E dunque fuggi l'ombra**
E dunque fuggi l'ombra anima mia,
e il male che la segue in ogni giorno
che passa sulla terra. E poi respira
l'aria che viene e il vento che la porta
e il male che la segue in ogni giorno
che passa sulla terra. E poi respira
l'aria che viene e il vento che la porta
quando la nuova aurora d'ogni sorta
di colore dipinge il mare e spira
l'odore di salsedine d'intorno.
Questa che rubo al cuore è la poesia:
di colore dipinge il mare e spira
l'odore di salsedine d'intorno.
Questa che rubo al cuore è la poesia:
sorgente dell'amore che mi sia
eterna luce, il fuoco di cui adorno
le vie su cui cammino. Va, e sospira
eterna luce, il fuoco di cui adorno
le vie su cui cammino. Va, e sospira
di sé soltanto, il tempo andato e gira
le pagine che furono e ritorno
in questo mondo a cercarvi armonia.
le pagine che furono e ritorno
in questo mondo a cercarvi armonia.
Maurizio Donte
Tu sai ,mio caro pard,che non amo molto i versi "ingabbiati",ma quando la dorata gabbia è così eterea e l'anima ne esce quando vuole,beh!Suoni le mie corde poeta!!!!!
RispondiEliminaCaro Mario, lo so bene. Il sonetto è si una gabbia difficile, ma quando riesce bene, sembra che le sbarre non ci siano. Grazie, amico mio. E un abbraccio
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