casamassima, i poeti Emanuele Marcuccio e Teocleziano Degli Ugonotti,
del movimento poetico-culturale dell'Empatismo.
Donatella Calzari è
nata e vive in una città del Lodigiano. Esercita la professione docente. Scrive
poesie dall’età di sei anni.
Nel 1995 ha fondato e gestito per alcuni anni una sezione dell’Associazione “Amici della Poesia – Ada Negri” di Lodi.
Ha organizzato eventi culturali, fra i quali: la mostra d’arte “Ada Negri e la terra amata” con esposizione di scritti giovanili autografi della poetessa e opere figurative del Maestro Teodoro Cotugno; ha organizzato reading di poesia, per cui, nel 1994 ha coniato la denominazione, “Poesia: il fascino delle parole”, che ancora si svolge annualmente nella sua città ed è da sempre correlato alla relativa pubblicazione di un “Quaderno” numerato, contenente i testi presentati. Ha curato e diretto una trasmissione radiofonica dedicata alla poesia sulle frequenze di Radio Casale Popolare. Ha ricoperto il ruolo di membro di Giuria in concorsi di poesia, anche dedicati ai ragazzi. Ha ottenuto svariati riconoscimenti in concorsi di poesia e narrativa, ai quali partecipa dal 1992. È iscritta dal 2009 al social-network facebook: sul suo profilo è possibile leggere alcune composizioni poetiche. In Seguito a una selezione operata dalla Casa Editrice Rupe Mutevole, e sotto la cura di Emanuele Marcuccio, nel 2011 è stata pubblicata la sua prima raccolta di poesie, Petali d’acciaio, la cui presentazione è visionabile su YouTube. Nel 2012 ha aderito al Progetto “Il Viaggio, il Canto. Vol. 1”, un Book CD, realizzato da “Vetrina delle Emozioni” e frutto di una selezione di opere di autori vari. Nel 2014 ha partecipato con sette poesie all’antologia, Viaggi Di Versi 48, Editrice Pagine, con Prefazione di Elio Pecora.
Nel 1995 ha fondato e gestito per alcuni anni una sezione dell’Associazione “Amici della Poesia – Ada Negri” di Lodi.
Ha organizzato eventi culturali, fra i quali: la mostra d’arte “Ada Negri e la terra amata” con esposizione di scritti giovanili autografi della poetessa e opere figurative del Maestro Teodoro Cotugno; ha organizzato reading di poesia, per cui, nel 1994 ha coniato la denominazione, “Poesia: il fascino delle parole”, che ancora si svolge annualmente nella sua città ed è da sempre correlato alla relativa pubblicazione di un “Quaderno” numerato, contenente i testi presentati. Ha curato e diretto una trasmissione radiofonica dedicata alla poesia sulle frequenze di Radio Casale Popolare. Ha ricoperto il ruolo di membro di Giuria in concorsi di poesia, anche dedicati ai ragazzi. Ha ottenuto svariati riconoscimenti in concorsi di poesia e narrativa, ai quali partecipa dal 1992. È iscritta dal 2009 al social-network facebook: sul suo profilo è possibile leggere alcune composizioni poetiche. In Seguito a una selezione operata dalla Casa Editrice Rupe Mutevole, e sotto la cura di Emanuele Marcuccio, nel 2011 è stata pubblicata la sua prima raccolta di poesie, Petali d’acciaio, la cui presentazione è visionabile su YouTube. Nel 2012 ha aderito al Progetto “Il Viaggio, il Canto. Vol. 1”, un Book CD, realizzato da “Vetrina delle Emozioni” e frutto di una selezione di opere di autori vari. Nel 2014 ha partecipato con sette poesie all’antologia, Viaggi Di Versi 48, Editrice Pagine, con Prefazione di Elio Pecora.
Aldo Occhipinti è
nato a Palermo nel 1979, in una tarda mattina al fin di maggio, proprio in seno
al segno dei gemelli. Laureato in lettere moderne all’ateneo palermitano, è
recentemente ritornato alla piena dedizione agli studi dopo avventure di lavoro
precarie ed eterodosse; sta redigendo una tesi di laurea specialistica in
critica letteraria e letterature comparate, sui rapporti intercorsi tra
Gabriele D’Annunzio e la critica letteraria francese. Scrive poesie e brani di
prosa artistica dai primi anni ’90. La sua formazione è spiccatamente lirica e
visiva, con forti echi della tradizione letteraria italiana romantica e tardo
ottocentesca, con la quale l’autore dialoga con naturale contrasto.
Buona parte della sua
creazione poetica è raccolta sul web e fruibile gratuitamente: sul suo blog
personale[6]
(dove si possono leggere poesie e prose di tematica “urbana”), sulla sua pagina
facebook[7]
e su “poesieracconti.it”. Lavora alla sua prima organica raccolta di poesie
(1995-2015), che sarà presentata prossimamente ai lettori.
Marzia Carocci è
nata ad Arezzo. È poetessa, scrittrice e
critico-recensionista da venticinque anni. Collabora con l’Associazione Culturale TraccePerLaMeta per attività di editing, recensioni, prefazioni e commenti critici e con le riviste, Il salotto degli autori di Torino, Poeti nella società di Napoli, Oubliette Magazine, Euterpe .
critico-recensionista da venticinque anni. Collabora con l’Associazione Culturale TraccePerLaMeta per attività di editing, recensioni, prefazioni e commenti critici e con le riviste, Il salotto degli autori di Torino, Poeti nella società di Napoli, Oubliette Magazine, Euterpe .
Per
la poesia ha pubblicato: Introspezioni
(Montedit, 2003), Nel mio volo
(LibroItaliano World, 2006), Parole
dell’anima (Carta e Penna, 2008),
Di poesia ho vissuto (Carta e Penna, 2010) e Némesis (Carta e Penna, 2012).
Di poesia ho vissuto (Carta e Penna, 2010) e Némesis (Carta e Penna, 2012).
È
socia della Società delle Belle Arti/Circolo degli Artisti “Casa di Dante” di
Firenze e membro della commissione cultura del Centro socio-culturale “Il
Fuligno” di Firenze dal 2006.
Intensa
è stata la sua attività critica e di recensionista svolta all’interno della
collana di poesia “La Fenice” di Edizioni Agemina della quale è stata
direttrice. Presenta libri e reading poetici.
Numerosi
i primi premi e importanti segnalazioni in prestigiosi concorsi. Ha inoltre
ricevuto il premio alla Carriera con l’alta adesione della Presidenza della
Repubblica a Napoli nel 2007.
È
presente in numerose antologie poetiche, anche a scopo didattico.
Da anni organizza incontri Nazionali artistici a Firenze con la denominazione “Autori e amici di Marzia Carocci” dove incontra artisti di ogni disciplina e provenienti da tutta Italia.
Da anni organizza incontri Nazionali artistici a Firenze con la denominazione “Autori e amici di Marzia Carocci” dove incontra artisti di ogni disciplina e provenienti da tutta Italia.
È
membro di giuria in numerosi premi letterari tra i quali “Marzocco”,
“Sacravita”, “L’arte in versi”, “Artisti alla ribalta”, “Premio Borgioli”,
“Premio Fuligno” ed è Presidente del Premio di letteratura “Ponte Vecchio”.
Lorenzo Spurio è
nato a Jesi (AN) nel 1985.
Si è laureato nel 2011
all’Università degli Studi di Perugia in Lingue e Letterature Straniere con una
tesi sull’autore anglosassone Ian McEwan.
Scrittore e critico
letterario, ha al suo attivo varie pubblicazioni sia in cartaceo (in volume e
in rivista) che online.
Per la narrativa ha pubblicato
le raccolte di racconti Ritorno ad Ancona e altre storie (Lettere
Animate, Martina Franca, 2012 – coautrice Sandra Carresi), La cucina
arancione (TraccePerLaMeta Edizioni, 2013) e Apologia del perduto
(Arpeggio Libero, Lodi, 2014 – coautore Massimo Acciai).
Intensa la sua attività di
critico letterario con una serie di saggi tra cui Jane Eyre, una rilettura
contemporanea (Lulu, 2011), La metafora del giardino in letteratura
(Faligi, Aosta, 2011), Flyte & Tallis. Ritorno a Brideshead ed
Espiazione. Una analisi ravvicinata di due grandi romanzi della letteratura
inglese (Photocity, 2012), Ian McEwan: sesso e perversione
(Photocity, 2013).
Per la poesia, recentemente ha
pubblicato la raccolta di poesie civili, Neoplasie civili (Edizioni
Agemina, Firenze, 2014).
Collabora
a varie riviste letterarie tra cui Sagarana
ed è direttore della rivista di letteratura Euterpe,
fondata nell’ottobre del 2011. Gestisce uno spazio internet di letteratura
denominato Blog Letteratura e Cultura dove pubblica recensioni, segnalazioni,
commenti e saggi letterari.
Ha curato le antologie dei
reading sul “Disagio psichico e sociale” svoltisi a Palermo (maggio 2012), San
Benedetto del Tronto (ottobre 2013) e Firenze (febbraio 2014) e l’antologia del
Memorial Pablo Neruda svoltosi a Firenze nel 2013, pubblicate da
TraccePerLaMeta Edizioni ed è l’ideatore del progetto antologico di racconti
tematici, Obsession cha ha pubblicato due antologie.
Sulla sua produzione hanno
scritto vari poeti e scrittori tra cui Antonio Spagnuolo, Ninnj Di Stefano
Busà, Nazario Pardini, Marzia Carocci, Ugo Piscopo, Franco Pastore, Lucio
Zinna, Francesca Luzzio, Corrado Calabrò, Cinzia Demi e molti altri.
Francesco Arena[8]
(Latina, 1975), vi cresce fino alla maggiore età trasferendosi poi a Viterbo
prima per l’università, infine ad Atripalda (AV) dove attualmente risiede.
Sin dalle scuole elementari
denota un grande desiderio di esprimersi attraverso il mezzo della scrittura.
Così narrativa e poesia viaggiano di pari passo, nella prima sviluppa il più
delle volte il suo sogno di “bambino delle stelle” descrivendo e immaginando
surreali viaggi spaziali, nella seconda esprime le sue emozioni più intime e
profonde.
Nel 2008 si iscrive al noto social-network facebook e pubblicando in
modo amatoriale le sue poesie e partecipando a qualche concorso interno ai
gruppi di poesia conosce Gioia Lomasti.
Sotto sua cura editoriale
pubblica la sua opera prima, la silloge poetica, Pensieri Di Rugiada (Rupe Mutevole Edizioni, 2011).
Sempre nello stesso anno si
avvia in una collaborazione sinergica con Gioia Lomasti, Marcello Lombardo,
Marco Nuzzo, Matteo Montieri e Alessandro D'Angelo, come promotore di scrittori
presso il format di promozione autori/artisti “vetrinadelleemozioni.com”,
divenendo così curatore, co-curatore e curatore grafico per diverse opere prime
e non di autori emergenti di talento.
Nel 2012 è responsabile “In
costiera Amalfitana” per conto della casa editrice Rupe Mutevole Edizioni
coordinando la partecipazione della stessa alla fiera della piccola e media
editoria a Cetara (SA).
Nel 2014 pubblica la sua
seconda silloge poetica, Pensieri
Acrobatici (Photocity Edizioni).
Maria Rita Massetti è nata a San
Benedetto del Tronto il 22 maggio del 1961, lavora presso l’attività di
famiglia ma è sua passione scrivere poesie. Vincitrice di diversi concorsi
banditi da associazioni culturali sambenedettesi, nazionali e internazionali,
ha pubblicato la sua opera prima, la raccolta di poesie, Le Stagioni della Vita.
Raccontanima (Albatros Il
Filo, 2008). Attualmente scrive per chi apprezza le sue composizioni su
facebook, noto social-network, sulla
pagina “Le poesie di Maria Rita
Massetti”.[9]
Persona libera e allegra, Maria Rita dedica ogni tempo che ha libero alla
poesia, intrecciando spesso collaborazioni con attori locali di teatro.
Lavora al suo nuovo libro che, a differenza del
precedente, non sarà solo una raccolta di poesie ma un viaggio tra autori e
stili diversi.
Nel 2013 ha preso parte alla realizzazione
dell'Antologia Poetica, Dipthycha. Anche questo foglio di vetro
impazzito, c'ispira... (Photocity Edizioni), ideata e curata da
Emanuele Marcuccio e alla raccolta poetica, a favore delle popolazioni della
Sardegna, Tutti siamo l'isola - Emergenza Sardegna (TraccePerLaMeta
Edizioni, 2013). Inoltre, è tra i poeti selezionati nell'Antologia critica di
Luciano Domenighini,
La Lampada di Aladino. Annotazioni critiche su poeti contemporanei (TraccePerLaMeta Edizioni, 2014), curata da Emanuele Marcuccio.
La Lampada di Aladino. Annotazioni critiche su poeti contemporanei (TraccePerLaMeta Edizioni, 2014), curata da Emanuele Marcuccio.
Tra i migliori riconoscimenti ricevuti ricordiamo:
Prima classificata alla XII Rassegna
letteraria de “Il Circolo dei Sambenedettesi” nel 2011/2012, Finalista
con Menzione d'Onore al “Premio
Valentina” e Vincitrice del Concorso "I Colori delle Donne", patrocinato dalla Provincia di
Ascoli Piceno e dalla Commissione per le Pari Opportunità.
Giorgia Catalano
(Ventimiglia, 1971) inizia a scrivere a tredici anni, ma solo nel 2010 comincia
a condividere i suoi scritti.
Ha ricevuto segnalazioni e
menzioni, premiata in diversi concorsi letterari e fotografici; è spesso membro
di giuria.
Molte sue liriche sono incluse
in antologie, agende e calendari e pubblicate su quotidiani, periodici locali e
riviste letterarie on-line, anche internazionali.
Cinque sue poesie sono
presenti nel libro d'Arte, I Sogni e le
Stelle (EGS Edizioni, 2011).
A fine 2012 è pubblicata la
sua silloge poetica, Un Passaggio Verso
le Emozioni (Photocity Edizioni) e, nel 2013, il Libro d'Artista, Alle risposte, il tempo (EGS Edizioni).
Nel 2011 la intervistano
Emanuele Marcuccio, poeta e aforista palermitano, e la poetessa e giornalista
Luigia Sorrentino, che le dedica uno spazio sul blog poetico di Rainews.
Ospitata e letta durante
diverse trasmissioni radiofoniche quali, ad esempio, "L'uomo della
notte", condotta da Maurizio Costanzo su Radio Uno.
Lo street-artist Opiemme (suoi i contributi artistici in vari paesi
del mondo) ha immortalato su marciapiedi di Torino, per il progetto, "Un
fiume di parole", una lirica della Catalano.
L'Autrice è presente, con
altri autori, nell'opera di dittici poetici di Emanuele Marcuccio, Dipthycha (Photocity Edizioni, 2013) e
nell'opera critico-antologica di Luciano Domenighini, La Lampada di Aladino, (TraccePerLaMeta Edizioni, 2014), curata
dallo stesso Marcuccio.
Conduce, con il poeta Giorgio
Milanese, su Radio Italia Uno, la trasmissione, "L'Isola che non
c'è", volta a promuovere autori emergenti ed esordienti.
È fiduciaria de "Il Club
dei Cento" (di Torino), e ne cura marketing e pubbliche relazioni. È anche
recensionista e curatrice editoriale.
Giusy Tolomeo è
nata a Vittoria, nella bella terra di Sicilia, dal 1970 risiede a Busto Arsizio
(VA). Ha sempre nutrito una grande passione per la musica che riversa nello
studio del pianoforte e nella collezione pregiata di dischi di musica jazz. Ha
studiato lettere e filosofia con una specializzazione in fisiopatologia dello
sviluppo dell’età evolutiva, per assecondare il suo bisogno interiore di
“conoscenza di sé e degli altri”, soprattutto dal punto di vista delle
relazioni umane e della ricerca del Senso della vita. Ha insegnato sempre
italiano e musica ed ha organizzato musical e spettacoli di arte e poesia in
diversi teatri, sia in Lombardia che in Puglia, dove ha vissuto per circa sette
anni. Appassionata di giornalismo, nel 1972 intervista Pinolo Scaglione, il Nuto de “La luna e i falò” di Cesare
Pavese. Nel 1976 si classifica tra i primi dieci partecipanti al Premio di
Narrativa e Pittura, indetto dal Circolo Artistico Lombardo, con i racconti “Il
figlio”, “Santina”, “Evasione”. Restia a ogni tipo di concorso, si lascia
coinvolgere nell’XI edizione del premio “Pablo Neruda”, patrocinato dalla città
di Pinerolo, riportando una menzione d’onore per la raccolta intitolata
“L’Attesa”. Nel 1994 pubblica il romanzo, “Dune”, con il quale viene conosciuta
dagli studenti del Liceo Classico di Busto Arsizio, che lo useranno come testo
di italiano. È del 1997 la pubblicazione del romanzo, “Il giovane Siddharta”.
Nel 2012 è presente alla Fiera del Libro di Torino, di Francoforte e New York
con la silloge, “Davide e Betsabea” (Albatros Il Filo). Dal 18 settembre 2013 collabora
con la Casa Editrice Panini di Modena attraverso la pubblicazione di
filastrocche. Il 2 luglio 2014 fonda il Movimento poetico-culturale
dell'Empatismo al quale è legata in modo speciale. Oggi è fiera di camminare
assieme ad Anime affini, giungendo quasi alla realizzazione di un sogno: donare
i suoi versi in eredità a tutti nell’iniziale ricerca del Senso della Vita.
Grazia Tagliente nasce
a Palagianello (TA) nel 1953, si diploma a Taranto nel 1972, l'anno successivo
in cerca di lavoro si trasferisce a Milano, dove tuttora vive, ed è madre di
due figli.
Ha studiato Sociologia
all'Università di Urbino. Per un ventennio dipendente di Aziende Sanitarie
milanesi, in seguito funzionario dell'Agenzia delle Entrate.
Scrive poesie dal 2009,
segnata dal dolore per la morte del marito, per esprimere la sofferenza, le
emozioni, i ricordi e le impressioni.
Amante dell’arte, della natura
e della fotografia, sopra ogni cosa ama la poesia, che ritiene la più
importante forma di comunicazione dell'animo umano.
Presente in diverse raccolte
antologiche di poesia contemporanea, anche a tematica sociale, pubblica
abitualmente in gruppi e pagine di
social-network.
social-network.
Finalista in concorsi di
poesia, detiene vari riconoscimenti: Diploma di Merito e Diploma d’Onore, 2a classificata al premio Nazionale di Poesia e
Narrativa “Comune di Genazzano Città d’Arte”, 1a classificata al Concorso “2° Evento Letterario
Scriviamo...”.
Nel 2014 pubblica la sua opera
prima, la silloge poetica, Lacrime di
Cielo (Irda Edizioni).
Rosa Cassese
si è laureata in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Bari con
una tesi in Letteratura Italiana, riguardante lʼEpistolario di
Giacomo Leopardi, discussa col Chiar.mo Prof.re A. Leone de Castris. Docente
per molti anni in Istituti Tecnici, con sporadiche esperienze nei licei, ha
collaborato a un progetto teatrale scolastico, con corso di dizione e recita di
poesie e prose da parte degli alunni; membro di commissione agli Esami di Stato
per le discipline letterarie; giurata nel concorso scolastico di poesia, ha
selezionato i vincitori; ha scritto alcuni articoli per l’Annuario scolastico.
Ha ricevuto qualche riconoscimento critico; finalista nel concorso letterario
"Interrete" (Shorts-edizione, 2009), con il racconto, “Una telefonata
impertinente” e selezionata con un racconto dal titolo, “La mia vita in una
prigione dorata” per l'Antologia, I Porti
Sepolti (Aletti Editore).
Ha pubblicato Momenti di vita vissuta (Albatros Il
Filo, 2008); Alla ricerca di me stessa
e, Vola... mi... nel cuore, silloge
poetica, con Aletti Editore; sempre per Aletti, una sua poesia dal titolo
“Pioggia”, è edita nell'Antologia, Verrà
il mattino ed avrà un tuo verso. Ha pubblicato
Una follia per Amore (Editrice Nuovi Autori, 2009), altri libri di poesie con Aletti e “il mio libro.it”; scrive sul sito letterario "pensierieparole.it", dove è selezionata per il Volume, PensieriParole 2010, prima raccolta antologica di poesie, aforismi e racconti di autori che hanno maggiormente contribuito al social-network letterario.
Una follia per Amore (Editrice Nuovi Autori, 2009), altri libri di poesie con Aletti e “il mio libro.it”; scrive sul sito letterario "pensierieparole.it", dove è selezionata per il Volume, PensieriParole 2010, prima raccolta antologica di poesie, aforismi e racconti di autori che hanno maggiormente contribuito al social-network letterario.
Nel 2013 è tra i poeti
partecipanti nell'Antologia di dittici poetici, Dipthycha (Photocity Edizioni) del poeta e aforista, Emanuele
Marcuccio. Sempre nel 2013 e sotto la cura editoriale dello stesso Marcuccio, è tra i venti poeti
selezionati per l'Antologia critica di Luciano Domenighini, La
Lampada di Aladino. Annotazioni critiche su poeti contemporanei (TraccePerLaMeta
Edizioni, 2014).
Si diletta a scrivere poesie;
attualmente in quiescenza, riordina appunti di una vita.
Daniela Ferraro è nata a Locri (RC) dove attualmente risiede.
Ha conseguito la laurea in lettere classiche presso
l’Università degli Studi di Messina e, vinto un concorso a cattedre per le
scuole medie, ha lì insegnato per quindici anni. A seguito del superamento di
un altro concorso a cattedre per le scuole medie superiori per la classe di
italiano e storia (cui poi si è aggiunta anche quella relativa all’insegnamento
di italiano e latino, conseguita tramite un corso abilitante), ha insegnato in
alcuni istituti di carattere tecnico e, attualmente, presta servizio presso
l’IPSIA di Locri. Dedita alla poesia, alla narrativa e al giornalismo,
collabora con il quotidiano “La Riviera” e con il giornale on-line
“Tg Calabria Report”, con le riviste culturali “Erato” (Roma) e
“Cesar online” (Gioia Tauro).
“Tg Calabria Report”, con le riviste culturali “Erato” (Roma) e
“Cesar online” (Gioia Tauro).
Ha al suo attivo la pubblicazione di sue poesie, oltre che su
riviste letterarie di vario genere, su diverse antologie, presso le case
editrici Aletti (Roma) e Ursini Edizioni (Catanzaro). Nel 2011 ha pubblicato la
sua prima raccolta di liriche, Icaro
con la casa editrice Rupe Mutevole e, nel 2012, il suo secondo libro di
liriche, Cerchi concentrici. (sul cadere
dell’alba) con la casa editrice Aletti. Accanto alle importanti
classificazioni ottenute dalle sue poesie in diversi concorsi non solo
regionali, ma anche nazionali, sono da evidenziare i due premi ottenuti dal suo
secondo libro, Cerchi concentrici. (sul
cadere dell'alba), con il terzo posto in graduatoria, nel 2013, al premio
letterario internazionale di “Parete, città della poesia” e con il premio
speciale della critica, ottenuto nello stesso anno, al premio letterario
internazionale di “Massa, città fiabesca di mare e di marmo”.
Antonino Natale è
nato a Torino nel 1975, è laureato in Scienze Biologiche e attualmente lavora
nella stessa città per una cooperativa.
Scrive poesie e suona il basso
elettrico da diversi anni.
Sue poesie sono state
pubblicate nell'antologia di vari concorsi di poesia.
Nel 2006 “Inevitabilmente” è
arrivata tra le finaliste del premio
“Cento poeti per cento poesie” di Viterbo.
“Cento poeti per cento poesie” di Viterbo.
Nel 2013 pubblica con Galassia
Arte la sua opera prima, la silloge poetica, Le foglie.
Le poesie “Per trovare” e
“L’inganno” sono presenti nell'antologia poetica, Fondamenta instabili (deComporre Edizioni, 2014).
Anna Alessandrino, pugliese, di Gravina in Puglia, laureata in
Pedagogia, lavora spesso in équipe con psicologi nelle scuole di ogni ordine e
grado. Inizia precocemente a scrivere poesie: a sei anni i suoi primi versi
dedicati al gesso e alla lavagna e non ha più smesso.
Ha sempre letto molto, forse per rifugiarsi in un mondo tutto suo, tanto che in terza media, a soli dodici anni, con grande stupore della sua insegnante di Italiano, presenta una tesina su “Il male oscuro” di Giuseppe Berto, indice che fin da allora ha sempre cercato di addentrarsi nell’interiorità dell’essere umano, soprattutto delle donne.
Ha sempre letto molto, forse per rifugiarsi in un mondo tutto suo, tanto che in terza media, a soli dodici anni, con grande stupore della sua insegnante di Italiano, presenta una tesina su “Il male oscuro” di Giuseppe Berto, indice che fin da allora ha sempre cercato di addentrarsi nell’interiorità dell’essere umano, soprattutto delle donne.
Le piace anche dipingere, cosa che da qualche tempo
ha tralasciato.
Per alcuni anni collabora con radio e periodici
locali e nel 2010 con un’amica pubblica, con “ilmiolibro.it”, Passo a due..., esperimenti di scrittura
creativa, curandone la grafica interna e di copertina.
È presente in alcuni blog,[10] in molti numeri della rivista letteraria Euterpe, in moltissime antologie e ha fatto parte del team dei Progetti Culturali
ideati da Bruno Mancini, pubblicando articoli e recensioni sul settimanale
campano “Il Dispari” e su “emmegiischia.com”.
Ama mettersi in gioco partecipando a concorsi di
poesia e racconti, arrivando finalista in alcuni e vincendone parecchi. Eccone alcuni:
1°
posto ex aequo nel concorso internazionale “Pablo Neruda - 2014”, indetto da
Edizioni Agemina, con la silloge, Oltre
l’azzurro dei cieli; 4° posto al Concorso Internazionale di poesia “Città
di Gualtieri - 2013”; Menzione speciale nel concorso “Nuove parole” - 2013;
Diploma e targa di merito al concorso “Mille voci per Alda” - 2013; Vincitrice
assoluta sez. Poesia con la silloge inedita, A volte son brusii, al
Premio Letterario Editoriale “L'Autore” (Firenze, 2013); 1° posto nel
Concorso Letterario “Segreti di Pulcinella” - 2013; 3° posto al Concorso Letterario Nazionale “LunaNera” -
2013; Menzione d’onore per la sez. Haiku al concorso “L’arcobaleno della vita”
- 2012.
Teocleziano Degli
Ugonotti (al secolo Teodoro Ugone) nasce nella città di
Altamura, residente in Gravina in Puglia.
Nella continua ricerca di
equilibrio tra corpo e psiche, trova nella scrittura un valido modo per parlare
a se stesso e, nello sport, alcune sue risposte: nel 1997, socio CONI, vince il
Campionato Regionale in “Ballo da Sala” e poi il titolo di semifinalista al
Campionato Nazionale. Intraprende anche una carriera da Karateka, conclusa con
il conseguimento della cintura marrone di ultimo livello.
A Bari intraprende la
carriera di farmacista presso l'Università “Aldo Moro” nella facoltà di
Farmacia, dove è laureando con tesi sperimentale in “Analisi dei Medicinali” su
una sostanza antitumorale. Non abbandona lo sport, qualificandosi come
nuotatore di 6° brevetto superiore nella FIN. Da qui a poco viene nominato
Referente Provinciale del movimento giovanile dell'UNICEF dal Comitato
Regionale UNICEF Puglia per la difesa dei Diritti Universali sottoscritti
dall'ONU.
Dall'età di tredici anni
intraprende con maestri privati lo studio del canto, studiando da tenore
leggero. Da qui i suoi concerti: “Messiah” di Händel nel 2009, “Requiem in
aeternam” di Mozart dal 2010 ad oggi nelle città di Bari, Potenza, Salerno;
“Carmina Burana” dal 2013 ad oggi, a Reggio Emilia, Roma, Bari, Lecce e
Brindisi. Canta in teatro come corista lirico nello “F. Stabile” di Potenza per
“Lo sposo al Lotto”, ne “La Traviata”, e ne “L'Elisir d'amore”a Grottaglie.
Studioso di Musica Antica e Barocca. Appassionato di rievocazione storica, come
“speziale” si interessa di Botanica Officinale Universale e della Murgia,
incentivata dai suoi studi in Farmacognosia.
Trova nella poesia
l'espressione empatica della condivisione emotiva tra sé e gli altri e delle
sue numerose affinità emozionali. Così prende parte nel 2014 al movimento
poetico-culturale dell'Empatismo, di cui la poetessa e scrittrice, Giusy
Tolomeo, è fondatrice.
Grazie infinite Prof. Pardini,
RispondiEliminasempre attenta e profonda la sua lettura, grazie anche per aver riportato le note biografiche di ogni autore con me partecipante a questa non solita antologia, ma, è il secondo volume, quindi, credo sia improprio la denominazione di "non solita".
Leggo che ha citato anche il manifesto dell'Empatismo e, a proposito di "pluricanto", così di seguito viene definito in nota al manifesto pubblicato in "Dipthycha 2".
«Composizione poetica ideata dalla fondatrice del nostro Movimento, Giusy Tolomeo. Una poesia composta da uno o più versi di poesie di vari poeti, scritte indipendentemente, anche in tempi diversi, seguendo uno stesso tema in una sorta di corrispondenza empatica.» (p. 12)