Pasquale Balestriere, collaboratore di Lèucade |
DAL TESTO
AL
MORSO DELLE DITA
E’ già
quasi l’inverno e non ancora
abbiamo
disfiorato
l’origano
raccolto nell’estate
per
crinali di luce,
cartocci.
Ma tu al sole
della
stanza l’hai posto perché dopo
l’umido
delle acquate
ridiventato
asciutto offra i suoi fiori
al
morso delle dita.
Sgretolerà
gli aromi alla cucina.
Ed è
così che addosso
ci restano
dell’anno e della vita
i tempi
ed i sentori.
Fin quando
audaci durano gli amori (dal testo pg. 10).
Pasquale Balestriere
Naturalezza dei versi, lievità del tocco, e nozione precisa dell'ambiente e dei gesti da compiere a cominciare dall'essiccamento nei rozzi cartocci dell'origano raccolto nell'estate. Gesti da condividere con la persona amata che questa volta ha posto l'erba aromatica dal profumo intenso e stimolante “ al sole della stanza/ perché dopo l’umido delle acquate ridiventato asciutto offra i suoi fiori al morso delle dita.”
RispondiEliminaCom'è è lontana questa bella poesia da quelle reclamizzate oggi che presentano freddi sviluppi! Qui i versi finali sono ardenti “fin quando audaci durano gli amori” e di grande respiro nel tempo e nello spazio, non più quello intimo ma limitato della stanza, uno spazio vasto romanticamente inteso.
Pasquale Balestriere ha lasciato libero corso all'osservazione all'immaginazione e al sentimento e ha saputo trasmettere tutto ciò magicamente. Così anche a me, addosso, resta “dell’anno e della vita i tempi ed i sentori” a partire dall'aroma dell'origano che lui ha amorosamente raccolto presso la magnifica terra di Ischia.
Ubaldo de Robertis
Questa è una poesia di gesti, di piccole attenzioni che nascono dalla terra e riempiono la vita. La raccolta e l’essiccamento dell’origano, per poi sgretolarlo per la cucina, costituiscono il legame armonico con la natura, fatto di rituali e di procedure tramandate. Qui il poeta riesce con maestria a traslare in versi quelli che sono le azioni della sapienza, con una semplicità e leggerezza impareggiabile. Profumi che si sprigionano, ed essenze che penetrano nell’anima e rimangono addosso per sempre, li percepiamo viaggiando verso quelle memorie custodite in profondità nel nostro essere. Attraverso la prima parte della poesia m’immergo nella mia vita. Fin da bambino ho raccolto l’origano fiorito al sole, e anche adesso nelle vacanze estive eseguo questo rito ancestrale, lo essicco e lo sgretolo nell’ultimo giorno, portandomi addosso un frammento della mia terra.
RispondiEliminaNegli ultimi quattro versi vive la forza del pensiero poetico, costruendo il parallelismo tra l’aroma, e tutto quello che viviamo e ci rimane addosso come una seconda pelle. L’ultimo verso è un eccellente ricamo, un verso preziosissimo in cui si manifesta il virtuosismo del poeta Balestriere.
Francesco
Grazie di cuore a Ubaldo de Robertis e a Francesco Casuscelli per l'attenta e partecipata lettura.
RispondiEliminaPasquale Balestriere