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sabato 18 marzo 2017

EMILIO PRAGA "RONDINI"

RONDINI

Tacea da quattro aprili il nidicciuolo
dove, fanciullo, il volo
delle garrule rondini mia madre
insegnommi ad amare.
Nel sessantuno ritornò dal mare
solo l'alato padre;
si accovacciava nel nido ogni sera
e tal sciogliea nell'aria
la canzon solitaria,
che davver somigliava una preghiera.
Egli piangeva l'amica diletta
sepolta sulla vetta
di una qualche piramide d'Egitto;
e certo, nel tragitto
di quell'ottobre, gli mancò la lena,
al pensier di trovarla disseccata
sulla cocente arena!
Uno stormo però di rondinelle
vispe, piccine e belle,
quest'anno ancora alla gronda ospitale
venne a raccoglier l'ale,
seminando un pispiglio interminato;
del povero annegato
credo saranno i bamboli innocenti
e i prossimi parenti
che ritornano, orando, al patrio nido,
per celebrare come meglio ponno
gli antichi amor del nonno.


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