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lunedì 25 gennaio 2016

RODOLFO VETTORELLO: "PIAZZA DUOMO 19"

Piazza Duomo 19

Ritorno a volte
in quel palazzo al centro di Milano,
in piazza Duomo 19, al quinto piano.
Un portoncino in legno a due battenti
e serrature
e pomoli d’ottone quasi a specchio.
Tre camere su strada, un corridoio
e la cucina grande.
Ormai da tempo
un gran silenzio dentro
e l’aria vecchia
e l’ombra di mia madre sull’acquaio.
Non resta un altro segno sulle cose,
né la sua voce nelle stanze vuote
e notte, dopo notte e dopo notte
si fanno bruni d’ossido e di morte
i rilucenti pomoli d’ottone.
(Da ELOGIO DELL’IMPERFEZIONE. LuoghInteriori. Città di Castello. 2015)

Rodolfo Vettorello


2 commenti:

  1. Rileggo Rudy dopo qualche tempo, in una lirica sulla casa d'infanzia e sulla Mamma, che per una dolce coincidenza del destino, so che si chiamava Maria e ritrovo il senso struggente di saudade e la danza lieve e intensa dei versi... La chiusa mi ha procurato una stretta al cuore, una sorta di nodo, quasi i 'pomoli d'ottone' fossero lo specchio di tutto: del tempo che passa, della gioventù che tramonta, del colore dell'amore che si ossida... Ispiratissimo, meraviglioso Poeta!
    Maria Rizzi

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  2. Carissimo Rodolfo, la nostalgia malinconica dell'assenza prende alla gola, quasi soffoca gli oggetti ossidati dal tempo e dalla polvere che si posa su di essi con oltraggio e noncuranza...ma quei "pomoli d'ottone" quasi a specchio, ne caratterizzano la metafora di un ricordo indelebile, di una memoria che non può congedarsi dalla casa avita. Un amarcord del cuore che rimane a testimonianza del legame, ma anche a dimostrare quanto tu sappia dare ai dettagli poetici le giuste collocazioni. La gioventù è lì, rimasta imprigionata dentro l'atmosfera solo all'apparenza abbandonata, che invece grida la sua struggente malinconia...
    Ninnj Di Stefano Busà

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