Vorrei far conoscere ai frequentatori del nostro blog un'antica
tradizione ancora ben viva nell'isola d'Ischia che consiste nel colorare di
rosso le uova che vengono consumate nel periodo di Pasqua.
Non
si sa con certezza da dove derivi quest'usanza né quando abbia avuto
inizio. Probabilmente è collegata alla dominazione bizantina di Napoli e
al conseguente influsso della Chiesa orientale (ancora oggi in Grecia c'è
l'abitudine di tingere di rosso le uova pasquali).
E
neppure si conosce veramente il significato di questa operazione.
Comunque il rosso, collegato al periodo pasquale, dovrebbe alludere al sangue di Cristo
e al suo sacrificio; l'uovo, invece, è, nel suo significato più
ampio, il simbolo stesso della vita o, se si vuole, della nascita a quella che,
per il cristiano, è la vera vita, quella spirituale; o semplicemente della
resurrezione di Cristo. Ma queste sono solo mie ipotesi.
Quello
che so per certo è che, per arrossare le uova, si usa la radice della
robbia (Rubia tinctorum), una
pianta delle rubiacee, usata una volta anche per tingere i tessuti, che è
abbastanza diffusa sull’isola. Se ne schiacciano con un martello le radici che vengono disposte in modo
abbastanza uniforme sul fondo di una
pentola e tra gli strati delle uova ivi deposte. Si versa acqua fino a coprire
le uova che si fanno bollire a fuoco moderato per almeno mezzora (ma c’è pure
chi va oltre l’ora). Il risultato è verificabile nella foto.
Pasquale Balestriere
Buona la spiegazione...ma meglio ancora le UOVA!!!
RispondiEliminaMyriam
E pensare che a Napoli, così vicina ad Ischia, ignoravamo che esistesse tanta bontà: perché le uova rosse sono davvero squisite!!!!!!! Enzo
RispondiEliminaBuongiorno
RispondiEliminaLa mia famiglia è originaria di Barano di Ischia e è immigrata in Francia all'inizio del secolo ultimo. Questo tradizione perdure ancora nella mia famiglia oggi.
Gilles Balestrière