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mercoledì 1 aprile 2015

VITO LOLLI ESPONE SU LEUCADE

Vito Lolli collaboratore di Lèucade


VEGLIA PASQUALE
GIOCO DIVINO

MNEMOSYNE

PIETA'

RESSURREZIONE


Rivelazione del Cerchio Iridato

5 commenti:

  1. Luce che guizza dalle tenebre e tenebre che ingoiano la luce. Dio non crea dal Nulla, ma dai suoi stessi Abissi, per cui Nulla e Tutto non si contrappongono, ma si compenetrano nel mistero della creazione cosmica. In questi dipinti ci troviamo agli esordi della vita e della morte, in un Non-luogo-Non tempo da cui sorgono le albe e s'inabissano i giorni della storia universale. Dov'è il centro dell'Universo (o del Poliverso, come sarebbe più esatto dire)? Da nessuna parte e dovunque; così come da nessuna parte e dovunque è periferia. Queste visioni, questi racconti, questi personaggi si trovano alle scaturigini del mistero universale, dove non esistono contrapposizioni ed ogni cosa è nell'altra in un progetto di cooperazione e d'armonia. Forse ci troviamo nell'Eden, dove fra Creature e Creatore non esistono distanze incolmabili e ciascuno è protagonista ed erede del divino che è in lui.
    Franco Campegiani

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  2. Non sono, ovviamente, un critico d'arte e sono sempre stato dubbioso sulla validità di una certa arte figurativa moderna e contemporanea, che si esprime in linguaggi per me ermetici e comunque di difficile lettura. Però queste composizioni pittoriche di Vito Lolli mi riconciliano in gran parte con la pittura contemporanea. Le immagini sono espressione di una complessità interiore di grande levatura e fascino, per proposizione di un linguaggio cromatico di grande efficacia e sintesi di elaborazione tematica che, se i segni fossero parole, li potremmo dire dicotomie, la luce e il buio ossimori, per la complessità compositiva dualismi scomposti. Immagini che sarebbero comprensibili, forse, anche senza l'aiuto dei titoli dati dall'autore. Non riesco a decifrare (forse anche a causa della ridotta dimensione delle immagini oltre che per l'assenza visiva diretta dei dipinti) la tecnica pittorica . Ma certo Vito Lolli dimostra grande padronanza del disegno e dei concetti espressi. Vi è anche un pizzico di quella "follia" di cui aveva discusso nel suo precedente saggio su "Cos'è l'arte?". Credo che si, credo che vi sia. Queste immagini mi danno il senso di una vita che produce altra vita.
    Umberto Cerio

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  3. Un saluto, Umberto. I miei dipinti sono oli su tela o tavola. Non ho nulla a che fare con scelte di campo, partigianerie su questo o quel linguaggio o dibattiti su "ismi" vari. Io dipingo quello che vedo se e quando lo vedo e il mio mandato è dipingerlo esattamente come mi è dato da vedere. Franco fu ed è il primo e l'unico a cogliere nel mio vissuto il segno di un'esperienza orfico-eleusina quando io non sapevo ancora cosa fossero se non parole ancora vuote di chiacchiere ex scolastiche. Dopo, per tentare di arginare l'isolamento e l'inadeguatezza rispetto al quotidiano con una parvenza di " comprensione esprimibile" di me stesso (ovviamente parolaia..) ho cercato di ripercorrere quei sentieri. E so, ora, che "Bussate e vi sarà aperto" e "A chi ha sarà dato e a chi non ha sarà tolto anche il poco che ha" fanno di Gesù di Nazareth la frontiera di qualsiasi percorso si creda di fare verso la "luce". Buona Pasqua, intanto. Fanne il miglior vissuto che puoi. A presto
    Vito Lolli

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  4. Ho avuto modo, alcuni anni orsono, di ammirare dal vivo le mostre di Vito Lolli. Ne rimasi ipnotizzata. E credo di poter asserire che, per la prima volta nella mia vita, di fronte all'immagine della Nascita - posso definirla così? - , fui colta da quella che viene detta Sindrome di Stendhal. Non si manifestò con senso di malessere o attacchi di panico, ma da quelle che lo stesso Stendhal identificò come attacco di vertigini e, soprattutto, come stato di assoluto legame alla tela. Alludo al terzo quadro andando dall'alto in basso, che mi fulminò per la potenza espressiva, la luminosità, la capacità di comunicare anche ai profani in materia come la sottoscritta. Ricordo che tra tutti i pittori che esponevano cercavo disperatamente Vito Lolli e, quando finalmente, ebbi la gioia di parlarci, mi trovai di fronte il classico Artista che sorride ed evita ogni forma di narcisismo. Il vero Artista. Non spiegò. Mi disse che le immagini devono poter arrivare con la loro potenza comunicativa. Che ognuno aveva il diritto di farle proprie. Di interpretarle. Un pò come avviene per la poesia e, non a caso, Vito é anche un ottimo Poeta. Di fatto i suoi quadri hanno tutti la caratteristica di non essere criptiche, di avvalersi di una luce a dir poco folgorante, che consente loro di superare la barriera della tela... La Nascita, che probabilmente ha un altro nome, immortala il bimbo nell'ovulo e lo spermatozoo che disegna cerchi intorno a esso. Il bimbo é già Vita. E' seduto nel futuro grembo, forse in una placenta, comunque in una bolla, e gioca a dadi... A dadi con quello spermatozoo che saprà decidere se farlo nascere; se sceglierlo e come incrociare i cromosomi... Quanti messaggi in un simile quadro! Allegoria dell'intera esistenza, delle scelte, spesso sbagliate, compiute da noi uomini, messaggio d'Amore. Di fatto devo a Vito la grande esperienza del polso accelerato e della perdita del senso del tempo di fronte a un quadro. E posso dire che si tratta di un’emozione estetica, quindi lascia poco spazio all’interpretazione fantastica della fruizione dell’arte. E’ piuttosto un turbamento dovuto alla contemplazione della bellezza artistica. Oggi ritrovo le sue Opere e approfitto di questo magico spazio per ringraziarlo ancora e per rivolgere a lui e a tutti gli amici del blog, caldi cari Auguri!
    Maria Rizzi

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  5. Errata Corriige: criptici

    Maria Rizzi

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