Una bella vincita per Loretta Stefoni ottenuta il 7
di aprile al Campidoglio per il Premio Nazionale ALBEROANDRONICO. E' stata classificata al primo posto nella sezione poesia inedita. Il suo poetare trova la migliore
forma di espressione nel verso libero; però questa volta ha concorso con un
polimetro la cui tematica le sta molto a cuore. Di seguito la poesia vincitrice:
LA RABBIA DELLA FIAMMA
(Afghanistan: il dramma delle
donne arse vive)
Zittiscono i volti
invisi a
rumori di specchi.
Solo sussurri e bisbigli di
vento
là, dove non si muove fronda.
E rugge del
padrone la sua mano:
bastoni e fruste chinano teste
... piegano schiene.
Negati gli
occhi al cielo
che si fa tela
per scendere come sipario
sulla
femminea pelle.
Solo pupille
inquiete
ricercano il
respiro
dietro fori
di tessuto.
Mille e più
nodi intrecciano
la trama
dell'ordito
ch'è forte e
sa d'antico
e tesa più di
ferrea grata
che di
ruggine non conosce usura.
A quei pochi
spiragli
i fuggevoli
sguardi si aggrappano
lungo pareti di fango
erette a costruire
labirinti di dolore.
È polvere, polvere ovunque
e sempre la
stessa meta:
un'alcova di lacrime e sangue
dove sono
immolati come agnelli
mille e più sogni di spose
rubati alle lenzuola del
silenzio.
Volevano
fiati di sole
in gazzarre
di parole,
ma la notte è nera e sarà luce
nella rabbia della fiamma
che brucerà
nel rogo
fragili ali
di falena. Loretta Stefoni
Venerdi 7 aprile ero nella sala della Promoteca del Campidoglio, dove si svolgeva il decennale del Premio Albero Andronico e ho incontrato Loretta, che, ignara di essersi classificata prima, mi ha detto che quello era l'ultimo premio letterario al quale partecipava... Esordisco così, in quanto sono convinta che Artiste come lei non debbano fermarsi. In un mondo di presenzialisti, di concorsisti, Loretta conserva l'umiltà e la genuinità necessarie per partecipare senza la smania di esibire l'ennesima coppa. Il suo papà soffrirebbe sapendo che si ferma. E, concluso l'appello, cerco di assegnare alla nudità delle parole il compito di esprimere tutta la mia ammirazione per questo polimetro, ovvero una delle forme preferite da molti poeti moderni, che alternano versi di varia lunghezza, senza schemi ripetitivi, e non rifiutano talvolta la presenza di qualche verso molto lungo o con accenti dissonanti, dedicato alle donne arse vive in Afghanistan. Una lirica, che paradossalmente evoca Baudelaire, che talora descriveva la morte come un vecchio capitano che pilota la nave della vita verso un ignoto porto. Ma il visionario cantico di Loretta rimanda a un modo di rappresentazione diverso:è una sorta di Acheronte surreale, solcato da feretri sospinti da un soffio sinistro:
RispondiElimina"Negati gli occhi al cielo
che si fa tela
per scendere come sipario
sulla femminea pelle".
La sua musicalità si affida a ricchi tessuti di armonie foniche,semantiche., ritmico - sintattiche e, in particolare a un uso scaltrito , incantatorio dell'iterazione.
Ammirata da una simile Opera abbraccio Loretta e Nazario, che l'ha introdotta con il consueto, superbo valore.
Maria Rizzi
Grazie cara! La nostra amicizia è nata spontanea e si è alimentata di stima reciproca al di là delle distanze e dei silenzi. Il bello dei concorsi è proprio questo, oltre naturalmente alla gratificazione dell'esito che non si può certo negare: le occasioni d'incontro che, pur fugaci, si consolidano nel tempo. Ti ringrazio per l'accoglienza riservata al mio testo e per il fatto di lasciare definitivamente l'ambiente delle competizioni letterarie ti prometto che ci penserò, del resto non sono certo il numero delle vincite ad acclarare la bravura di un poeta, ma la capacità di mettersi sempre in discussione con tanta umiltà per migliorarsi. Le buone letture aiutano e anche la conoscenza della metrica, affinché l'uso del verso libero non sia una scelta obbligata ma, il modo che si ritiene più idoneo ad esprimere il proprio sentire. L'incontro con la poesia è stato per me terapeutico e, francamente, adesso non ne posso più fare a meno, quindi una cosa è certa, qualsiasi decisione prenda non smetterò mai di continuare a poetare e presto uscirà anche un mio libro, ormai in cantiere da tempo, sì prima o poi mi deciderò a pubblicarlo. Ancora grazie cara per le parole dedicatami e grazie al Professor Pardini che, generosamente, ha concesso questo spazio alla mia lirica.
Elimina