Mi lascio dietro
solo
illusioni.
E’ una
vita che mi perdo
nei
tramonti equivoci,
nei
sogni incerti e ingannevoli.
Cala
il sipario
sui
giorni mediocri,
sui
silenzi immobili,
sui
calici vuoti,
sugli
approdi perduti
impastati
col silenzio
di
mura abbandonate,
sui
ricordi spenti,
sulle
immagini che sfiorano
i
brividi del vivere
dal
profumo silvestre
che
parlano di una saggezza
senza
voce né tempo.
Ricordi
Giace,
immobile,
l’immagine
dei giorni
trascorsi
a guardare
le
lancette dell’orologio.
Passano
i secondi,
i
minuti scandiscono
le
vaghe ombre
dei
ricordi spenti
che
affiorano alla mente.
I
sogni hanno breve vita,
sono
come un fuoco
che
cerca di resistere al tempo
oltre
i confini del silenzio.
Visioni
vuote, insignificanti,
si trasformano
in fantasmi
senza
voce né forma.
Testi di un'amarezza che colpisce. Dove il poeta ha una percezione cupa dei sogni del passato "sogni incerti e ingannevoli." "mi lascio dietro solo illusioni" anche i ricordi, sfocati, non sembrano confortarlo. "i minuti scandiscono le vaghe ombre dei ricordi spenti" Il presente è una realtà di una immobilità angosciante dove non si intravedono spazi per altri sogni o aspettative. Fase buia che il poeta sa descrivere egregiamente, trasmettendoci tutta la sua umana angoscia.
RispondiEliminaSerenella Menichetti.
Quanta amarezza e quanta saudade nell'analisi delle stagioni trascorse. Il Poeta intinge la penna in un pessimismo che sembra negare spazio alla speranza. Leggendolo ho sofferto con lui, pur non conoscendolo... Ho avuto, netta, la sensazione, che tra le righe dovessimo leggere altro. Come spesso accade. Il Poeta é lontano dagli entusiasmi celebrativi, propone un album privato di sentimenti seri, e fa affiorare il disinganno di colui che è di ritorno dall'avventura della vita. Sarà per il mio ottimismo ancestrale, ma ho la sensazione che Claudio Vicario si serva del lirismo per confessare a se stesso e al prossimo che:
RispondiElimina"I sogni hanno breve vita,
sono come un fuoco
che cerca di resistere al tempo
oltre i confini del silenzio".
Sceglie i vertici di un'espressione scabra e commossa a scopo catartico, liberatorio, colorando la propria sensibilità di una visione angosciosa dell'esistenza. La poesia 'costruttiva' è da soffocare, ma non da rinnegare. Può essere solo una mia errata intuizione, mi perdoni l'Autore....
Lo ringrazio per le liriche di profonda riflessione, per gli spunti e gli insegnamenti e lo saluto caramente, insieme al caro condottiero Nazario...
Maria Rizzi
versi profondamente melodici, intrisi di disillusione , che esprimono "una saggezza senza voce né tempo". Nadia Chiaverini
RispondiEliminaRingrazio l'amica Serenella Menichetti, Maria Rizzi e Nadia Chiaverini insieme al Prof. Nazario Pardini che mi ha concesso di entrare, piccolo e sconosciuto, nel suo Blog pieno di nomi illustri.
RispondiEliminaClaudio Vicario