FLORILEGI
FEMMINILI CONTROVENTO
PREMI
2016, 1° premio per “Florilegi
femminili controvento”, Premio Letterario Nazionale “L’anfora di Calliope” –
Circolo Culturale Iplac Insieme per la Cultura
Una
Silloge di grande valenza poetica, perché si addentra nei più profondi
labirinti esistenziali. La Silloge si articola in sei sezioni, ognuna delle
quali arriva ad una intimità che diventa, inevitabilmente, meditazione sulla
natura umana. La centralità del tema è la donna, portatrice di verità e di
vita. Felice l’idea di affiancare le figure a fiori, a composizioni floreali,
ai loro profumi, ai colori che, sapientemente, l’Autrice usa per evocare
incontri, sacrifici, pudori, dignità. Così, Maria Luisa ci fa scoprire, con i
suoi versi, l’impegno di una lettura sociale che diventa meditazione. Opera di
grande raffinatezza stilistica, che sposa il linguaggio “quotidiano” con due
lingue madri: il Latino e il Greco. I contrasti, i confronti, sapientemente descritti,
si risolvono poi in una dimensione esistenziale che appartiene ad ogni uomo, di
ogni tempo. Due versi alludono a tutto questo e sono la conclusione della
poesia incipitaria: “Il corpo è valigia ingombrante ma l’anima che leggera
migra, è il viaggio infinito”.
2016, I° classificato exaequo per
“Florilegi femminili controvento” (Il Convivio, Castiglione di Sicilia (CT),
2015): – Premio Internazionale Tulliola “Renato Filippelli” XXIII edizione –
2015/2016 “PREMIO LEGALITÀ CONTRO LE MAFIE”
La
silloge raccoglie liriche tutte centrate sul tema della donna, che si
caratterizzano nel panorama della poesia contemporanea per il lessico ricercato
e lo stile alto. Le varie sezioni offrono ritratti di figure femminili colte
ora nella dimensione pubblica ora in quella privata, ma, comunque, sempre tese
a delineare l’immagine di una donna esemplare e non convenzionale,
“controvento”, impegnata tanto a combattere i soprusi secolari quanto a
mantenere i doveri tradizionali nei confronti della famiglia, dei figli e, in
definitiva, della società. (Raffaele Messina)
2016, II classificato per “Florilegi
femminili controvento” – Associazione culturale Il Filo Rosso (Rogliano – CS)
Il filorosso del
volume di Maria Luisa Daniele Toffanin è sicuramente il femminile, declinato in
varie accezioni e figure, da quelle note di donne celebri, ammirate e amate
come Rita Levi Montalcini o Madre Teresa a quelle piccole donne che si
ritrovano nel cerchio magico delle amicizie e degli affetti. Poesia delicata, densa
di affetti ed emozioni, ma che non dimentica l’impegno sociale; il tutto
espresso con rara raffinatezza con la presenza di un lessico colto, ricco di
echi classici che si sposa con espressioni colloquiali del linguaggio
quotidiano con esiti estremamente interessanti.
Avellino 2016, II premio per “Florilegi
femminili controvento”, Premio Nazionale di Poesia “Aeclanum”, XXXIV Edizione
Più che passi
scelti, direi versi scelti, calibrati sullo spessore di figure femminili controvento. L’opera si snoda in
sezioni: Dediche, Piccole donne, Donne di casa mia, Incontri, Florilegi d’amore
e di memoria, che colgono attimi, gesti, sguardi o scelte di vita di figure che
ora si stagliano nitide ora appaiono appena colte nella quotidianità, affrante
dal dolore o solari nel vincolo dell’amicizia e dell’amore, versi che ammaliano
per l’armonia che intreccia l’uso sapiente di termini che riaffiorano dalle
antiche radici greche in connubio con quelli latini e/o del parlato quotidiano,
che ha la capacità di far diventare il contingente occasione per superare il
dato reale e recuperare valori. In Dediche il corpo, valigia d’argilla inaridita si libera della sua caducità, perché levita una levità azzurra, l’anima migra
in un viaggio infinito. Per Carola la
poetessa sparge rugiada-pietas / umana /
tremuli petali viola, per Carola che sul muro di pianto rinasce a nuova
vita. Madre Teresa di Calcutta rinasce
altra nell’altro, redento il dolore,
colta in offerta di sé. Laura ci è
presentata con il volto di candida ninfea,
con l’andare di petalo leggero a cui si schiara la risposta, mentre per chi
resta vi è l’illusione di rivedersi in un angolo
di sole. Cristina è per improvvisa
gelata // come nota stonata / nella più armoniosa melodia straziata
nell’acerba primavera. Maddalena, merla
operosa è colta nel respiro
trasparente del marmo, mentre la vita di Rita Levi Montalcini nella gioia-stupore sempre di scoprire / il sacro
del creato e di ogni creatura. In Piccole donne si chiede al vento,
metafora della morte di non sfiorare il dono … di un calore innocente, di non ferire l’albero-storia di vita perché a
primavera ha voce di fiori / nunzio di frutti del vivere maturo. In Donne
di casa mia riaffiorano frammenti memoriali e si intrecciano ghirlande di frasi sospese per zia Pina,
travolta dai gorghi, si staglia la madre Lia: ora che il non averti / è certezza di cristallo, una madre guerriera sempre / negli artigli quotidiani
della vita, / … corazzato il cuore al sacrificio. In Incontri la presenza
degli assenti, il ricordo di volti e passi come il ritrovarsi accende d’oro / lo smalto di quel momento, nello
smarrirsi è un ritrovarsi lieti. I
fiori-stelle … rapite al prato della notte sono simbolo della fatica gioiosa del vivere con il
giallo gelsomino, il fiore di robinia rigenera riti come il rinnovato impegno
d’amore, il giacinto dona un profumo amicale mai svaporato di una amicizia, gli occhi di Madonna spargono segni di
presenza divina. La peonia che si spetala
alla pioggia inattesa d’aprile è di monito per la sua rinnovata vanità, ma
anche simbolo della vita-rinascita. Iterazioni, ossimori, sinestesie,
sapientemente tessuti tra una strofa e l’altra, rendono musicale il verso pur
nella struttura franta e densa di emozioni visive.
Luisa Martiniello
2016
“Florilegi femminili controvento”: segnalazione d’onore – 19° Edizione del
Premio Santa Maria in Castello – Vecchiano
Nella sezione “Libro edito-Convivio” il Premio “Città Giardini
Naxos” assegnato dalla giuria del premio “Poesia, Prosa e Arti figurative” e il premio teatrale “Angelo Musco” Il Convivio 2001.
Come
SILLOGE INEDITA è stata premiata nelle singole sezioni che la compongono
a Pomezia (2010, 2013) e Premio Il Litorale (2014); come silloge completa
finalista Premio Carrera (2014).
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