Claudio Fiorentini, collaboratore di Lèucade |
Mare vecchio,
di Donatella Corridore
Si percorre la storia della Libia dagli anni 20 ad oggi. Un siciliano dalla
morale irreprensibile si integra perfettamente in Libia ed apre un’agenzia
marittima. Le sue vicissitudini sono raccontate con un colto sguardo sulla
storia di quel Paese, fino alla cacciata degli italiani, fino alla rivoluzione,
e fino al presente. Il ritmo è straordinario, i personaggi sono ben delineati
(all’autrice bastano poche parole per farlo), e il linguaggio è lineare.
Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per una narrazione quasi perfetta,
racchiusa in un romanzo breve ad ambientazione storica che riassume tradizioni
e valori in un susseguirsi frenetico di emozioni.
Brevi storie velleitarie, di
Marco Di Pietro
Eccoci davanti a una raccolta di non storie di non
esseri non reali. Un volume un po' scriteriato, un gesto letterario di
disobbedienza, condito con un briciolo di follia e proposto da un abile
scrittore che, coerentemente, non ha uno schema preciso, ma si lascia andare al
flusso della creatività. Insomma, quest'ottima, direi, non-raccolta di
non-racconti, surreali e caotici, vanta un eccellente linguaggio e una
struttura interessante. Non è una lettura semplice, i racconti sono densi e
compressi, ma è originale, stimolante e "velleitariamente" (lo dice
l'autore) audace.
Da Caporetto al Piave, di
Giorgio Bianchi
La semplicità dei ragazzi che, inconsapevoli, sono
partiti a farsi massacrare, sembra essere il fulcro della narrazione, e si
rivive in tutta la sua crudezza, quando l'autore ritrae le loro speranze. Bel
romanzo, denso, dall'intercedere classico, che narra la grande guerra dal punto
di vista dei soldati e delle loro spaventose sofferenze, mentre il senso del
ridicolo copre le assurde decisioni prese dai generali. La carneficina e la
disfatta sono la norma per un esercito mal vestito e impreparato, che invece
della radio usa i piccioni viaggiatori.
Racconti per un
mese, di Nicolò Pintacuda
Mette di buon umore ed invita a ridere di se stessi, svelandoci il gusto dello
stupore nella sorpresa delle frasi conclusive. Questo è il sunto di questa
raccolta di racconti a volte surreali e a volte derisori, tutti molto ben
strutturati, equilibrati, scritti in punta di penna, ricchi d’immaginazione,
che giocano con la condizione esistenziale dei protagonisti e ne ridono. C'è
anche il gusto della sorpresa che, sul finale, si rinnova ad ogni racconto.
Meno male, abbiamo tutti bisogno di libri che fanno sorridere.
Nessun commento:
Posta un commento