Valeria Serofilli scrittrice, poetessa, critico letterario |
Nota
di lettura di Valeria Serofilli al volume Il tre periodico (Aletti Editore,
Guidonia di Roma 2015) di Giuliana Donzello.
La dedica del romanzo di Giuliana
Donzello, pubblicato per i tipi di Aletti Editori e presentato qui oggi
nell’ambito degli incontri letterari dell’Ussero di Pisa, lungi dall’essere
scontata e prevedibile, ci offre una chiave di lettura essenziale: “Dedicato a
tutti gli uomini e le donne che hanno scelto d’amare”. Sono queste le parole
con cui la Donzello ci fornisce una bussola e un’indicazione per percorrere
nella direzione giusta la sua interessante e vivida narrazione.
“Scelto” implica una volontà, un
desiderio, un atto deliberato di coraggio strappato al caso, al destino, alla
sorte, a qualunque forma di condizionamento esterno. Correlata al concetto di
scelta c’è anche la conseguenza diretta e immancabile: le conseguenze
dell’amore, per riprendere il titolo del noto film di Paolo Sorrentino, con
tutta la gamma di dolore, ostacoli, sofferenza da pagare per l’opzione vitale, essenziale.
L’indagine sull’innamoramento e sull'amore
di Giuliana Donzello è condotta ad ampio raggio, includendo le sfaccettature
dell’aspetto fisico e mentale, del senso e della fantasia, della trasgressione
sognata e reale.
Un’indagine che mette in mostra le
fragilità di un rapporto basato su una scommessa, la certezza di essersi
riconosciuti. Una scommessa rischiosa, ma in grado di dare senso alla
permanenza ai tavoli di questo pianeta.
La forza e la fragilità, due lati della
stessa realtà, ma che non hanno senso l’uno senza l’altro e che insieme
diventano certezza. E la Donzello ha il coraggio di dimostrare che non tutto è
Arcadia e idillio: sussistono contrasti, imperfezioni, fragilità, beffe della
sorte e altri ostacoli ardui e massicci: ma è forte e utile, non affatto
retorico, il grido dell’essenzialità dell’amore a dispetto oppure in virtù
della sua fragile imperfezione, che è anche la sua forza.
Questo libro si pone anche come saggio sul
processo emotivo alla base dell’amore. Tutto ciò emerge già nei titoli e
nell’adeguata e progressiva disamina delle fasi. Non ci troviamo nel dominio
delle creature eteree, bensì reali e soggette anche all’attrazione fisica, al
bisogno di carezze concrete e di mani sulla pelle viva: la sensualità come
forma di concretizzazione del sentire. Non si tratta però di un sentimento
sublimato e inconsistente. È reso affine alla mente, interiorizzato, ed a
questo riguardo si veda ad esempio il finale, in cui l’abbraccio di due corpi
può essere espresso solo dal silenzio e in quel silenzio c’è, esplicita e
imprescindibile, la risposta alla domanda di partenza, alla chiave cifrata
della dedica: la scelta dell’amore, con
tutto ciò che implica, se è amore vero, ha sempre senso.
In un'epoca in cui la narrativa è spesso
arida e minimale, non di rado orientata più sulle azioni e sui gesti che sui
sentimenti, questo libro di Giuliana Donzello ci riporta ad una dimensione più
umana, nel senso letterale e stretto del termine, in quanto l'amore è la molla,
la leva che muove il mondo, sia sul piano delle passioni che delle motivazioni
più autentiche e sensate.
Sussisteva anche a dire il vero il rischio
opposto, quello di cadere nel baratro sito dall'altro lato, quello scivoloso e
mellifluo tipico di una certa narrativa “sentimentalista” tipica di certi
romanzi rosa che cercano di rievocare i fasti di Laila e dei suoi epitomi. La
Donzello, come potrà constatare con ampia e serena certezza chi leggerà il
libro, ha evitato agevolmente e in modo netto e sicuro anche questo rischio,
sorvolando l'abisso della retorica mielosa grazie al paracadute costituito da
una narrativa solida, ben salda nella rete e nell'intreccio delle trame e degli
eventi, credibili e ben circostanziati, e delle motivazioni psicologiche,
sempre basate su osservazioni e considerazioni che partono da un ben
documentato livello filosofico e psicologico per poi sfociare in modo naturale
e coinvolgente sul piano più squisitamente umano, quello delle relazioni e
delle dinamiche: incontri, amori, rancori, abbandoni, gelosie, ritorni, che
danno senso e direzione all'esperienza emotiva di ciascun uomo e ciascuna
donna, in questa epoca attuale, abilmente descritta dall'autrice, e in ogni
tempo.
Per
concludere, questo volume di Giuliana Donzello attesta le qualità di un’autrice
che fa della sincerità espressiva il suo punto di forza, mai disgiunta però da
un controllo narrativo abile e attento e dalla capacità d’intrecciare trame
coinvolgenti e verosimili in cui il lettore pur con tutte le differenze dovute
al cammino individuale, può identificarsi e sublimarsi perché “come una candela
ne accende un’altra e si trovano accese migliaia di candele, così un cuore ne
accende un altro e si accendono migliaia di cuori”, come recita la frase di Lev
Tolstoj posta ad esergo del volume.
Valeria Serofilli
Caffè
dell’Ussero di Pisa, 26 Febbraio 2016
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