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mercoledì 27 gennaio 2016

SONIA GIOVANNETTI: "QUELL'ISTANTE, NELLA MEMORIA"



Sonia Giovannetti collaboratrice di Lèucade


Il nostro sguardo, lo sguardo di un poeta, è rivolto all'uomo, alla sua sofferenza, all'umanità.....

Sonia Giovannetti




6 commenti:


  1. La paura:...poi l'orrore. Risponde a questa sensibile empatica poesia di S. Giovannetti un altro poeta che è stato Testimone della guerra e della Shoah e ha visto «uomini e bestie ammazzati alla stessa maniera».

    Quando già tutte le donne
    del trasporto furono rapate
    quattro operai con le ramazze
    fatte di tiglio spazzarono
    e ammucchiarono i capelli

    Sotto i vetri traslucidi
    stanno i rigidi capelli degli asfissiati
    nella camere a gas
    fra quei capelli forcine
    e pettini d’osso.

    Non li penetra la luce
    non li scompiglia il vento
    non li sfiora la mano
    né la pioggia né le labbra

    Nelle grandi bacheche
    si attorcigliano aridi i capelli
    degli asfissiati
    e la treccina grigia
    codino di topo con un nastro
    che sono soliti tirare a scuola
    i cattivi monelli.
    La treccina, di Tadeus Ròzewicz - (Museo di Oświęcim, 1948)


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  2. "Lo so, posso immaginarlo. / Mai come te, però". L'esperienza del dolore, del male, è personale. Gli altri possono immaginarla, non viverla alla stessa maniera. Non con la stessa intensità, ci dice Sonia Giovannetti. La storia, checché se ne dica, non è maestra di vita. Le efferatezze di oggi, come di sempre, mostrano che l'umanità è ancora ferma a Caino e Abele. Ho sentito paragonare i nazisti alle bestie. Non diciamo eresie! In natura queste atrocità non esistono. Quante cose dovremmo imparare dagli animali! Certo, noi abbiamo la cultura che loro non hanno, ma non dovremmo consentire alla cultura di andare contro la vita. Prima viene l'umanità, poi l'umanesimo. Prima la fratellanza, poi le differenziazioni culturali. Non la storia, pertanto, ma la nostra interiorità è l'unica vera maestra di vita.
    Franco Campegiani







    Franco Campegiani

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  3. Sonia con la levità e la raffinatezza che fanno di lei un'Artista speciale, ci invita a 'non dimenticare' con versi di purezza e forza espressiva incredibili e con una chiusa che è il riassunto del senso della a vita.
    ""Lo so, posso immaginarlo. / Mai come te, però".L'ha sottolineato anche Franco Campegiani, io torno su questo distico per mettere in risalto quanto la nostra Sonia sia consapevole dell'importanza del verbo 'capire'. Si capisce ciò che si é vissuto. Il resto é luogo comune. Lei non cade mai nella banalità e ricorre al verbo più idoneo: 'immaginare'. Noi abbiamo raccolto testimonianze, visto filmati, visitato lager e moschee ebree, non vissuto l'orrore. Siamo testimoni solo del tempo che viviamo. Quel "Te" racchiude tutti coloro che hanno subito, incolpevoli, la più atroce delle morti. Racchiude uno sterminio. Una storia difficile da credere. Credo che solo Sonia poteva porgerla così e m'inchino alla sua Grazia!
    Maria Rizzi

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  4. I versi di Sonia non solo riescono a comunicarci gli stati stati d'animo che ci legano gli uni agli altri; non solo ci permettono di vedere oltre la “luce che si dissolve”; né soltanto “la levità e la raffinatezza“ sono le peculiarità “che fanno di lei un' Artista speciale “.
    Sonia sa adagiarsi sulle ali del cuore sentendone i battiti.
    Questa prezioso talento la rendono una donna (oltreché poetessa) rara!
    Ed è Poeta autentico solo chi è capace di regalare agli altri un'emozione da groppo in gola con la magia di strofe che vengono da “dentro”.
    Brava Sonia, hai fatto ancora centro!

    Roberto Mestrone

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  5. Grazie dell'attenzione, cari amici,dei commenti illuminati, della testimonianza poetica offerta da Maria Grazia Ferraris e della generosità delle vostre parole, che non merito. Il mio è solo uno "sguardo rivolto all'uomo, alla sua sofferenza, all'umanità..." tra i tanti, tra i vostri..
    Abbraccio voi e Nazario Pardini con il suo sguardo infinito che ci offre anche con Lèucade, avvolta dal credo della poesia.
    Sonia Giovannetti



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  6. Chiedo venia a Sonia e agli amici lettori per i refusi presenti nel quinto rigo del mio commento.
    Roberto Mestrone

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