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domenica 1 gennaio 2017

MARIA GRAZIA FERRARIS LEGGE: "LA NOTTE DEI TEMPI" DI E. ALOISI

Maria Grazia Ferraris,
collaboratrice di Lèucade


E. Aloisi- La notte dei tempi

Notte santa, notte dei tempi.. Poesia di meditazione, invocazione, denuncia, preghiera, che si articola su un’anafora che la struttura: “Ah...se il cielo di una notte… Potessero le stelle raccontarci...”. La poesia corale che diventa anche e necessariamente –racconto-: “Avere le parole- raccontare”: il grande tema della conoscenza, della consapevolezza dello sguardo su paesaggi umani e storici che delineano con straordinaria ampiezza le coordinate del mondo occidentale, – il nostro mondo – nei sussulti di insensatezza– e non solo – che ci  rappresentano, quasi fotografati:
…“braccia di uomini e di remi in fuga”- “briciole del fango e della sabbia/ a fare il nido a una futura madre”. Desolazione. Invocazione. Un monologo che non lascia respiro.
“Ah…se il cielo di una notte/potesse avere le parole”…: un mondo guidato e condotto da un’umanità  che non sa vedere -ad altro intenta- “vendemmie nuove”, che ha inserito i suoi parametri di dominio, di sfida, di audacia e di ferocia nel messaggio eterno senza più coglierne la paradossale ingiustizia; una umanità unita certo dalla grandezza della ragione, con i suoi limiti e talora la sua presunzione. – con meschinità e grandezza, con forza e con debolezza, – che non vede gli snodi, talvolta assurdi, della Storia .
E il lettore si trova condotto in questa scrittura densa e vibrante alle radici stesse dell’esperienza umana, posto di fronte al nocciolo dell’esistenza, messo a confronto con l’essenza della vita.
 Il messaggio della notte santa  ci rimanda – da sempre – a un altro ipotetico luogo dove pensiamo la verità infine si sveli: “Il lascito di cenere d’amore”- perché la vita ha senso solo se corriamo il rischio di metterci in gioco con tutto ciò che questo comporta e vedere,  ascoltare : “ la povertà delle famiglie d'oggi,  la nudità di prosciugate rughe, la brace di un lavoro dignitoso..”, realtà che si configurano in modo apparentemente disarticolato e illogico, ma con una loro logica profonda – che è poi la logica della festa, – che fa riferimento agli archetipi fondamentali dell’animo umano.
“Eppur saprebbe il cielo/ parlarci ancora di una notte...”

Maria Grazia Ferraris 


La notte dei tempi

Ah...se il cielo di una notte
potesse avere le parole!
Potessero le stelle raccontarci
la luce sulla terra a folgorare
l'eloquio delle tenebre silenti,
lo sguardo vigile degli occhi chiusi
a non guardare una capanna, ovunque.
Ché ancora i resti delle pietre gemono, 
mentre le lacrime di vecchie crepe
concimano radici di presepi,
fecondi muschi a germogliare verdi 
profumi e brividi a pietrificare
arsa, l'umidità delle dimore.
E cadono scintille sopra il mare
lì dove l'onde di sussurri e freddo
circondano le culle delle barche,
braccia di uomini e di remi in fuga
alla ricerca di un giaciglio caldo,
un ospitale litorale ostello,
le briciole del fango e della sabbia
a fare il nido a una futura madre,
il volo all'ali di una rondinella,
anche il sepolcro alle sue ignote piume.
Ah...se il cielo di una notte
potesse avere le parole,
dei tempi e un luogo ritornati a vivere
nei venti rumorosi di memorie
la triste storia di una terra amena,
che non si accorge dei suoi figli intrisi
di solitudini e di sacrifici,
vigneti e aneliti ad umane mani
di locandieri affaccendati ad altro,
forse alla cura delle proprie stanze,
senza che scorgano dalle finestre
i panorami di vendemmie nuove,
mentre risuonano dell'eco i torchi,
fischi di giovani e binari in mare,
botti a riempire di pallini il legno
ed a sgorgare dal metallo il sangue,
il làscito di cenere d'amore
a un orfanello a consolare il pianto.
Ah...potessero parlarci le stelle
e folgorare nella notte
la povertà delle famiglie d'oggi,
mentre tintinnano svuotate tasche,
e fazzoletti ad asciugare i volti,
la nudità di prosciugate rughe, 
e il fuoco scoppiettare nei camini, 
la volontà di guadagnarsi il pane,
la brace di un lavoro dignitoso.
Eppur saprebbe il cielo
parlarci ancora di una notte...
potrebbero le stelle raccontarci
la luce sulla terra a folgorare
l'umanità di una preghiera in coro
se ci fermassimo a sentire il suono,
le note allegre di una cornamusa,
di una speranza dare gioia ai cuori,
il fiato di un bambino a respirare.


Emanuele Aloisi

8 commenti:

  1. Grazie a Leucade, al prof. Pardini e alle meravigliose parole di Maria Grazia Ferraris.

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  2. Che meravigliosa poesia ci proponi, carissima, Maria Grazia. Lo fai con il tua consueta penna intinta sul "grande tema della conoscenza".
    Complimenti a Emanuele Aloisi.
    Sonia Giovannetti

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  3. Versi bellissimi, di contenuto etico , di musicalità grande e di sensibilità ,che rivelano tutta la delicatezza di un animo aperto al mondo e volto alla Poesia..Mythos e logos si fondono nell'assoluto della bellezza dell'arte. Non può sfuggire il valore della presentazione della straordinaria Ferraris che come sempre interpreta lo spirito dell'Autore ,penetra con eccellente acume i contenuti e li arricchisce. Da notare il passo seguente: "la vita ha senso solo se corriamo il rischio di metterci in gioco con tutto ciò che questo comporta.." Che meraviglia! Grazie e auguri al Poeta e al Critico. Edda Conte.

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  4. Dice bene la Ferraris: questo messaggio della notte santa di Emanuele Aloisi parla con semplicità disarmante di una "logica profonda... che fa riferimento agli archetipi fondamentali dell'animo umano". Una "poesia di meditazione, invocazione, denuncia, preghiera", con sguardi puntati "su paesaggi umani e storici che delineano con straordinaria ampiezza le coordinate del mondo occidentale". Sotto osservazione sono i pregi e i difetti della dea Ragione, di "una umanità unita certo dalla grandezza della ragione, con i suoi limiti e talora la sua presunzione... che non vede gli snodi, talvolta assurdi, della Storia". Di questo richiamo alla verginità contro i venefici storici e le sovrastrutture culturali, dobbiamo essere grati al poeta e al critico in equa misura.
    Franco Campegiani

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  5. Grazie per le meravigliose parole a voi tutti, e alla Ferraris, per aver dato valore anche alle mie. Emanuele Aloisi

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  6. Sono davvero lieto che il caro Emanuele trovi il giusto riscontro su Leucade per le belle liriche che scrive.
    Maurizio Donte

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  7. Sono davvero lieto che il caro Emanuele trovi il giusto riscontro su Leucade per le belle liriche che scrive.
    Maurizio Donte

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